Ecco il redditometro, Valenza trema di Zeni

Fra due settimane scade il termine per il 740. La città dell'oro si sente nel mirino del Fisco Fra due settimane scade il termine per il 740. La città dell'oro si sente nel mirino del Fisco Ecco il redditometro, Valenza trema Si passa dai 16 milioni dichiarati ai 24 della Minimum tax Gli artigiani detengono il record dei condoni fiscali VALENZA DAL NOSTRO INVIATO Due settimane ancora, prima della data fatale. Altre due settimane di rabbia che monta, forte, nella cittadella dell'oro. E' tempo di tasse, di Irpef ma anche di redditometro, di minimum tax nella Valenza dai 1249 laboratori, grandi e piccoli, fabbriche e fabbrichette di gioielli. A conti fatti, saranno milioni le tasse in più da versare: dai 16 milioni dichiarati mediamente dai produttori d'oro valenzani ai 24 e passa imposti dalla minimum tax. Monta la rabbia nella ricca Valenza, quasi un anticipo di quello che succederà un po' ovunque nell'Italia sotto torchio. Un'arrabbiatura in bilico tra l'esplosione individuale e il tranquillo tran tran di provincia, apparentemente quello di sempre. Come sempre vanno e vengono, lungo corso Matteotti e corso Garibaldi, le Mercedes e le Bmw. Chi non le ha, peggio per lui. Prima era di rigore il fuoristrada made in Japan e prima ancora la Volvo familiare con antenna e antennula, hi-fi e telefonino. Ostentano? «Ostentano», ammettono all'antico caffè Verdi, il bar più chic. Solo che a farlo sono sempre meno: «Lo fanno i figli degli arricchiti, ma sono meno numerosi». Sì, anche al Verdi, tappa d'obbligo dello status di benessere Valenzano, si respira aria diversa. O da Mandrini Mo- tors dove le prenotazioni di Mercedes e Bmw sono la metà di sette mesi fa. Crisi? Crisi, certo. Anche la città dell'oro, la capitale del gioiello, vive i suoi guai: «Nel '92 gli ordini sono diminuiti, la produzione è calata, le esportazioni pure», confermano gli uomini dell'Aov, l'Associazione orafa valenzana dove sta l'80% dell'economia cittadina. «Cosa si può pretendere in un Paese dove tutto risente della recessione, che i beni di lusso siano venduti come se nulla fosse?». Ma se la crisi è inevitabile, è l'odiato fisco che fa sembrare tutto più nero. Dannato fisco. Stramaledetta minimum tax. E scandaloso redditometro che pretende di scoprire ciò che mai nessuno da queste parti ha pensato di rivelare (e scoprire) in anni e anni di vita e di lavoro. E adesso? Adesso, di colpo quelle domande assurde: quante case hai e di quanti metri quadrati, che auto possiedi, una Cinquecento o una Ferrari? «Siamo sotto tiro», insiste Daniele Api, un giovanotto che di professione fa il produttore orafo e che è il segretario dell'Aov. «Sì, sotto tiro, perché qui a Valenza, città a monocultura industriale, gli uffici finanziari sono specializzati: dell'oro sanno tutto». Evasione? Pagamenti in nero? «Tutte storie». Sarà, ma al locale Ufficio imposte c'è chi la pensa diversamente. «Il lavoro in nero è un fenomeno diffuso, ogni tanto la polizia giudiziaria scopre qualcosa...», sussurra Salvatore Avveduto, direttore dell'ufficio tributario. Del resto, aggiunge, non si spiegherebbe altrimenti la valanga di condoni che nell'ultimo anno «ha visto a Valenza una percentuale di richieste più elevata che altrove». Si ferma qui, Avveduto, persona cauta di nome e di fatto. Il resto lo aggiunge Antonio Vanin, commercialista, assessore (de) al Lavoro e ai Servizi sociali: «Ammettiamolo, Valenza ha alle spalle un passato fortunoso nel quale di tasse ne sono state pagate poche. E cosi ecco i tanti condoni per mettersi definitivamente al riparo da accertamenti». Previdenti forse, evasori no. Si fa ironico Api, ricordando gli elenchi del ministero delle Finanze, il libro rosso di Reviglio zeppo di valenzani: «Chi ha redatto quel libro ha un avviso di garanzia. O sbaglio?». Redditometro. Mai parola è stata più odiata, qui a Valenza. Perché, complice il redditometro, è il prodotto tutto di un'economia sommersa che qui rischia di cominciare a emergere. Quante auto? C'è la vettura di servizio, quella che chi commercia in oro, per evitare furti, ha intesta¬ to in leasing all'azienda con targhe diverse dall'AL di Alessandria: meglio il CN di Cuneo o l'AT di Asti dove la Rcauto è meno costosa, oppure il MI di Milano e il To di Torino, targhe anonime, meno individuabili dai rapinatori. Ma come giustificare la Mercedes da 80 milioni e la Bmw da 60? E le Ferrari che a Valenza ne circolano tante quante in pochi altri luoghi dorati: come si fa a denunciare 16 milioni o giù di lì con una Testa rossa in garage? Un colpo basso, il redditometro, per i ferraristi di Valenza che nelle loro fila contano il signor Cassano, commerciante in pellame, presidente dei Ferrari club d'Italia. Ma anche per i giovani in Mercedes e in Bmw. Molti, rivelano da Mandrini Motors, hanno rinviato a tempi migliori il cambio dell'auto: «Hanno telefonato al commercialista che li ha messi in guardia: aspetti, con il redditometro sono guai». Guai, sì. «Guai a comprar casa, a far aumenti di capitale nella propria azienda», elenca Vanin, il commercialista. Il rischio è quello della paura oggi e del blocco delle attività domani: blocco dell'edilizia, sottocapitalizzazione delle aziende. E poi c'è la mina della minimum tax che colpisce i piccoli, la gran massa dei 1249 laboratori, quelli a conduzione familiare. Solo in 44 hanno chiesto di essere esentati. Tutti gli altri pagheranno: «Rabbiosi ma pagheranno», prevede Vanin. Neppure più la Lega, all'opposizione ma passata da zero al 23% in un consiglio comunale dove pds e de governano insieme (col 27% dei voti ciascimo), parla più di rivolta fiscale. Per mesi i leghisti hanno raccolto firme contro tasse ingiuste che si aggiungono ai quasi 50 miliardi di Irpef pagati dai valenzani. Ma l'effetto rninimum tax combinato con quello del redditometro, temono in molti, primi tra tutti i sindacalisti, potrebbe, essere pesante tra un po'. Spiegano: «Adesso i piccoli pagheranno, poi andranno in ferie, in settembre ricominceranno a lavorare fino a Natale quando faranno i conti e decideranno se continuare o chiudere baracca». Via dall'oro, alla larga da redditometri. Armando Zeni Valenza: l'arte orafa rappresenta l'ottanta per cento dell'economia cittadina

Persone citate: Antonio Vanin, Avveduto, Mandrini, Mandrini Motors, Reviglio, Salvatore Avveduto, Vanin