Ossessione romagnola

«Abissinia» del promettente Martinotti PRIME CINEMA Ossessione romagnola PER le strade assolate e affollate di Riccione («il più grande turistificio d'Europa, 130.000 posti letto») procede un'automobile che ha sul tetto una bara «proveniente dal locale più spento della città, l'obitorio»: dalla bara arriva la voce del protagonista che racconta l'avventura buia di solitudini, violenze, gelosia, delitto, truffa, che l'ha portato a morire. Abissinia è detta «una zona di 4-5 chilometri, il luogo più triste che si possa immaginare». Lì si trova il ristorante sul mare «Titano», un rifugio di anime perdute sempre deserto, senza clienti, con molte mosche. Lì viene assunto come cameriere il ragazzo Enrico Salimbeni, un po' innocente e un po' canaglia: testimone della passione del padrone Mario Adorf per la moglie Grazyna Szapolowska, dei rancori della cuoca Milena Vukotic, delle frustrazioni dello sguattero Luca Zingaretti, dell'arroganza del bell'amante della moglie del padrone Paki Valente, dell'inerzia vuota, dell'ozio silenzioso e minaccioso che incombono sul locale; e poi protagonista dell'evolversi letale della situazione. Al suo primo film, scelto per la «Settimana della critica» dell'ultimo festival di Cannes, Francesco Martinotti, 34 anni, romano, si rifa naturalmente al «noir» più classico inseguendo, sia nella storia scritta da Michele Corsi sia nello stile, «Ossessione» o «Il postino suona sempre due volte», ma con elementi originali interessanti: l'ambiente euforico o squallido di Riccione e della sua periferia, le discoteche con le loro luci acide volgari e il «Titano» immoto nella sera, l'analisi della vita da schiavi dei camerieri stagionali della Riviera Adriatica, la doppiezza d'ogni personaggio innocente e colpevole insieme. Sono ben scelti e ben diretti gli attori, il suono in presa diretta è imperfetto, l'equilibrio della narrazione si rompe nell'ultima parte precipitosa e affastellata. La qualità dell'autore è più che promettente. Lietta Tornabuoni ABISSINIA di Francesco Martinotti con Enrico Salimbeni Mario Adorf Grazyna Szapolowska, Milena Vukotic, Luca Zingaretti, Paki Valente Thriller. Italia, 1992 Cinema Lilliput di Torino Vip di Milano I Greenwich 1 di Roma «Abissinia» del promettente Martinotti Una scena di «Abissinia» presentato a Cannes per la Settimana della critica

Luoghi citati: Cannes, Europa, Italia, Milano, Riccione, Roma, Torino