Addio hotel a cinque stelle l'Aga Khan sceglie la fede di F. Man.

Addio hotel a cinque stelle l'Aga Khan sceglie la fede Il «Wall Street» prevede il disimpegno dalla Ciga Addio hotel a cinque stelle l'Aga Khan sceglie la fede GLI alberghi di lusso della Ciga? Meglio le umili dimore degli Ismailiti. Karim Aga Khan, quarantanovesimo discendente di Hazrat Ah - il genero e cugino di Maometto - e Imam, ossia guida spirituale della setta musulmana che conta 15 milioni di adepti sparsi in tutto il mondo, potrebbe lasciare definitivamente i suoi interessi nella Ciga per dedicarsi a tempo pieno al suo «gregge». Lo ha annunciato lui stesso, in un'intervista al Wall Street Journal, affermando che oggi ha «altre priorità» rispetto alla gestione del gruppo alberghiero che controlla al 50,01% attraverso la Fimpar. La Ciga è indebitata per oltre 900 miliardi e assediata dai creditori. Qualche giorno fa il Tribunale di Milano ha «congelato» le sue proprietà. Ma il gruppo, sostiene l'Aga Kahn, può essere salvato dalla bancarotta, anzi questa prospettiva non dovrebbe nemmeno porsi, dato che «le proprietà hanno un valore enorme». E promette: «Se la situazione in Italia diverrà più chiara, darò la mia disponibilità per aiutare la Ciga a trovare delle soluzioni praticabili». Ma il disimpegno sembra profilarsi all'orizzonte, tanto che l'Aga Khan ci tiene a precisare che «la.siuazione in Italia non ha alcun impatto sul'opera istituzionale nel Terzo Mondo». Già, perché gli interessi del principe Karin sono rivolti ora più che mai al suo ruolo politico-religioso. Dal 1957 - quando solo ventiduenne ereditò il titolo dal nonno - è alla testa degli Ismailiti. E con la disgregazione del blocco ex comunista nuovi seguaci lo acclamano come guida: è avvenuto in Tazikistan, dove per la prima volta da settantanni gli Ismailiti possono esprimersi liberamente. In Cina, invece, c'è ancora una forte comunità che resta completamente isolata. Ma del resto, gli Ismailiti sono abituati ad essere una minoranza, spesso anche perseguitata, se si esclude una zona del Pakistan settentrionale dove sono in prevalenza. Così Karim Aga Khan viaggia tra le sue comunità, ma soprattutto spedisce - aiuti, cibo, denaro - e investe. Ha creato una catena di alberghi gestiti dai suoi seguaci in Africa ed Asia, una facoltà di Medicina in Pakistan, scuole e iniziative per favorire lo sviluppo agricolo in una trentina di Paesi. L'Imam ha abolito l'usanza secondo la quale i suoi seguaci dovevano versargli ogni anno una quantità di oro pari al suo peso, ma i contributi continuano ad affluire copiosi e ad essere redistribuiti ai correligionari più bisognosi. Dal suo castello di Govieux, vicino a Chantilly, amministra fondi per oltre 100 milioni di dollari annui in una miriade di inziative. Alle sue dipendenze lavorano oltre 200 mila persone. Anche la sua fortuna personale è da record: viene valutata in oltre un miliardo di dollari, grossomodo 1500 miliardi di lire. Ma questa immensa cifra, a quanto si capisce, non sarà destinata al salvataggio della Ciga. [f. man.]

Persone citate: Aga Khan, Hazrat, Kahn, Karim Aga Khan

Luoghi citati: Africa, Asia, Cina, Italia, Milano, Pakistan