Usl in Piemonte da 63 a 15

Le novità nel progetto di riforma sanitaria. L'assessore Vetrino: «Nessuno sportello sarà chiuso» Le novità nel progetto di riforma sanitaria. L'assessore Vetrino: «Nessuno sportello sarà chiuso» Usi in Piemonte da 63 a 15 Gli ospedali trasformati in aziende Il progetto di riforma sanitaria per il Piemonte è pronto. Porta la firma dell'assessore Bianca Vetrino e introduce parecchie novità. I maggiori ospedali saranno trasformati in aziende autonome (7 a rilevanza nazionale e 8 regionali), e saranno finanziati secondo la loro produttività. Anche le Usi diventeranno aziende. Scenderanno da 63 a 15, e si occuperanno degli ospedali minori (i presidi) e dei servizi. Tranquilli, non ci saranno contraccolpi sui cittadini: «Non chiuderemo neanche uno sportello» ribadisce l'assessore. Ma per la pletora di politicanti che si sono riciclati come «manager» della sanità pubblica sarà un duro colpo. Torino. Una Usi al posto di dieci, tre aziende ospedaliere nazionali, due regionali, e cinque presidi autonomi. Nella «prima fascia» rientrano gli accorpamenti tra Molinette e San Giovanni, Cto e centro di rieducazione, Infantile e Sant'Anna. I due ospedali regionali nasceranno dall'unione tra Maria Vittoria, Martini e Amedeo di Savoia da un lato, Giovanni Bosco, Ma¬ ria Adelaide e Einaudi dall'altro. Presidi autonomi: Mauriziano, Valdese, Gradenigo, Maria Ausiliatrice e San Camillo. Provincia di Torino. Un ospedale nazionale, il San Luigi di Orbassano (che comprenderà Giaveno). Uno regionale, con sede a Ivrea e Cuorgné. Cinque Usi. Sotto la 1 (Rivoli, Collegno, Giaveno e Susa) e la 2 (Cirié, Lanzo e Venaria) ricadranno i presidi di zona. La 3 (Mone a li e ri, Carmagnola, Chieri e Nichelino) l'aggrupperà Chieri e Moncalieri e Carmagnola. La 4 (Pinerolo, Orbassano, Perosa Argentina e Torre Pellice) si occuperà di Pinerolo e Torre Pellice più Pomaretto. Sotto la 5 (Chivasso, Caluso, Cuorgnè, Gassino, Ivrea e Settimo) l'ospedale di Chivasso. Alessandria. Un'azienda ospedaliera nazionale (Alessandria) e una regionale (Casale). Due le Usi. La prima abbraccerà Alessandria, Casale a Valenza, con il presidio di Valenza e lo psichiatrico di Alessandria. La seconda (Novi Ligure, Acqui Terme, Ovada e Tortona) i presidi di Tortona, Novi, Acqui e Ovada. Asti. Una sola Usi, un presidio ospedaliero (sedi a Nizza e Canelli), un'azienda ospedaliera regionale (nel capoluogo). Biella. L'usi di Cossato confluirà in quella di Biella. In città l'unico ospedale regionale. Cuneo. Due Usi: Cuneo con Borgo San Dalmazzo, Ceva, Drenerò, Mondovì e Saluzzo, e Alba con Bra, Fossano e Savigliano. L'azienda ospedaliera di Savigliano avrà con Fossano rilevanza regionale, Cuneo nazionale. Novara. Una Usi, l'ospedale di Novara promosso di livello nazionale con Galliate. Presidi: Borgomanero e Arona insieme, psichiatrico di Novara e Veruno. Verbania. La nuova provincia sarà sede di Usi e comprenderà Domodossola e Omegna. Nessuna azienda ospedaliera, solo i presidi di Verbania e Omegna, Domodossola, Piancavallo. Vercelli. Un ospedale regionale, con sede a Vercelli a Santina. Una Usi (Vercelli, Borgosesia, Gattinara e Santhià) e due presidi: lo psichiatrico di Vercelli e le strutture riunite di Borgosesia, Gattinara e Varallo. [g. a. p.] REGIONE PIEMONTE UNITA' SOCIO SANITARIE PROPOSTA NUOVA AGGREGAZIONE

Persone citate: Amedeo Di Savoia, Bianca Vetrino, Einaudi, Gassino, Giovanni Bosco, Maria Ausiliatrice, Novi, Santina, Tranquilli, Vetrino