Latte e Iva doppia vittoria

«Ma la strada è ancora lunga» «Ma la strada è ancora lunga» Latte e Iva doppia vittoria MILANO DAL NOSTRO INVIATO Quote latte e Iva, l'agricoltura italiana vince su due fronti. Mentre non si è ancora spenta l'eco della decisione della Cee di aumentare dal primo aprile la quota-latte (crescerà di novecentomila tonnellate), ecco la decisione del governo di fare marcia indietro sull'Iva, ripristinando il regime speciale. Una decisione quest'ultima accolta con particolare favore dal mondo verde. Più sfumati i giudizi sull'aumento delle quote latte riservate all'Italia. Da Milano Carlo Venino, presidente dell'Unalat, non usa mezzi termini per definire la sua insoddisfazione: «Questo aumento - dice Venino - è meglio di niente. Anzi è poco più di niente. E' soltanto un passo, una boccata di ossigeno. Ma per l'Italia i nove milioni non bastano, quelle novecentomila tonnellate in più sono un'inezia. E poi l'aumento è avvenuto in via provvisoria». Al pessimismo di Venino fa eco, da Roma, il Copagri: «Gli allevatori italiani - dicono - dovranno ancora penare parecchio a causa delle quote latte. In tre anni dovremo ridurre di un decimo la produzione: 1,6 milioni di tonnellate in meno. Rimane senza soluzione anche il problema delle multe per lo sfondamento del tetto comunitario». Dunque? «Dunque - rispondono al Copagri - è solo un primo passo. Certo non accetteremo che tocchi agli allevatori pagare le multe per lo sfondamento delle quote. E per salvaguardare i produttori italiani dobbiamo finalmente bloccare le importazioni di latte prodotto in nero, soprattutto dalla Germania». Soddisfatta invece la Coldiretti. Dichiara il presidente, Arcangelo Lobianco: «La chiusura della partita toglie finalmente una spada di Damocle che pesava sulla nostra agricoltura. Anche se la questione è tutt'altro che risolta, in quanto la nostra produzione è ben più elevata di 9,9 milioni di tonnellate e non copre il fabbisogno nazionale, registriamo un accordo che permette alla zootecnia maggiori margini operativi». Più sfumata la posizione della Confagricoltura: «Il risultato, atteso troppo a lungo - dicono alla Confagricoltura - non è esaltante in termini quantitativi. Ma l'Italia ritrova ora una capacità di trattare piena e senza i forti condizionamenti degli ultimi tempi. L'esperienza e la capacità negoziale del ministro Diana hanno consentito di ottenere anche adattamenti più favorevoli rispetto alle originarie proposte della Commissione europea. Si apre ora una nuova fase - conclude la Confagricoltura - in cui sarà possibile dedicare maggiore attenzione ai molti altri problemi che si agitano sul fronte comunitario, come le preannunciate riforme delle organizzazioni comuni di mercato per la barbabietola da zucchero, gli agrumi, il vino e l'ortofrutta». «Moderata soddisfazione»: secondo Massimo Bellotti, vicepresidente vicario della Confederazione italiana agricoltori, «viene riconosciuto, dopo una lunga e travagliata trattativa, il diritto del nostro Paese a produrre un quantitativo annuo di latte di 9,9 milioni di tonnellate. Questo dato, pur se largamente inferiore al fabbisogno nazionale, è pur sempre un importante successo dell'impegno rivendicativo e sindacale delle organizzazioni agricole e degli allevatori italiani». Giovenale Gerbaudo, presidente della Federazione delle cooperative italiane, sottolinea: «I risultati raggiunti rappresentano un dato sicuramente positivo, anche se erano un "debito" che la Cee aveva nei confronti dell'Italia e che doveva onorare. In questo ambito è stato estremamente positivo il lavoro svolto dal ministro Diana. Rimane ora da affrontare il problema delle penalizzazioni per le quali non pare che la Cee sia arrivata ad un preciso pronunciamento». Infine Palmiro Villa, presidente dell'Associazione allevatori: «L'aumento non soddisfa tutte le aspettative. Legittima, però, un adeguamento significativo che va difeso con una applicazione seria delle quote a sostegno dell'ottimo lavoro svolto dal ministro Diana». Luigi Stigliarlo

Persone citate: Arcangelo Lobianco, Carlo Venino, Da Milano, Giovenale Gerbaudo, Massimo Bellotti, Palmiro Villa, Venino

Luoghi citati: Germania, Italia, Milano, Roma