Fuscagni al contrattacco di Carlo Fuscagni
Dopo le accuse dei dipendenti di Raiuno: «Basta lagnarsi» Dopo le accuse dei dipendenti di Raiuno: «Basta lagnarsi» Fustagni al contrattacco «Agli insulti non rispondo» ROMA. Carlo Fuscagni al contrattacco: il direttore di Raiuno risponde, a distanza di 24 ore, alle proteste accorate dei suoi dipendenti, programmisti, registi, giornalisti che, lunedì mattina nella sede della Federazione della Stampa, hanno denunciato, in un convegno pubblico, quelle che a loro parere sono le gravi malattie dela rete. Fuscagni parte in quarta con dichiarazioni molto nette. «Non rispondo alle provocazioni o agli insulti, dei quali mi occuperò in altre sedi - premette battagliero . I dibattiti sono importanti quando il confronto, vuol essere costruttivo, non quando si nutre di pregiudizi di parte. Il comitato dei dipendenti di Raiuno non è Raiuno, ma solo una parte della rete». Ecco la prima mitragliata, e subito dopo la seconda, fatta di dati e cifre: «Il Consiglio d'amministrazione ci ha affidato il compito di difendere il primato della Rai e noi lo abbiamo fatto al meglio: nei primi cinque mesi del '93, nel prime-time abbiamo realizzato la media del 22% di share, con due punti e mezzo più di Canale 5. Siamo l'unica rete italiana in crescita, con due punti in più rispetto all'anno scorso». E tutto questo, sostiene Fuscagni, senza aver fatto alcuna concessione, nessuna scelta facile dettata solo dalla necessità di alzare l'audience: «Abbiamo raggiunto questa media senza rinunciare a programmi di qualità in prima serata, dagli sceneggiati ai film, dai programmi culturali e di servizio agli eventi di spettacolo». Certo, ogni decisione può provocare pareri diversi: «Qualche programma - ammette Fuscagni - sarà stato criticabile, come è naturale che accada, ma il risultato d'insieme è confermato dalla tenuta del rapporto col pubblico». A questo punto il direttore di Raiuno esibisce le sue pròve: «Abbiamo avuto riconoscimenti internazionali come quelli per "Tosca" e proprio oggi abbiamo avuto la conferma che la rete inglese "Channel Four" trasmetterà in autunno un ciclo di nostri programmi tra i quali "I Promessi Sposi", "Michelangelo", "Io e il duce", "Francesco" di Liliana Cavani». Ma non basta: in tempi di grandi rivoluzioni in Viale Mazzini, rivoluzioni annunciate che coinvolgeranno buonaparte dei vertici dell'azienda, Fuscagni pensa al domani senza ansie: «Il futuro della Rai non si costruisce con le lamentazioni peraltro mai superate, ma con proposte e progetti. Se il problema principale è davvero la vecchia "lottizzazione" delle reti e delle testate allora il progetto deve rimettere in discussione il ruolo e l'organizzazione delle reti e delle testate». E ancora: «Se il problema della televisione in Italia è il miglioramento della qualità dei programmi allora bisogna progettare il superamento del duopolio con la revisione della legge Mammì. Il resto sono solo chiacchiere». Difficile immaginare, in questa quadro e con posizioni così radicalmente opposte, l'eventualità di una nuova convivenza pacifica in casa Raiuno. Saranno le nuove nomine a mutare la scena di un conflitto così aspro, oppure servirà a qualcosa «la conferenza di programma per discutere di progetti» auspicata dal leader dell'Usigrai Giuseppe Giulietti, in modo «damare una cosa che non si fa da anni: dare una volta tanto la precedenza alle idee invece che alle spartizioni»? Nel frattempo a Raiuno la vita scorre e, ieri mattina, dopo la bufera delle proteste, si è tenuta la prevista conferenza stampa per la presentazione di «Familyfest '93», un congresso mondiale sulla famiglia trasmesso in diretta e in mondovisione grazie all'utilizzo di 13 satelliti. L'appuntamen- to, in onda sulla prima rete sabato prossimo dalle 15 alle 18 e dedicato a un pubblico potenziale di 600 milioni di persone, è promosso dall'associazione dei Focolari, un movimento cattolico fondato nel '43 da Chiara Lubich che raccoglie centinaia di migliaia di aderenti in tutto il mondo. Nel corso della trasmissione, cui dovrebbero partecipare, tra gli altri, il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro e Giovanni Paolo n (dal Vaticano), un numero verde internazionale gratuito consentirà al pubblico tv di sostenere due iniziative di solidarietà lanciate dal Familyfest: una in favore della Bosnia e l'altra per l'adozione a distanza di bambini del Sud del mondo. Conduttore della diretta di Raiuno sarà Piero Badaloni: «Eventi come questo - ha commentato il giornalista - contribuiscono a far crescere valori e non solo a stimolare l'emotività dei telespettatori». Fulvia Caprera Carlo Fuscagni, direttore di Raiuno, tra i maggiori accusati per la crisi della rete
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