Del Turco nell'ufficio di Craxi di Maria Corbi

6 Benvenuto aveva preferito dirigere il partito da un'altra stanza, ma lui ha ordinato il trasloco Pel Turco nell'ufficio di Cremi // nuovo leader: non temo i fantasmi ROMA. Il tempio è stato violato. La stanza al quinto piano della sede socialista, per 16 anni dominio incontrastato di Bettino Craxi, ha un nuovo inquilino: Ottaviano Del Turco. Uno sfratto che non era riuscito nemmeno a Giorgio Benvenuto, il quale aveva preferito non sollevare il problema e accomodarsi in un altro ufficio privo di fantasmi. Ma Mister «Ghostbusters da Collelongo», come lo stesso Del Turco si è definito, non ha avuto esitazioni e il giorno dopo la sua incoronazione ha cacciato l'ombra di Craxi dalla stanza «maxima» di via del Corso ordinando il trasloco. «Non ho paura dei fantasmi, io», ha spiegato ieri Ottaviano Del Turco alla famiglia Bartolomucci di cui era ospite a pranzo per registrare la trasmissione «Invitato speciale» in onda lunedì sera su Telemontecarlo. Nel quartiere generale di Craxi «si sta comodissimi», ha fatto sapere. Un solo neo al quinto piano del palazzo di via del Corso 476: i quadri di cui andava tanto orgoglioso Bettino. E la prima riforma del partito socialista inizierà proprio dall'arte. «Toglierò tutti i quadri che ha appeso alle pareti Craxi. Sono orrendi. In pittura non ci capisce proprio niente». Una critica all'ex leader del garofano a cui non se ne aggiungono molte altre. Al giornalista Sandro Mayer che vuol sapere se da craxiano di ferro quale era abbia cambiato rotta, Del Turco risponde in modo evasivo. «Ogni uomo ha una storia fatta di luci e ombre». E, tra le luci di Bettino, l'ex sindacalista elenca l'ascesa del partito socialista durante la sua reggenza, la linea tenuta da Craxi durante il caso Sigonella e le doti di strategia politica. Ombre: aver trasformato in un micidiale boomerang il grande potere, raggiunto all'interno del partito, «che neanche Turati e Nenni hanno mai avuto». L'aver parlato troppo in politichese con la gente e il non essersi battuto per l'unità del sindacato. Alla tavola del signor Elio Bartolomucci, un professore delle scuole superiori, il neo segretario del psi, tra un piatto di tortellini alla bolognese e un pollo con i peperoni, non gradisce parlare dei debiti del partito. «Rovinerei il pranzo al mio ospite. E' come se lui mi parlasse dei suoi pro¬ blemi finanziari». «Ma i duecento miliardi che mancano alle tasche del partito socialista - fa notare Mario, uno dei tre figli dell'insegnante - non sono certo paragonabili alle rate della macchina o all'affitto di casa a cui un capofamiglia deve far fronte». Comunque, taglia corto Del Turco con piglio marsicano, «abbiamo un patrimonio immobiliare come garanzia. E da ora in poi voglio rigore nel mio partito». «Ho deciso di dimagrire e di far dimagrire il psi», annuncia il leader del garofano che accusa i fastidi del sovrappeso. La prima mossa «dietetica» che si propone Del Turco parte da via del Corso: «Basta con i palazzi faraonici, Ci basterà una sede più piccola». Meno elettori, meno metri quadri? Il leader marsicano non vuole far previsioni sui risultati delle prossime elezioni, ma se proprio lo si costringe si dichiara ottimista. «Sono ottimista perché penso che l'obiettivo del mio lavoro sia importante per la gente». In ogni caso Del Turco non vuole le elezioni anticipate in autunno. «Non credo che Ciampi abbia lasciato la Banca d'Italia solo per pochi mesi e poi il Paese ha voglia di essere governato e non di andare alle urne ogni mese». Sulla corsa alla poltrona di sindaco nella capitale non si sbottona. Appoggerebbe Rutelli?, chiede il signor Bartolomucci, Verde convinto. «Sì, se nella coalizione che lo sosterrà entrerà il mio partito. Dopotutto Rutelli è laziale...». E' la risposta evasiva di Del Turco, tifoso biancoazzurro da sempre. Ma anche parlando di calcio la preoccupazione del leader del garofano per le sorti del partito riaffiora. «Non ho mai conosciuto nessuno che dopo i quindici anni abbia cambiato la squadra del cuore», riflette malinconicamente Del Turco, augurandosi che anche i militanti socialisti siano così fedeli. Maria Corbi «Farò togliere tutti i quadri Sono orrendi. Bettino ne era fiero però lui di arte non capisce nulla» A sinistra Ottaviano Del Turco, il nuovo leader di via del Corso. Sopra: Bettino Craxi

Luoghi citati: Collelongo, Roma