Il possibile successore? Dal Camerun di Marco Tosatti

«Per il futuro un salto di qualità geopolitico» Il possibile successore? Dal Camerini C'è chi punta su mons. Turni e chi pronostica un gesuita TUTTI I LUNGA vita a Papa Wojtyla, ma basta un accenno a futuri pontefici, come quello fatto dal cardinale Achille Silvestrini sulla rivista «Limes» per scatenare in Vaticano ridde di ipotesi e previsioni. A tempi incerti, perché parola di Segretario di Stato Giovanni Paolo II gode di ottima salute, a dispetto dell'intervento dell'anno scorso, e, come ci ha detto ieri un arguto monsignore di Curia, non più giovanissimo «ci sotterrerà tutti». Ma l'accenno del cardinale Silvestrini (fra l'altro, c'è chi lo dà fra i possibili candidati) è troppo intrigante per. non scatenare le curiosità e meritare una rapida inchiesta, in tre ambienti distinti: la «Curia», i «gesuiti» e la «diplomazia». Un'inchiesta anonima, e questi tre termini generali coprono altrettanti personaggi di rilievo; ed è naturale: chi si azzarda a parlare del futuro re, quando il sovrano è ancora ben saldo sul trono? Ma potrebbe in futuro questo sovrano abdicare? La Curia fa un'affermazione impegnativa, «sub secreto», perché la fonte è un cardinale scomparso: «Paolo VI voleva a tutti i costi dimettersi, e non glie]'hanno permesso. Forse anche questo Pontefice vor¬ rebbe, ma bisogna vedere che cosa ne pensano le persone intorno a lui». Fu Paolo VI a stabilire l'obbligo per tutti a rassegnare le dimissioni a 75 anni; e il cardinale Colombo - è sempre la «Curia», che racconta, particolari inediti - «si rifiutò di dare la sua disponibilità a diventare Papa, nel Conclave che elesse Papa Luciani. Come posso prendere questa responsabilità alla mia età disse il porporato - quando domando ai miei preti di dare le dimissioni a 75 anni?». La «diplomazia» è più possibilista: pensa che Giovanni Paolo II potrebbe rinunciare alla carica, ma non a 75 anni. «Il codice di diritto canonico non lo esclude; ma questo Papa lascia molti vescovi e cardinali al loro posto ben oltre la scadenza protocollare. Se si ritira, lo farà verso gli 80 anni». Una previsione adombrata anche da Jean Chélini, storico francese della Chiesa, secondo cui «dopo un sabbatico anno "sportivo" si ritirerà nel Carmelo, ordine in cui pensava di entrare quando era ancora un giovane studente». E allora, riflettori accesi sui possibili successori. Il cardinale Silvestrini ha ipotizzato un latino americano o un africano. Partiamo da questo continente. Un nome emergente è quello di Christian Turni, 63 anni, arcivescovo di Douala, in Camerun; molto stimato da Papa Wojtyla, preparato, ricco di iniziativa. Poi - in Vaticano - ci sono il cardinale Francis Arinze (è nato nel 1932, ha 61 anni) e Bernardin Gantin («un sant'uomo - dice la "Curia" - ma ha già una certa età, 70 anni»). Però africano vuol dire nero, e Nostradamus - fa notare qualcuno - attribuisce quella tinta al futuro Papa; ma il nero è un'assenza di colore che da sempre distingue i gesuiti (pensate al «Papa nero», il generale della Societas Jesu). Un Papa gesuita? Sarebbe il primo della storia. Già, perché questo corpo scelto della Chiesa non ha mai raggiunto il luogo più alto? «I gesuiti fanno il voto di non accettare vescovadi o altre dignità ecclesiastiche - ci spiegano i "gesuiti" -. Una regola che risale a S. Ignazio. Ci sono sempre stati pochi cardinali. E non è improbabile che gli altri fossero prevenuti, verso i porporati gesuiti, e quindi prudentemente non li hanno mai eletti». Le eccezioni riguardano gli incarichi in missione; ma il «Generale» ha l'obbligo di andare a «protestare» dal Papa, quando viene attribuita una porpora o una dignità qualsiasi a un gesuita. I cardinali della Compagnia sono cinque: Padre Dezza (92 anni), lo slovacco Ian Korec (69 anni), Pablo Munoz Vega (90 anni), Victor Razafimahatratatra, arcivescovo di Antananarivo, 72 enne, e africano, e Cario Maria Martini. Il grande indiziato, se l'elezione dovesse avvenire in tempi non lunghissimi. Anche perché se si tolgono possibili nomi come Lucas Moreira Neves, in Brasile, o Lopez Trujillo, ex arcivescovo di Medellin, dall'America Latina non vengono molti nomi. I «narcos» ne hanno eliminato uno importante, uccidendo il cardinale Posadas Ocampo a Guadalajara. La «diplomazia» esclude americani, tedeschi, francesi e europei orientali; e concorda con la «Curia» nel dire che «si tornerà in Europa, e in Italia». Ecco i nomi: Martini, Angelo Sodano, segretario di Stato, e Pio Laghi, prefetto dell'Educazione Cattolica. Marco Tosatti

Luoghi citati: America Latina, Brasile, Camerun, Europa, Italia