E' effimero, ma piace
Manifesti pubblicitari: aumentano i collezionisti Manifesti pubblicitari: aumentano i collezionisti E effimero, ma piace In Italia è giovane l'interesse per questo tipo d'arte decorativa Sono ancora pochi i negozi che vendono ipiù noti poster d'autore Un tempo era il «re dell'effimero», aveva vita molto breve sui muri e finiva miseramente stracciato. Oggi il manifesto pubblicitario è ricercato non solo dai collezionisti, ma anche da chi vuole creare ambientazioni rétro con immagini nate dalla fantasia di grandi artisti o di creativi che hanno fatto scuola. L'attenzione verso questo tipo di arte decorativa è molto giovane in Italia (in Francia, Germania, Svizzera e Stati Uniti esiste da decenni una cultura del manifesto), tuttavia i prezzi sono ancora abbastanza abbordabili, dipende sempre dalla rarità del pezzo e dall'autore. Molto ricercati sono i manifesti del primo Novecento che riguardano Torino e il Piemonte. Ristretta è però la cerchia degli specialisti del genere in città. Alla «Libreria antiquaria piemontese» di via Monte di Pietà 13/G, Mauro Ci colini, appassionato collezionista, offre numerose «primizie». Tra queste c'è la serie fortunata dei Re Carpano di Armando Testa con Vittorio Emanuele II, Cavour, Garibaldi e Napoleone che brindano con il tradizionale vermouth; la reclame del Bitter Campari di Carlo Fisanotti, con la bottiglia avvolta nel cellophan che si strappa e lascia intravedere la scritta; il cartellone con i cuneesi al rhum Arione, disegnata da Prandoni; le prime pubblicità di detersivi: Vetril, Ava bucato, Persil, Su- pertrim. Da segnalare anche un Giandoja aviatore disegnato da Nicco (700 mila incorniciato). Questi e altri esemplari molto più rari compongono la mostra «Il boom economico nei manifesti pubblicitari 19461965», curata da Cicolini, che s'inaugura il 5 giugno a Palazzo Salmatoris a Cherasco, nel Cuneese (dura fino al 4 luglio ed è aperta solo sabato e domenica). Un'altra specialista in manifesti raffinati è Giorgina Pregliasco Mathes, di via Po 14, che propone rari manifesti della Venchi Unica di fine Ottocento, un bel cartellone pubblicitario liberty della Gros Monti per le ferrovie torinesi, un «cartone» firmato Mauzan per la carta da parati Gattino e alcuni manifesti di Filippo Omegna per la pubblicità dell'Ambrosio film (da 500 mila in su). Curiosità anche da Ernesto Previati, titolare di una bancarella di libri in corso Siccardi, che coltiva la passione per i manifesti pubblicitari. Da lui si trovano gli allegri «poster» della Talmone e della Venchi Unica disegnati da Sepo, alcune reclame di Cappiello per il cognac, le sigarette Nil e molti altri manifesti legati a Torino (da centomila sino al milione). «Little Nemo», in via Montebello 2/0, specializzato in fumetti, ha in questi giorni alcuni manifesti dei primi del secolo firmati da Nicco a carattere teatrale (tra cui Giandoja e il drago, Dalla terra alla luna, Bataclan) che partono da 200 mila sino a raggiungere il milione. Alma Toppino Particolare di un manifesto degli Anni Quaranta firmato da Prandoni
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