La Lega di Bossi conquista Milano

I tre sfidanti del centro non raggiungono insieme il 25%, il psi quasi scomparso (2%) I tre sfidanti del centro non raggiungono insieme il 25%, il psi quasi scomparso (2%) La Lega di Bossi conquista Milano __ Formentini batte il candidato di sinistra Dalla Chiesa MILANO. Hurrà, hurrà. Esplode alle dieci di sera in punto l'urlo del popolo della Lega in via Arbe, anche se Babbini, l'autista di Bossi, pure lui candidato, frena gli entusiasmi: «aspettiamo gli altri dati, non fidiamoci delle proiezioni» brontola con il suo cipiglio solito. Ma la soddisfazione è tanta, anche se altre proiezioni sono più caute della Doxa, di cui riferiamo i numeri. Una volta tanto, scarica con una risata la tensione anche Umberto Bossi, famoso per le sue tensioni postelettorali. «Milano - dice - Milano prima in tutto, come sempre». Le sorprese, almeno stavolta, sembravano impossibili. Ed invece è un terremoto. La Lerga travolge tutti, Formentini sfiora il 40%, la lista addirittura va oltre. La sinistra con Dalla Chiesa raccoglie qualcosa meno del previsto. I sondaggi sono smentiti, il capione della Lega parte subito in testa. Tra i candidati del centro, in tutto meno del 25%, vince Bassetti, raccoglie un risultato discreto Teso, frana l'ex sindaco Borghini. Il più tranquillo, il più sereno è l'impeccabile Mario Formentini. E' ad un passo dalla poltrona di palazzo Marino ma non perde il suo senso della misura. «Che bel risultato - commenta - anzi un grande risultato». Tutto qui, anche se la Lega vola con punteggi clamorosi . Il 41,7% dei suffragi, un risultato che rende inutile i commenti: pds più Bifondazione più Bete non arrivano al 25%, il psi crolla al 2,2 e la de se la cava con un modesto 8,5. «La realtà - aggiunge il probabile sindaco - è che tutti i partiti hanno combattuto contro di noi, hanno cercato dichiuderci la strada. Il risultato è che la Lega vola». E non ci credeva ad un risultato così nemmeno lo stesso Formentini, quasi rassegnato a partire in seconda posizione al ballottaggio. E Nando Dalla Chiesa, invece, si aspettava di gestire la corsa dalla prima posizione. Speranza sfumata, almeno dalle proiezioni. «E' successo - dichiara - che le indicazioni di voto a favore di Formentini al secondo turno hanno giocato un brutto scherzo a Borghini o Bassetti. La gente ha votato subito Formentini». E adesso? «E' presto. Analizzeremo il voto, vedremo come e dove recuperare. Non dimentichiamo che siamo stati oggetto di una vergognosa campagna di pregiudizi». Cioè? «Hanno giocato sporco, mi hanno accusato di statalismo. E mi hanno ridotto ad una sorta di caricatura che parla di latterie, che non vuol far viaggiare i milanesi». «Ragazzi - dice invece il segretario del pds Marco Fumagalli inutile negarlo. Sembra che le cose vadano in maniera diversa dalle aspettative. Cerchiamo di capire perché». Non tira, come è ovvio, aria buona negli altri quartieri generali. «Qui a Milano più che di fronte ad una protesta siamo di fronte ad un urlo». Se la cava così, con una battuta, Piero Bassetti, candidato della de, primo della compagnia dei tre candidati del centro. Ma è una magra soddisfazione. «E' successo - dice - proprio quel che io temevo,. Una oggettiva radicalizzazione dello scontro che rende tutto più difficile». In parole povere Bassetti si rende conto che il centro può ben poco, a questo punto per condizionare i due candidati. Se Formentini si fosse fermato al 30%, o giù di lì, forse tutto sarebbe cambiato. Ma così. «La colpa - dice Bassetti - è dei giornali milanesi. Hanno presentato il primo turno, quello del 6 giugno, come fosse il voto finale. Salta così lo spirito della legge». Già, la stessa accusa di Nando Dalla Chiesa. In pratica molti elettori hanno scelto Formentini in anticipo, già al primo turno, anche perchè, dice il rappresentante della Rete, Borghini è stato autolesionista. A forza di suggerire il nome di Formentini per il secondo turno, ha raccolto al primo voto assai meno del previsto, addirittura molto meno di Adriano Teso, il pattista che alle spalle ha solo una campagna elettorale, e nulla di più. Una sconfitta amara per l'ex sindaco che ha commentato: «Non è ima sconfitta ma una catastrofe. Tutto ciò che gravita in area psi è stato penalizzato. Siamo in presenza di una crisi drammatica della cultura riformista della città». Ugo Bertone MILANO itxitpou oRg nm VERSO IL BALLOTTAGGIO VERSO L'ESCLUSIONE marco formentini 37,4 40,0 fernando romeo dalla chiesa 32,3 ' 1,11. ■■ piero C\J7J 8/7 bassetti n'° ■ (g) 0,7 @ 0,6 adriano /"^"N teso tej 7,3 7,2 —y gianpietro (©PPS; borghini ^S§F 5'4 |H 2,2 riccardo $>ft\ . decorato P<ft^) 3,1 2,5 tiziana /^&N _ „ maiolo ff«) 0,7 1,1 w pier gianni rf**^ prosperini jjggj) 1,2 angela bossi coniug. brivio (C H J] 1 ,0 0,9 claudio S~*\ stroppa fcensionali) 0,9 arman /^\ armand c3»!5S1 O 5 o,5 \ks ' carlo fatuzzo PetsW 0,2 0,1 VjSy ..*„ COM. POL. COM. MoTF COM. POL. COM. Lib lb ,g3 ,g2 pREC Liait ,g3 ,g2 pREC DC 8,7 -7,6 -11,0 AII.Lomb.Aut. 1,0 +1,0 +1,0 PDS 12,3 -1,5 -6,3 Federalismo 0,1 +0,1 +0,1 Rif. Com. 8,3 + 2,4 + 8,3 Part.Pens. 0,4 + 0,5 - 2,4 PSI 2,5 -10,7 -15,9 Pens, di Milano 0,2 +0,2 +0,2 Msi-Dn 3,1 -1,8 -0,4 Patto con Milano 7,3 +7,3 +7,3 PSDI 0,5 -0,8 -1,1 Giust.Ecol.Uberta 0,8 +0,8 +0,8 LegaLombarda 40,0 +21,9 +27,7 Con le Donne 0,9 +0,9 +0,9 Lega Alp. Lumb. 1,2 +1,2 +1,2 Verdi Sole 4,2 +0,4 +0,2 La Rete-Mov.Dem. 3,6 + 0,8 + 3,6 Borghini 2,2 + 2,2 + 2,2

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