«Meglio Formentini di Bassetti» di Ugo Bertone

«Meglio Formentini di Bassetti» Campagna elettorale austera: Borghini con gli ambulanti, il capolista de coi marciatori «Meglio Formentini di Bassetti» ■ i / "" ^ 'fi Tì£r " Nando Dalla Chiesa presenta la sua squadra per Milano MILANO. Forza, è l'ultimo sforzo. Nando Dalla Chiesa in bicicletta nel pomeriggio a parco Lambro. Piero Bassetti, addirittura, si presenta alla marcia podistica dei due parchi e ironizza su Teso che, magari meno allenato, minaccia di rinunciare al confronto diretto previsto in serata. Già, i candidati alla poltrona di sindaco, nella precoce estate di Milano, non si tirano indietro. E' l'ultimo strappo, l'ultima domenica di passione. Piero Borghini fa uno strappo al carattere e si divide tra cocktails e ambulanti. In mattinata stringe tante mani alla fiera dell'antiquariato, sui Navigli dove due vigili lo salutano come se fosse ancora sindaco. Al pomeriggio, sempre sui Navigli, schizza sul suo camper superaccessoriato Marco Formentini, il campione della Lega. Tutti corrono, insomma, e la città sta a guardare, senza grandi entusiasmi. Forse la colpa è del caldo eccessivo, forse è la novità di una campagnma elettorale diversa, meno spendacciona, con poca tv e tanti incontri faccia a faccia, soprattutto nelle periferie. «E' una campagna diversa ammette Borghini - ci si agita tanto, si fanno ondine in superficie, ma il mare sotto non si muove». Sì, è un giudizio suggestivo, ma viene da uno che corre per la medaglia di bronzo, per il primato in quel'area di centro ove né lui, né Bassetti, né Teso hanno avuto la forza di ritirarsi. Altrettanto stanco, ma con una contentezza diversa negli occhi, anche Nando Dalla Chiesa, però, parla di questa strana campagna elettorale. «Dura è dura - commenta - ma come le altre volte. Forse, mi ha colpito il peso ridotto della tv. E la cattiveria ideologica di alcuni avversari. Chi? Borghini e Bassetti, sempre scorretti, vicini all'insulto. Formentini è assai meglio». Ma ieri mattina Dalla Chiesa ha sfoderato il suo colpo da maestro: ecco, dice ai milanesi, la nostra squadra per governare Milano. Sì, altri candidati (Borghini in testa) hanno già presentato l'eventuale squadra di governo. Ma Dalla Chiesa è un'altra cosa, perché lui rischia di vincere per davvero. Dalla Chiesa sillaba i nomi senza incertezza davanti alla platea con qualche posto vuoto: al Bilancio andrà Franco Morganti, imprenditore, esperto di informatica, animatore della «Lista per Milano», uno che da anni minaccia di andare in Francia ma, alla fine, resta qui a pensare al rilancio della città; alle politiche sociali l'unico assente, il neu¬ rologo Renato Boeri, impegnato in un congresso; eppoi Ferdinando Targetti, pidiessino, banchiere, all'economia;. Ai Lavori pubblici il verde Basilio Rizzo, bandiera anti Ligresti per quasi un decennio, Rita Fumagalli alla' Casa, lo storico Roberto Moro alla Cultura. Arrivano due nomi a sorpresa: Raffaella Lanzillo, all'urbanistica e ambiente, e, ai diritti dei cittadini, l'avvocato Giuliano Pisapia. «La Lanzillo - spiega Dalla Chiesa - vanta una delle storie più originali nella nostra storia di sinistra». Lei, in realtà, è un'allieva di padre David Maria Turoldo, che si trova in giunta assieme a gente di estrazione assai diversa. E poi le deleghe: a Ivan Della Mea, a Vittorio Agnoletto, a Fulvio Scaparro. Questa la squadra della sini stra, presto la squadra della Lega. E gli altri? Ieri Gianfranco Fini ha riempito piazza del Duomo e il suo campione me neghino, Riccardo De Corato, riprende stamane i suoi comizi davanti al tribunale. Resta la Maiolo, Tiziana la terribile. Stasera scende in campo uno dei suoi esperti culturali: Vittorio Sgarbi. Insomma ogni sorpresa ancora possibile. Ugo Bertone Nando Dalla Chiesa parte tra i favoriti nelle elezioni amministrative di domenica 6 giugno

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