Quando il tuttologo non dà pace

G RISPONDE O.d.B. Quando il tuttologo non dà pace G ENTILE signor Bosco, mi dispiace per l'interruzione, ma, come lei saprà se ha già dato qualche volta un'occhiata a questa parte del giornale, debbo ottemperare a norme grafiche che impongono che la domanda non superi un dato numero di righe. Così mi tocca interromperla, e continuarla nello spazio che le stesse norme grafiche concedono alla risposta. Lei scrive: «Lo fanno dicendo e scrivendo quello che realmente sentono oppure quello che è più opportuno dire e scrivere per apparire via via nuovi, progressisti, liberali (nel senso più ampio), aperti, moderni, un po' spregiudicati, mai avidi di denaro né di potere (soprattutto i ricchi), disponibili (soprattutto i politici), schivi e dotati di grande umiltà (soprattutto i potenti), insomma per dare l'impressione (a chi, lo si Quail tuttnon d ndo ologo à pace può facilmente immaginare), di essere nell'animo belli e sinceri?...». Gentile signor Bosco, occorre un distinguo: c'è una grande e radicale differenza tra chi si esibisce in televisione e chi scrive lettere ai giornali. Chi si esibisce in televisione si comporta nella maggioranza dei casi proprio come dice lei e, non sempre per malafede, finisce per presentarsi superiore alle miserie umane, accodandosi prima o poi ai metodi della pubblicità per sbolognare un prodotto. Ci sono le doverose eccezioni, ma lei non mi ha parlato di eccezioni, mi ha parlato di un uso e di un abuso generali crescenti. Invece chi scrive ai giornali"lo fa spesso contro un determinato uomo politico o un determinato partito, un errore dello Stato o dello stesso giornale, eccetera. Ma ci sono anche altri che scrivono perché gli piace apparire sul giornale con regolarità ed elaborano piccoli editoriali, piccole inchieste, piccoli saggi su qualsiasi argomento si presti a un discorso di circostanza. E' un guaio quando si è presi di mira dai tuttologi e non si è tuttologi e neppure si aspira a diventarlo. Oreste del Buono Egr. sig. Del Buono, le scrivo per sottoporle un quesito che ogni tanto affiora in me e, poiché mi interessa il suo parere a confronto con il mio, sarò breve al massimo. Ecco di che si tratta: le persone che partecipano ai vari salotti televisivi, dalle più potenti alle più umili, e coloro che scrivono con regolarità ai giornali sulle questioni più disparate, nel rispondere alle domande dell'intervistatore e nello scegliere gli argomenti di cui trattare, a suo parere, lo fanno dicendo e scrivendo quello che realmente sentono oppure quello che è più opportuno dire e scrivere?... Guido Bosco, Torino

Persone citate: Del Buono, Guido Bosco, Oreste Del Buono

Luoghi citati: Torino