Quelli con le identità fasulle di A. Con.

Quelli con le identità fasulle Quelli con le identità fasulle Extracomunitari clandestini: ora rischiano di più Decreto 107. E' l'arma in più che le forze dell'ordine possono usare, da un mese a questa parte, nel controllo degli extracomunitari. Dà la facoltà di procedere all'arresto di quegli stranieri che, colpiti da provvedimento di espulsione, continuano a restare in Italia. La stessa legge consente di arrestare anche chi sia indebitamente rientrato nel nostro Paese dopo un'espulsione o chi non collabori con le nostre autorità nell'identificare la propria posizione anagrafica. Il tema delle identità fasulle è sempre più pesante. La non certezza blocca infatti ogni procedura di espulsione, perché i Paesi nordafricani non accettano rimpatri di persone su cui esista un minimo dubbio della loro identità e della loro nazionalità. Di questo rigore approfittano soprattutto i nordafricani entrati clandestinamente in Italia, fra l'altro spesso somaticalmente assai simili fra loro. «Ci sono extracomunitari spiega il dott. Eduardo Cuozzo, funzionario del Nucleo operativo di prevenzione - che hanno dichiarato cinque, sei generalità diverse, magari dopo aver bruciato il passaporto. Così siamo stati costretti a cambiare il nostro sistema di archiviazione: ora è prioritaria l'identità dattiloscopica, cioè quella che leggiamo sulle impronte digitali». Questo sistema, che è infallibile, era considerato in passato poco praticabile: «Ma ora i computer hanno semplificato le procedure di confronto». La nuova legge costituisce deterrente soprattuto psicologico: «Nella pratica accade che un extracomunitario arrestato, di fronte al giudice possa scegliere fra la sospensione condizionale della pena fornendo alla magistratura i suoi documenti e la sua esatta identità (e creando così i presupposti per un rimpatrio immediato) oppure subire una condanna che può essere sino a 3 anni di detenzione». Condanna, quest'ultima, che potrà essere rinnovata ad ogni successivo arresto. Gli effetti immediati di questo nuovo decreto si sono già fatti sentire: in carcere, nell'arco di poco più di un mese, sono già state accompagnate trenta persone. Solo a Torino. E, mediamente, si è accertata una maggior fedeltà degli extracomunitari nel fornire le generalità alle forze dell'ordine. L'arresto è facoltativo. Sinora le forze dell'ordine si sono limitati ad applicarlo nel caso di extracomunitari pregiudicati, comunque sorpresi in atteggiamenti che lasciavano intendere una certa propensione a delinquere. Il rovescio della medaglia sta in un probabile ingolfamento delle carceri. Il numero di persone raggiungibili dal provvedimento di arresto per questo reato è decisamente alto: in un anno potrebbe anche superare le 300-400 unità, sempre solo a Torino. E questo in una situazione difficile, con Le Vallette costantemente ad un passo dal collasso, [a. con.]

Persone citate: Eduardo Cuozzo

Luoghi citati: Italia, Torino