Cragnotti 2 la riscossa di Agnese Vigna
Cragnotti 2, la riscossa Cragnotti 2, la riscossa Per il manager probabile un ritorno MILANO. Dalle «fazende» brasiliane ai salotti ovattati di Mediobanca e, poco dopo, alla tempestosa tolda di comando del «transatlantico» chimico di Enimont, naufragato due anni fa. Sergio Cragnotti, il manager «self made» che probabilmente tornerà a lavorare per la famiglia Ferruzzi come «arbitro» delle cessioni in programma da parte del gruppo, ha avuto una carriera brillantissima e movimentata. Culminata, dopo l'avventura di Enimont, nel grande «salto»: mettersi in proprio. Da allora, infatti, il finanziere romano ha creato - e guida - la Cragnotti & Partners Capital Investment, una merchant bank con capitale sociale di 450 miliardi e sedi in Europa e Sudamerica. Volontà di ferro, solida professionalità, famoso per la sua capacità di gestire gli acquisti - e in generale le trattative societarie -, Cragnotti sembra proprio l'uomo giusto per aiutare l'impero Ferruzzi, il suo primo, grande amore, ad uscire dalle secche. E' nato a Roma il 9 gennaio del 1940: per un curioso caso del destino, il giorno della sua nascita è identico a quello della Lazio (9 gennaio, ma del 1900), che ha comprato e presiede dal 12 marzo 1992. Laureato in Economia e Commercio, è sposato, ha tre figli. La sua carriera di finanziere ha inizio negli Anni 70 quando entra a far parte del gruppo Bombrini Parodi Delfino, specializzato nei prodotti chimici, cemento e armamenti. Nel 1972 parte per il Brasile, a rappresentare gli interessi dell'azienda, che presto verranno trasferiti al gruppo Ferruzzi. Da allora la sua ascesa nella gerarchia della società imprenditoriale italiana è senza intoppi. La sua amicizia con Raul Gardini, che regna sull'impero della famiglia Ferruzzi, gli apre tutte le porte. Dietro tutte le grandi operazioni della Ferruzzi c'è il manager romano: Beghin Say in Francia, Sir in Italia, joint-venture Ja/Mont con il canadese James River, riawicinamento tra Montedison ed Eni. E poi, da imprenditore in proprio, altri ottimi colpi, nonostante la crisi finanziaria mondiale: l'acquisto della Ja/Mont (carta), della Lawson Mardon (packaring), della Brill Bombril (detergenti), della Cica (alimentari) e della Polenghi. Agnese Vigna Sergio Cragnotti
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