BALESTRINI NEL COMPUTER di B. V.

BALE STRINI NEL COMPUTER BALE STRINI NEL COMPUTER rente sull'essenza più genuina della poesia, «che è innanzitutto un'ars combinatoria», dalle sestine del trovatore Arnaut Daniel all'Oulipo. «Il computer - dice Balestrini - per-, mette di reintrodurre la molteplicità. Di superare l'incubo dell'eterna ripetizione dell'uguale nell'opera d'arte. Le varianti dell'antica poesia orale, dei codici provenzali scritti a mano, sono scomparse con l'invenzione della stampa». La «Macchina per paesaggi» presentata al Salone del libro di Torino (e in una mostra a Reggio Emilia) è solo l'inizio. Balestrini pensa al computer anche per la narrativa. Sta lavorando a un romanzo che, grazie al pc, sarà disponibile in infinite versioni diverse: nella stessa pila di libri, esposta sugli scaffali, ogni lettore comprerà la sua versione, unica e irripetibile. Cavallo pazzo a Tangentopoli Tra gli avvisi di garanzia scherzosi e «placidi» del Salone, c'è stato un personaggio, Giovanni Pellegrino, che invece ha drammatica¬ mente a che fare con quelli veri. Avvocato, senatore pds, è capo della Commissione delle elezioni e delle immunità parlamentari che vaglia le richieste di autorizzazione a procedere per i politici di Tangentopoli. Pipa e modi da gentiluomo di campagna, Pellegrino confessa che la scrittura è un «vizio segreto». La sua ultima raccolta di racconti (pubblicata da Piero Marmi, e presentata da Luperini), intitolata Cavallo Pazzo, è dedicata al «capo dei Sioux - dice l'autore. - Vinse la battaglia con Custer pur sapendo che avrebbe perso la guerra. E' il simbolo di una resistenza disperata, degli ideali della sinistra sconfitta dagli Anni 80». I racconti, plastici e barocchi, sono venati dalla nostalgia. «Nella scrittura non mi arrendo di fronte all'irrazionale del mondo. Rimpiango l'ordine scomparso della mia infanzia e cerco di reagire». Anche Tangentopoli le ispirerà racconti? «Quando sarà finita, forse sì. Per il momento, mi mostra il volto della politica in questi anni: con l'arroganza del potere e del denaro ha rinunciato a costruire una società giusta», [b. v.]

Persone citate: Arnaut Daniel, Bale, Balestrini, Cavallo Pazzo, Custer, Giovanni Pellegrino, Luperini, Piero Marmi

Luoghi citati: Reggio Emilia, Tangentopoli, Torino