Si trasforma in tragedia il campionato di «offshore »

Bolide a 200 all'ora contro la barca della giuria: due vittime Bolide a 200 all'ora contro la barca della giuria: due vittime Si trasforma in tragedia il campionato di «offshore » NAPOLI. Un bolide lanciato a 200 chilometri l'ora sul pelo dell'acqua. Poi, all'improvviso, la tragedia: lo scafo, un catamarano pesante quasi cinque tonnellate, sfreccia in linea retta senza girare attorno alla boa e si schianta contro la barca dei commissari di gara. L'effetto è devastante: il motopeschereccio investito si spezza in due come un grissino, sotto gli occhi di centinaia di spettatori esterrefatti. Ai soccorritori non rimane che recuperare due uomini agonizzanti, che moriranno poco dopo il ricovero in ospedale. Il lutto ha funestato ieri la seconda prova del campionato mondiale di offshore, nell'isola di Ischia. A uccidere sono stati ancora una volta loro, i motoscafi catapultati a velocità incredibile verso il traguardo e, a volte, verso la morte. Tre anni fa la passione per gli offshore costò la vita a Stefano Casiraghi, il marito di Caroline di Monaco. Le vittime di ieri, però, non erano corridori, ma due dei sei membri dell'equipaggio di una delle imbarcazioni della giuria: si tratta di Francesco Rando, 47 anni, proprietario del motopeschereccio, e un suo giovane amico, l'ischitano Diego Sequino, 18 anni. Altre due persone,- il pilota del catamarano che gareggiava e un altro amico di Francesco Rando sono rimasti leggermente feriti. Ieri, la seconda prova del Gran Premio Italia valevole per i cam- pionati del mondo di offshore era cominciata male. Non per le condizioni del mare, che erano ottime, ma a causa di ben quattro incidenti che avevano dato non pochi grattacapi agli organizzatori: due scafi si erano fermati dopo un testa-coda, altrettanti erano affondati. La gara non era stata sospesa e i potentissimi offshore continuavano a correre nello specchio d'acqua davanti al porticciolo di Casamicciola: un percorso massacrante, 132 miglia ad una velocità che a volte sfiora i 205 chilometri orari. L'incidente, il quinto della giornata, ben più grave degli altri, è avvenuto poco dopo le 13,30 a tre miglia dalla costa. La gara, al quinto e penultimo giro, non aveva più storia. A condurla a 5" di distacco l'una dall'altra erano le due imbarcazioni del «Victory Team» degli Emirati Arabi, contrassegnate con i numeri 4 e 43. La prima, condotta dal pilota Hareb e dal copilota Colyer, ha virato senza difficoltà attorno alla boa, controllata a distanza dai commissari di gara che si trovavano sul motopeschereccio di Francesco Rando. Ma il secondo offshore, pilotato da Saeed Al-Tayer e dal portoricano Felix Serralles, non ce l'ha fatta. I numerosi testimoni dell'incidente dicono di aver visto il bolide sfrecciare in linea retta con¬ tro l'imbarcazione della giuria. L'impatto è stato violentissimo. Il motoscafo è piombato con tutto Q suo peso e velocità sull'altra imbarcazione, spaccandola in due. Pochi istanti prima dello speronamento due membri dell'equipaggio, i commissari di gara Giacomo Lo Prete e Antonio Convertine hanno fatto in tempo a salvarsi lanciandosi in acqua. Due amici di Francesco Rando, che si trovavano a bordo solo per assistere alla gara, sono stati sbalzati fuori dall'imbarcazione: si tratta di Roberto Ferraiolo e Andrea Schiano, che nell'urto è rimasto leggermente ferito. Anche il pilota dell'offshore è rimasto contuso. Niente da fare, invece, per il proprietario del motopeschereccio e l'altro suo ospite, Diego Sequino. I due sono stati trasportati nell'ospedale civile di Ischia. Il primo è morto dopo pochi minuti, l'altro è spirato nella sala di rianimazione del «Cardarelli» di Napoli dove era stato trasferito nella speranza di salvarlo con un difficile intervento chirurgico. Subito dopo l'incidente gli organizzatori della gara hanno issato la bandiera rossa per comunicare ai concorrenti che la gara era sospesa. Carabinieri e Capitaneria di porto hanno avviato le prime indagini per accertare le cause dello speronamento. Non viene esclusa alcuna ipotesi. Fulvio Mitene

Luoghi citati: Ischia, Italia, Monaco, Napoli