Auto come ariete contro la banca

Mandante dell'omicidio un vecchio socio in affari della vittima? Assalto in corso Peschiera Aulo come ariete contro la banca Come un colpo di cannone. E la grande vetrata antiproiettile, tre centimetri di spessore, si è piegata al centro. Poi si è frantumata, in tanti piccoli pezzi. Due banditi, i volti coperti da calzemaglie, le pistole in pugno, sono balzati attraverso quel piccolo varco nell'agenzia 6 deUa Banca di Roma, corso Peschiera 182, urlando: «Fermi tutti, è una rapina». Tre minuti di paura. La banca è a un isolato da piazza Sabotino. Erano le 13,28. Pochi istanti prima dell'ora di chiusura per la pausa di pranzo. E' arrivata una Croma azzurra metallizzata, tre persone a bordo. L'assalto era stato preparato con estrema cura. La vettura è entrata in retromarcia in via Revello. Circa due metri a tutta velocità poi, con una brusca manovra, è stata lanciata contro la vetrina. L'intera vetrata è stata scardinata dalla struttura metallica che la incornicia. Si è piegata, si è spezzata. Dalla Croma sono scesi in due. Jeans, magliette rosa e azzurre. La vetrina non era stata scelta a caso: al di là del cristallo blindato c'è la cassa. E' come una gabbia blindata, vetri antisfondamento dividono quell'angolo dal resto del grande salone. Un locale stretto, con tre sportelli per i clienti. Nell'agenzia a quell'ora c'erano otto impiegati. Il direttore, Marco Marcuccio, 38 anni, ha poi ricostruito ai carabinieri quei momenti drammatici. «I banditi erano decisi, si sono mossi con grande sicurezza. Un'impiegata d la banca Hanno svuotato due casse, poi hanno preso una cassetta metallica blindata». Venticinque milioni il bottino. In banca ancora minacce. Prima la pistola puntata contro un impiegato, poi parole mormorate sottovoce: «Adesso scappiamo, non date l'allarme». Nella fretta uno dei banditi ha perso la pistola (poi si è scoperto che si trattava di un'arma giocattolo). La corsa in strada, scavalcando sedie, tavoli e vetri rotti. Un impiegato ricorda di aver già visto i rapinatori, almeno uno: «Era entrato in banca in mattinata, aveva chiesto informazioni, si era guardato attorno, poi era uscito». Dalle case vicine molti hanno udito quel boato secco. Un testimone ricorda: «Ho visto la vettura sul marciapiede, il motore acceso, la vetrata della banca sfondata. Un giovane in maglietta chiara è sceso da quell'auto azzurra e ha messo in moto una Uno grigia». Venti metri più avanti corso Peschiera incrocia corso Racconigi. I banditi hanno svoltato a destra, verso il mercato. E hanno abbandonato la Uno in via Azzi. Sul sedile posteriore hanno lasciato la cassetta metallica rubata. Vuota. Ma conteneva solo documenti interni dell'agenzia. Alcuni precisi elementi fanno pensare che i banditi siano gU stessi che due mesi fa hanno rapinato l'agenzia della Crt in corso Unione Sovietica 443 usando una Clio bianca come ariete. Ezio Mascari no La vetrina sfondata con la Croma usata come ariete Un'impiegata della banca

Persone citate: Ezio Mascari