Insulti dei veterani per Clinton «l' imboscato»

Un'altra pagina amara per il Presidente che voleva sfidare i fantasmi del suo passato e i militari USA : Un'altra pagina amara per il Presidente che voleva sfidare i fantasmi del suo passato e i militari Insulti dei veterani per Clinton «imboscato» Contestazioni al Memorial dei caduti: vergogna codardo, vai via WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Urla, boati di scherno, slogan denigratori hanno accolto ieri Bill Clinton quando si è presentato per tenere un discorso al monumento per i caduti in Vietnam in occasione del «Memorial Day». La contestazione da parte dei veterani che non hanno perdonato a Clinton di essersi dato da fare per schivare la guerra in Vietnam era stata annunciata, ma, sentendosi costretto a fare qualcosa per rialzare le sue pericolanti quotazioni, il Presidente aveva deciso di assumersi il rischio. Adesso si discuterà a lungo se il suo gesto è stato coraggio o sventata temerarietà, se nell'opinione pubblica prevalga la simpatia per un uomo che ha deciso di sfidare i fantasmi del suo passato a viso aperto, oppure la perdita di ogni rispetto nei confronti di un Presidente che, per calcoli di popolarità, ha de¬ ciso di giocare una carta estrema. Nelle scorse settimane, un'associazione di veterani del Vietnam aveva organizzato l'invio di massa di cartoline postali alla Casa Bianca per ammonire il Presidente a non offendere, con la sua presenza alla cerimonia, i caduti della guerra. Forse proprio per questa minaccia, Clinton, che, come Presidente, è capo di tutte le forze armate americane, aveva deciso di «non poter scappare», come ha detto in un'intervista pubblicata ieri mattina dal conservatore «Washington Times». Non era costretto a partecipare alla cerimonia pronunciandovi un discorso, visto che da 12 anni nessun Presidente, non volendo associare il proprio nome a una pagina discussa della storia nazionale, vi. aveva preso parte. Probabilmente Clinton ha calcolato che sfidare il rischio a viso aperto sarebbe stato il modo mi¬ gliore per ridurre una volta per tutte al silenzio questa contestazione, rinvigorire la propria immagine e riconquistare i militari con i quali ha un pessimo rapporto anche a causa della sua improvvisata battaglia per eliminare il bando che impedisce agli omosessuali di servire nell'esercito. Ma una parte dei veterani ha deciso di non dimenticare quella lettera in cui il giovane Clinton ringraziava un colonnello per avergli permesso di «schivare la guerra». Quando Clinton è arrivato al muro di marmo nero con sopra incisi i nomi dei 58 mila caduti della guerra del Vietnam, si potevano leggere molti cartelli con scritte del tipo: «Vergogna», «I morti e i mutilati ti, accusano», «La verità ti condanna», «Ipocrita». Volantini accusavano Clinton di «tradimento» o, addirittura, di avere sulla coscienza dei soldati americani morti per aver incoraggiato il nemico con la sua contestazione della guerra. Quando il generale Colin Power! gli ha dato la parola, urla, una pioggia di «buuuuu» ha sommerso gli applausi. «Zitto, codardo, vattene di qua», si sentiva urlare. «Ho ascoltato le vostre urla, adesso per favore ascoltate me», ha detto Clinton, facendo appello alla necessità di rimarginare «le vecchie ferite». Ma le contestazioni sono continuate. Anche se, secondo i sondaggi, solo un terzo dei veterani del Vietnam ritiene che Clinton non avrebbe dovuto presentarsi, la contestazione ha sicuramente ferito l'immagine della carica che Clinton rappresenta. Proprio ieri, il «New York Times» ha pubblicato delle foto, che oggi appaiono solo buffe e che allora vennero censurate dalle autorità militari perché potevano alimentare qualche dubbio sulla necessità di sostenere la guerra. Paolo Passarmi

Luoghi citati: Vietnam, Washington