La valle in guerra, coi forconi

Cronache Nell'Alessandrino scoppia la rivolta per lo smaltimento dei rifiuti la valle in guerra, coi forconi / contadini contro la discarica «L'INQUINATORE » ACQUI TERME DAL NOSTRO INVIATO Hanno sentito il rumore, veniva dalla parte di Acqui, giù nella valle. Si avvicinava, minaccioso. Eccolo là l'elicottero, ancora alto sopra l'aia con le galline impazzite di spavento. I contadini del presidio si sono guardati e subito capiti: «Non deve toccare terra, non facciamogli toccare terra» ha urlato qualcuno. E l'ottantina di uomini, donne, vecchietti e ragazzini ha incominciato a correre. L'elicottero tentava d'abbassarsi sullo spiazzo dietro il silo e loro sotto, agitando forconi, rastrelli, vanghe, bastoni. L'elicòttero si spostava sopra il prato vicino al pozzo, e di nuovo loro lì, a gridare e agitare i forconi tutti insieme, coi cani in mezzo ad aiutare. «Un fracasso, un vento, una paura, una roba da matti. Sembrava Apocalypse Now. Il pilota doveva essere pazzo, faceva evoluzioni tra i fili della luce e sulle nostre teste. Se sbagliava una manovra finiva male, per noi e per loro. Alla fine li abbiamo cacciati via» raccontano adesso. Tutto è accaduto ieri mattina, tra le 8,20 e le 8,30. Il posto si chiama cascina Scuti, piccola azienda agricola tra boschi di faggi, roveri e castagni sulle colline di Cavatore e Ponzone, cinque chilometri d'arrampicata per una strada stretta che sale da Acqui Terme. Questa dell'elicottero è solo una battaglia, ultima in ordine di tempo, della guerra incominciata nel 1990 tra il padrone di casa; coltivatore diretto emigrato da Genova dieci anni fa, e una ditta di Borgomanero che sulla sua terra vorrebbe costruire un impianto per il «trattamento di rifiuti speciali». La ditta è la Comeco srl. L'uomo risponde al nome di Mario Giorgio Tamburini, 44 anni, «ragazzo padre», spiega lui, che a Cavatore è venuto a vivere con la figlia dopo la separazione dalla moglie. La bambma,.;Serena/ha9 anni. Nella gUèrra contro 1'«impresa della puzza». Giorgio,e .Serena si sono fitti mólti alleati. In questa valle dell'Alessandrino - Valle Ferri - l'impianto di smaltimento nessuno lo vuole, a incominciare dagli abitanti di Cavatore (325 anime) e quelli di Ponzone (sono 1300 malcontati): «Ci rovinerebbe l'acqua, farebbe cattivo odore, è una cosa sporca» dicono. Schierati ci sono anche il sindaco di Acqui, il presidente della Comunità montana e i sindacati confederali, che dopo l'incursione in elicottero hanno indetto per domani quattro ore di sciopero generale ad Alessandria. La città starà ferma dalle 8 a mezzogiorno. Ieri pomeriggio, alla cascina Scuto c'erano tutti: sindaci dei sei Comuni della zona, assessori, amici, parenti e contadini dei poderi confinanti. Socialisti, socialdemocratici, leghisti, vecchi comunisti uniti nella causa intorno al tavolaccio sull'aia, con il pane e il salame e il vino rosso portati da quelli del presidio permanente. E la causa, secondo il primo cittadino di Cavatore, Carlo Alberto Masoero, psi, è da vincere a ogni costo. Dice: «Il piano regionale di smaltimento dei rifiuti non prevede affatto impianti nell'Acquese, non si capisce perché la Regione abbia autorizzato l'esproprio di un privato a un altro privato, in mancanza di contrattole con le relazioni dei rifistri geologi che contraddicono punto per punto quelle della Comeco». Senza contratto? Il padrone di casa racconta: «Avevo firmato una promessa d'affitto. Volevano un pezzo dei miei 10 ettari e mezzo per farci su dei concimi naturali, mi avevano detto, e non era vero. Ma c'era una clausola: se entro il 1990 la ditta non avesse avuto i permessi regionali, la promessa sarebbe decaduta». Li ha avuti? «No. Poi non so che cosa abbiano trigato, ed è venuta fuori la storia della "pubblica utilità". Nel '91 il commissario governativo ha p^iho bocciato una delibera regionale che favoriva la Co7 meco. Scredevo fosse Imita, invece niente, tìuelli contmuanb a Volermi notificare il provvedimento di esproprio. Perciò presidiamo: per non farli entrare». I contadini raccontano che la prima volta l'avvocato torinese che rappresenta la Comeco, Alberto Trafilano, s'è presentato qui il 21 maggio: all'imbocco della stradina tra le acacie che porta alla fattoria ha trovato un muro di 300 persone. «L'avvocato, l'amministratore delegato e due uomini, tutti ben messi, sono arrivati con una Bmw e una Thema. Si sono incazzati coi carabinieri perché non intervenivano per farli passare. Noi siamo stati civj^simi? sono volate solo monetine. Sene sono andati». E poi? «Il 28 maggio l'avvocato ha pensato di mandare un ufficiale giudiziario ed è andato di persona all'ufficio di Acqui. Però è arrivato con sette minuti di ritardo, e ha trovato la porta chiusa. Gli è andata male anche con la raccomandata che ha spedito per posta: il postino non ha trovato Tamburini a casa. Per questo ieri l'avvocato è venuto in elicottero: la Comeco l'ha affittato apposta, sappiamo anche da chi». L'avvocato Traffano, nel suo studio di Torino, conferma esasperato: «Vero, verissimo. Prima mi sono preso insulti e monetine, poi mi hanno inseguito per tutta Acqui urlandomi dietro, ieri ho rischiato di morire con le evoluzioni in elicottero e tutta quella gente inferocita sotto coi forconi. Ma abbiamo toccato terra, l'esproprio è fatto». A Cavatore dicono di no. «Abbiamo vinto, il pilota può testimoniare». Però, avvocato, in Valle Ferri non vi vogliono. Perché non cambiate zona? «Da nessuna parte ci vorrebbero, ovunque sarebbe la stessa cosa. E comunque sia è una questione di principio». Non le pare esagerato il blitz di ieri? ((Affatto: senza elicottero finivo in ospedale. La pelle è mia». Dejl'«Apocalypse Now» sul set della cascina Scuti è stato informato ieri sera il presidente della giunta regionale piemontese Brizio. Pare abbia risposto che riesaminerà tutta la faccenda. Eva Ferrerò Impedito l'atterraggio all'elicottero della ditta costruttrice dell'impianto Più di 300 persone hanno respinto à Cavatore i rappresentanti della ditta costruttrice dell'impianto Con la Valle Ferri si sono schierati i sindacati confederali Ad Alessandria domani 4 ore di sciopero generale

Persone citate: Alberto Trafilano, Brizio, Carlo Alberto Masoero, Mario Giorgio Tamburini, Pare, Scuto, Tamburini, Traffano