Sacchetti va in panchina

44 Il basket richiama un altro grande ex: sarà il vice di Danna Sacchetti va in panchina Atteso per un provino il pivot Bella Ma in società, strani scaricabarile Tornano nomi antichi e gloriosi nel basket torinese che vuole risalire. Dopo Beppe De Stefano, che il consiglio di stasera dovrebbe reinserire nel novero dei dirigenti per aprirgli la strada alla presidenza non appena scadrà il suo contratto con la Benetton, ecco Romeo Sacchetti. Chiusa la carriera agonistica e tentata con poca convinzione e fortuna quella dirigenziale, Meo torna a Torino per intraprendere la strada di allenatore. «Una chiamata che mi ha entusiasmato - confessa Meo - e spero di ricambiare con i fatti questo atto di fiducia, anche per smentire chi mi ha descritto come un sega-panchine». E sarà proprio lui il vice di Danna, con la possibilità di altri compiti nel settore giovanile che De Stefano, giustamente, indica come uno dei campi principali su cui lavorare: «Una società come la nostra deve puntare sul sociale, per avvicinare il pubblico torinese, e deve curare in modo particolare il vivaio, acquistando con abilità, valorizzando i ragazzi e sperando poi che la fortuna ti dia una mano nella loro crescita». Ma al di là di questo lavoro tanto prezioso quanto oscuro, le preoccupazioni sono rivolte alla costruzione di una squadra che possa risalire al più presto in Al, pur tenendo sempre d'occhio il bilancio: quel buco di quasi 3 miliardi da ripianare. Come? La ricetta, pur dolorosa, è sempre la solita: vendere. E il nome è uno solo: Abbio. Il mercato, per ora, stenta a decollare, ma De Stefano non si preoccupa: «E' vero, ci sono pochi soldi, ma i pezzi importanti, come Abbio, valgono ancora parecchio». Per questo, almeno per il momento, è stata accantonata la proposta di Montecatini (Grattoni e Capone) e si attendono le mosse di quei pochi club (Treviso, le bolognesi, Pesaro) che hanno volontà (e mezzi) di potenziamento. Chi vorrà avere Abbio dovrà mettere sull'altro piatto della bilancia soldi e un'adeguata contropartita tecnica. L'organico del futuro infatti potrà contare sui giovani Iacomuzzi, Trevisan, Casalvieri, Ma- sper e Prato, su due americani (un pivot - dovrebbe arrivare a giorni per un provino Richard Bella, agile ma potente colored di 208 cm che ha terminato l'università a San Francisco - e un play-guardia), sulla probabile conferma di Silvestrin (o Valente) e sul rientro di Negro (e forse Carchia) dopo una buona stagione in Bl a Ragusa. Un punto interrogativo invece Della Valle. Sembra un po' poco per puntare in alto, ma il futuro presidente è abituato ad affrontare ben altre situazioni: «A dispetto del difficile momento economico, sono convinto che il basket possa riprendere la sua espansione. Ma non aspettiamoci che arrivi la manna da Lega o Federazione: dopo le grandi dichiarazioni della vigilia, stiamo ancora attendendo direttive, mentre purtroppo ci sono state tante fesserie, come gli orari dei play- off e il prolungamento delle partite a 48'. Ma il futuro è di chi se lo vuole prendere e, senza falsa modestia, sono convinto che noi abbiamo più capacità di altri. Qui sono mancati i risultati, ma la base è sana, con una struttura superiore alla media dei club italiani. Dobbiamo solo fare giusti investimenti: non dimentichiamo che Tonno riprese quota quando giunse un uomo-spetta- colo del calibro di Dawkins. Ma la prima situazione cui porre rimedio è il disorientamento creato dalle disavventure " dell'ultima stagione». E qui De Stefano dovrà impegnarsi davvero se, come pare, l'unico a «pagare» per gli errori della scorsa stagione sarà il medico sociale! Un «colpevole» ben strano, per errori di tutt'altro tipo, e che fa nascere la pessima sensazione che chi ha sbagliato cerchi di scaricare su altri il peso delle proprie responsabilità. E non è il modo migliore per ricominciare. Guido Ercole Sacchetti 40 anni il 20 agosto

Luoghi citati: Casalvieri, Montecatini, Prato, Ragusa, San Francisco, Torino, Treviso