L' Ocse ha rimandato la ripresa al'94

Una lode dai Grandi: il bilancio pubblico italiano, senza gli interessi sui Bot, è l'Unico in attivo Una lode dai Grandi: il bilancio pubblico italiano, senza gli interessi sui Bot, è l'Unico in attivo l/Ocse ha rimandato la ripresa al '94 E in Italia esplode il disavanzo pubblico PARIGI. La recessione continua e i Paesi industriali litigano sul modo di contrastarla. «I tassi di interesse in Europa possono scendere. In termini reali hanno uno spread (divergenza, ndr) inspiegabile con quelli Usa» ha detto il ministro del Bilancio italiano. Luigi Spaventa, in evidente polemica con la Germania. Nell'incontro tra i rappresentanti dei 24 governi dell'Ocse anche il ministro del Tesoro statunitense, Lloyd Bentsen, ha chiesto «ulteriori tagli» poiché in Europa la disoccupazione è «molto preoccupante» e la ripresa americana, ancora «incerta», non sarà sufficiente a trainare il resto del mondo. Ancora una volta, la ripresa mondiale sembra rimandata all'anno prossimo. Ma il calo dell'occupazione nei 24 membri dell'Ocse, ossia tutti i maggiori Paesi industriali, proseguirà anche l'anno prossimo. Di fronte a questo pericolo, ogni Paese è sempre più tentato di andare per conto proprio, ed esplicitamente o implicitamente ci si scambiano accuse. All'Italia è stata rimproverata una «svalutazione competitiva»: Spaventa ha risposto facendo presente che la parità della lira nello Sme, l'anno scorso, «è stata difesa con grande spesa» fin quando è stato possibile; e che le scelte successive in materia di tassi mostrano che la perdita di valore della lira fluttuante non è stata affatto cercata. E non è affatto «rilassata» la politica di risanamento che l'Italia conduce: proprio nel giorno in cui il Tesoro deve comunicare che il disavanzo al 31 marzo è stato di 50157 miliardi, contro i 41.817 dello stesso periodo del '92, l'Ocse conforta il governo italiano. Il deficit di bilancio - sentenzia - è grave a causa degli interessi sui debiti del passato, ma togliendo questi ilnostro è l'unico Paese del G-7 ad avere un «saldo primario» in attivo. Nello stesso tempo la disoccupazione è del 10,5%, un poco superiore alla media europea che è del 9,4%, molto sopra la media per i giovani (27,9%) e- per le donne (15,7%); continuerà purtroppo ad aumentare nel '94. Riguardo al rientro della lira nello Sme, Spaventa si è mostrato un po' scettico: non solo esistono condizioni di stabilità interna che rjtalia deve prima recuperare, ma «soprattutto sembra che non ci sia più lo spirito di Basilea-Nyborg» per una gestione concorde e solidale degli accordi di cambio. Il rientro, quando avverrà, sarà comunque definitivo: «una vacanza si può anche prendere, ma due mi sembrano eccessive». Il ministro statunitense Bentsen si è detto preoccupato, oltre che per la disoccupazione in Europa, per l'eccessivo attivo commerciale del Giappone. Sia l'Europa sia il Giappone dovranno trovare per proprio conto la via del rilancio, perché l'impulso americano non sarà sufficiente. Per evitare contrasti con i giapponesi, Bentsen ha peraltro negato che gli Usa puntino su uno yen molto forte. L'unica schiarita dalla riunione di Parigi riguarda forse il negozia- to Gatt sulla liberalizzazione dei commerci internazionali. Il ministro italiano del Commercio estero, Paolo Baratta, ha l'impressione che «le recenti mosse francesi e le proposte americane sul tessile aprano la via a progressi per una conclusione al vertice del G-7 di luglio. La situazione è mutata rispettq alle scorse settimane: siamo in un momento in cui si prendono iniziative». Più precisamente, il commissario Cee Leon Brittan ipotizza un «accordo preliminare» al G-7 di Tokyo tra Usa, Giappone, Paesi europei e Canada, da sottoporre poi a tutti gli altri Paesi partecipanti al Gatt. [r. e. s.] Spaventa: è giunta l'ora che l'Europa tagli i tassi Il ministro del Bilancio Luigi Spaventa ieri intervenuto alla riunione dell'Ocse