«Sei donna, vota donna»

«Sei donna, vota donna» «Sei donna, vota donna» Le elezioni coniugate al femminile «Donna vota donna», il vecchio slogan è stato riproposto ieri dalle esponenti femmhiili scese in campo a favore di Valentino Castellani sindaco. Riunite nel pds, in Alleanza per Torino e nei verdi del sole che ride, si sono presentate alla porta dello stabilimento Gft (Gruppo finanziario tessile) di corso Emilia 6, per farsi propaganda, ma anche per dire ad operaie e impiegate di scegliere dohnapure nelle altre liste. «É'à'zienda ha denunciato un esubero di 600 dipendenti» spiega Angela Migliasse, aspirante al seggio municipale, sottolineando che quando c'è crisi, le prime a pagare sono le donne. Con Angela (ex assessore delle giunte Novelli) ci sono altre pidiessine: Chiara Acciarini, Maria Goutier, Marcella Guiglia, Silvana Appiano, Marilla (ovvero Maria Addolorata) Bocassino. Poi la verde, diciannovenne, Erika Fiore («Mi raccomando, con la K») e Silvia Ormezzano. Tante in Usta, poche i elette. «Siamo sempre messe nell'angolo» lamentano e aggiungono: «Rappresentiamo il 58 per cento della popolazione, ma nelle assemblee elettive siamo più o meno all'8 per cento». Dunque più voti, maggiore rappresentanza. Tanto più che una lista al femminile (due terzi contro un terzo di maschi) quest'anno c'è, è quella di «Viva le donne», nata a sostegno di Lupi sindaco. Ma ci risiamo: quante probabilità avrà di farcela, di avere una eletta? Tra donne ci s'intende - affermano queste candidate - purché i progetti sociali siano compatibili.^ «Con le missine avremmo problemi» dice Angela Migliasso. Per le altre gli steccati si abbassano: non devono ripetersi i risultati del passato. Per esempio quelli del '90, quando su più di 200 nomi femminili inseriti nelle 15 Uste, soltanto 12 risposero all'appeUo in Sala Rossa, contro 68 maschi. Anche se a Torino, allora come oggi, l'ultimo sindaco era ed è stato donna: Maria Magnani Noya (psi) sino al marzo '90; Giovanna Cattaneo (pri) sino allo scioglimento dell'assemblea municipale nel dicembre scorso. Il pei, tre anni fa, aveva il drappello più folto: 8 donne delle quali tre aUa scissione aderirono al gruppo Comunisti e indipendenti. De, psi, pri e verdi del Sole che iide ne avevano una a testa. Dodici su 80, il 15 per cento dell'assemblea municipale, meno della metà di quél 33 per cento che' la legge attuale prescrive per la formazione delle Uste. «Ma non tutti ne hanno tenuto conto» lamenta Silvia Ormezzano, programmista e regista Rai («esterna» precisa) per 18 anni. Combattente, crede nella rinascita di Torino, partendo dal rilancio deUa sede e della produzione Rai. Ha un marito in corsa neUa Rete del «nemico» NovelU. Antagonismo, problemi di coppia? «Nemmeno per idea, lui guarda i miei volantini io i suoi, U commentiamo e finisce U». «Il nostro privato, le code che facciamo per ottenere i servizi dovuti non interessano. Il maschio troppo spesso ci considera casalinghe» spiegano. Eppure ieri di fronte al «Gft» c'erano due presidi, una direttrice didattica, altri insegnanti. C'era Silvana Appiano che, se sarà rieletta, con Angela Migliasso e Rita Hassan, rappresenterà «la continuità». r-Quante" dT lóro; smentiranno De Coubertin? Ossia non saranno onorate di aver soltanto partecipato? «Non si sa» ammette Erika Fiore, la più giovane. Giuseppe Sangiorgio Alle amministrative di 3 anni fa arrivarono in Sala rossa solo 12 candidate su 200 delle 15 liste Le donne distribuiscono volantini davanti al Gruppo finanziario tessile

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