Gli industriali ai candidali « Chi aiuta noi aiuta la città »

Il presidente dell'Unione, Bruno Rambaudi: anche Torino può agganciarsi al treno buono Il presidente dell'Unione, Bruno Rambaudi: anche Torino può agganciarsi al treno buono Gli industriali ai candidali « Chi aiuta noi aiuta la città » Nella corsa alla Sala Rossa scendono in campo gli industriali. Per lunedì, alle 17, in via Fanti 17, hanno organizzato un dibattito con Castellani, Cornino, Novelli e Zanetti. I candidati risponderanno alle richieste contenute in un documento dell'Unione, pagine che oscillano tra preoccupazioni e speranze. Il presidente Bruno Rambaudi lo definisce «il nostro contributo alla futura amministrazione». Dottor Rambaudi, in due anni il prodotto interno lordo di Torino si è rivelato molto vicino alla crescita zero. Il tasso di disoccupazione è passato dal 9 al 10 per cento, in 12 mesi la percentuale di cassaintegrati è salita di 21 punti. Dati sconfortanti.. «Inutile negarlo, stiamo vivendo il momento peggiore. Questa non è soltanto una crisi produttiva, ma anche politica e istituzionale. Con una battuta si potrebbe sostenere che toccato il fondo è gioco forza risalire. In realtà trovo anche motivi concreti di ottimismo: l'accordo sul costo del lavoro e la svalutazione ci hanno restituito competitività, e i flebili segnali di ripresa del mercato internazionale fanno pensare che anche le aziende torinesi possano agganciarsi al treno buono». Non ritiene che lo stato di crisi dichiarato dalla Fiat possa avere anche contraccolpi psicologici? «Non tra gli associati. C'è grande attesa per i nuovi modelli, che dovrebbero migliorare quote di mercato e cifre di vendita. Tra i fornitori è più che un'attesa, è quasi tifo calcistico». Lei conta davvero sull'aiuto del prossimo sindaco? «Certo. E poi, mi scusi, qui non si tratta di aiutare noi, ma la città. Torino deve all'industria la sua stessa identità». Un esempio concreto. «Mah, mi viene subito in mente la scadenza più vicina. La Cee deve ridefinire le aree a declino industriale che oggi, in Italia, comprendono la provincia ma non la città di Torino. E questo perché tra i disoccupati non sono inseriti i lavoratori in Cassa straordinaria. Bene, se anche la città rientrerà nell'elenco Cee ot¬ terrà 500 miliardi di finanziamenti alle imprese. Mi pare che una simile occasione valga una battaglia condotta dalla città». Parliamo dei grandi temi programmatici. I trasporti. «L'alta velocità è essenziale per collegarci all'Europa. Riteniamo che i lavori possano essere affidati senza gara internazionale. Otterremmo appalti più rapidi e sostegno alle imprese nazionali del settore. I nostri concorrenti stranieri hanno già provveduto in questo senso». Piano regolatore: naturalmente lo volete subito. «Subito è già tardi, l'iter di approvazione sarà comunque lungo. Nel frattempo è indispensabile promuovere le opere che la legge consente di avviare du¬ rante questa fase: anticipazioni, aree di completamento, edilizia pubblica già finanziata». In un recente studio la Fondazione Agnelli ha insistito sulla risorsa sapere. Siete sulla stessa linea? «Parliamoci chiaro: la sfida tra città e nazioni sarà vinta da chi controllerà settori quali la meccanica di precisione, le telecomunicazioni, le biotecnologie, la scienza dei materiali. Quest'ultima è una cattedra che sarà istituita a Torino. E' tutto pronto, ma non c'è ancora la legge. Ecco, è in casi come questo che l'azione politica deve essere forte. Per non parlare del potenziamento di atenei e ricerca». Lunedi si parlerà anche di Tangentopoli? «Chissà. Nel programma non ne facciamo cenno, ma non perché intendiamo sottovalutare il problema. Siamo convinti che le nuove regole aiuteranno un più etico rapporto tra le parti. Insomma, diamo per scontato che si volterà pagina». Spesso avete criticato i politici. Perché non avete trovato un vostro candidato? «L'Unione non è un partito, le scelte sono individuali. E' possibile che in questo difficile momento i nostri associati preferiscano occuparsi delle loro imprese. Che interesse ci sia è dimostrato dal buon numero di candidati al Consiglio. In particolare giovani». Giampiero Pavido ««««Seni Le richieste: prg, alta velocità finanziamenti Cee Qui a fianco, da sinistra, Sergio Gaiotti e Valentino Castellani Nella foto grande Bruno Rambaudi

Persone citate: Bruno Rambaudi, Castellani, Giampiero Pavido, Novelli, Rambaudi, Sergio Gaiotti, Valentino Castellani, Zanetti

Luoghi citati: Europa, Italia, Torino