Bogi, allearsi con i dc? Non è obbligatorio

La direzione pri: mai preso tangenti La direzione pri: mai preso tangenti Bogi, allearsi con i de? Non è obbligatorio «Il futuro è Alleanza democratica» Gorgoni: è solo una scatola vuota ROMA. Sette ore. La direzione repubblicana convocata ieri a Piazza dei Caprettari non ha risparmiato tempo per affrontare le due facce della politica di oggi: un presente di natura giudiziaria e un futuro che impone la definizione di nuove alleanze. Di tangenti, il pri parla soltanto per tirarsi fuori: «I finanziamenti irregolari, per larga propensione di volontari a mantenere l'anonimato - dice un comunicato dal tono un po' burocratico sono altra cosa dai reati compiuti contro la pubblica amministrazione». In parole chiare: il sistema è marcio, ma non per colpa nostra. 1400 milioni che il partito ammette di aver ricevuto erano «contributi volontari», non mazzette. «Il pri - conclude la nota rivendica gesti di rottura ben prima che emergesse la rete di illeciti su cui la magistratura indaga». Quanto alla vicenda delle frequenze televisive, che vede implicato Davide Giacalone, ex collaboratore di Mammì, il vicesegretario reggente Giorgio Bogi ha ribadito l'estraneità del pri: «Io ha detto - ignoro del tutto la questione, e il partito è favorevolissimo ad un accertamento della verità da parte della magistratura». Tutti d'accordo nell'autodifesa, qualche divergenza sul problema delle aggregazioni future. La direzione, cui non ha partecipato il presidente del Senato Giovanni Spadolini, ha infatti approvato un documento in cui identifica in Alleanza democratica l'«area culturale» nella quale l'Edera potrebbe trovare la sua più naturale collocazione. «Non è pregiudizialmente opportuna un'alleanza con la de», dice Bogi. Di parere opposto il capogruppo alla Camera Guglielmo Castagnetta «Il nuovo non-è-necessariamente a sinistra - replica - e non necessariamente si deve pensare di dover governare senza la de che, rinnovata, non può aprioristicamente essere considerata il nemico da battere». Ancora più duro Gaetano Gorgoni: «Alleanza democratica è una scatola vuota - dice -. Come si può pensare che un repubblicano come me, al quale certo non si possono attribuire simpatie verso la sinistra, o i liberali che hanno aderito all'Unione di centro, possano ritrovarsi in una formazione dove c'è Walter Veltroni e magari anche Chiara Ingrao? L'errore lo ha compiuto per primo Giorgio La Malfa portando il partito verso quella direzione». Secca la replica di La Malfa: «Li conoscete i personaggi di questa Unione di centro - ammicca -. Ma non esageriamo: le differenze di linea politica all'interno del pri sono tenui». Sulla stessa linea Giuseppe Ayala: «In questa fase aggiunge - è tutto in movimento. Solo quando ci sarà la nuova legge elettorale si dovranno fare scelte precise». E a proposito di riforme, il pri fa sapere che non gradisce l'ipotesi Mattarella: «Ma un incidente sulla riforma elettorale - frena Bogi - sarebbe un travaglio molto grave. Il pri, piuttosto, è pronto a discutere su due ipotesi: turno unico (senza lo "scorporo" chiesto da Mattarella), o doppio turno sul modello francese». [r. i.] L'ex segretario del pri Giorgio La Malfa «Nel partito le divergenze sono tenui»

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