Quando il segno si fa universale di A. Mi.

Ecbatana: otto mostre in spazi diversi Ecbatana: otto mostre in spazi diversi Quando il segno si fa universale Otto mostre, in altrettanti spazi, costituiscono, sino al 30 giugno, il corpus della rassegna «Ecbatana, immagini e scritture da una città invisibile». Con questo progetto, che prende il nome dall'antica città della Media, s'intende riscoprire un linguaggio «che ci permetterebbe - scrive Mario Tortonese - di comprenderci senza più barriere linguistiche». Si tratta, quindi, di una ricerca espressiva dove la scrittura manuale, la geometria, la magia del calcolo numerico, le riflessioni esoteriche sono l'essenza di un discorso che è fluito attraverso il tempo. In tale visione si delinea un itinerario che nella Chiesa Maggiore di San Filippo (via Maria Vittoria 5) è legato al tema «Calligrafie» caratterizzato dai lavori di Barthes e dal «Versetto coranico» di Della Casa, da «Scritta» di Galvano e «Tre linee con arabesco» di Griffa. Nell'Oratorio di San Filippo sono presenti le rigorose opere «Bianco, Nero, Oro» di Bruno Munari, mentre nella Sacrestia si notano le nitide strutture di Cioni, il «Casellario» di Del Pezzo e le aeree immagini di Perilli. Alla Galleria Rocca 6 (via della Rocca 22), mostra «Again the vision», comprendente le interessanti esperienze di Aviedor, Mondino, Salvo, Aimone L>ambuy, Vacchetti. Alla Libreria Bloomsbury (via dei Mille 20) inchiostri su carta di Pavanello mentre alla Galleria Martano (via Principe Amedeo 29) «Lo sciame dei segni» suggerisce una lettura degli appunti, tra il 1949 e il 1972, di Sanfilippo. Lo studio «Quantica» (via San Francesco da Paola 10/bis) espone piacevoli ibri d'artista elaborati da Mirella Bentivoglio («Un albero di pagine») e Paola Levi Montalcini («Discordanze»). La Galleria Peola (via della Rocca 29), infine, affida alle tavole di Echaurren il messaggio di linee e di colori che presiede alla formulazione di una pittura che si ricollega ai versi di Ezra Pound: «Il tempo ticchettando muore/In Ecbatan la sposa attende Dio». [a. mi.]