Dai sondaggi un dato certo Tanti non sanno come votare di Giampiero Paviolo

40 Risultati pazzi, doccia scozzese per gli avversari di Novelli Dai sondàggi un dolo certo Tanti non sanno come votare Tre giorni al voto, e la macchina dei sondaggi pare impazzita. Un esempio? Secondo la «Swg» di Trieste Giovanni Zanetti è il più amato dal 4,3 per cento dei torinesi, mentre l'I 1,7 per cento predilige Valentino Castellani. Per la «Defendini direct marketing» il docente di economia sale al 5,04 per cento, vicinissimo al collega del Politecnico che non tocca quota 6 per cento. Entrambi superano il candidato della Lega Domenico Cornino. Gli scommettitori inglesi, gente che non è abituata alla beneficenza, pagano tremila lire per ogni mille giocate su Castellani, ben 35 mila ogni mille per Zanetti vincitore. Chi ci capisce qualcosa è bravo. Anche perché gli incerti rientrerebbero tra il 26 « il 55 per cento del corpo elettorale. Comunque tantissimi. La Swg, è bene ricordarlo, ha lavorato molto in questa campagna elettorale: quotidiani, periodici, testate Rai. Per la Defendini siamo all'esordio, domani dovremmo assistere a una replica. Chi paga? Nessuno, spiega il titolare Franco Defendini: «Stiamo facendo indagini di mercato in tutta Italia, nulla a che fare con le elezioni. Però la struttura c'è, e abbiamo voluto provare. Un po' per gioco, un po' per fare un'esperienza diversa». Il «gioco» consiste in 1200 telefonate, campione non scientifico ma abbastanza vasto. Abbiamo visto le differenze. Un'occhiata alle analogie tra i risultati ottenuti dalle due società. Diego Novelli è sempre l'uomo solo al comando di questa vigilia. Dati non uniformi, ma in entrambi i casi a cavallo del 30 per cento, mentre una terza società, su commissione dell'Espresso, lo aveva addirittura dato vincente al primo turno. Zingaro, Pioli, Lupi, Marti- nat, Vittucci Righini e Marzano sono sempre considerati fuori gioco. Le incognite (e le speranze) sono tutte per Castellani, Cornino e Zanetti, ormai vacci¬ nati alla doccia scozzese delle percentuali: «Io lo sono fin dal primo giorno - dice Cornino perché ai sondaggi, soprattutto quando-si affronta una legge nuova, non ho mai creduto». Le inchieste stanno sottolineando un'altra esigenza, e forse è questo il loro maggior merito: «Nel 55 per cento di indecisi - dice Defendini - c'è chi non vuole pronunciarsi, chi è davvero incerto. Ma anche chi non sa come votare». Le domande più frequenti: se si sceglie un sindaco, il voto viene trasferito anche alle liste che lo appoggiano? (risposta: no). Al contrario: come faccio a votare una lista ma nessun sindaco? (risposta: è impossibile, la scelta di una lista si trasferisce automaticamente sul candidato sindaco ad essa collegato). Ancora: posso votare una lista ma non il «suo» sindaco? (risposta: sì). Sono soltanto alcuni casi tra i molti possibili. Il nuovo meccanismo per l'attribuzione dei seggi, ad esempio, è sconosciuto ai più, così come l'eventualità che si ricorra a un ballottaggio. E c'è addirittura chi non sa che si vota solo la domenica. Al punto che il segretario di Rifondazione, Marco Rizzo, si è rivolto al Prefetto, chiedendo di intensificare l'informazione: «Giornali e tv hanno fatto servizi di loro iniziativa, ma lo Stato ci è parso assente». Giampiero Paviolo

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