Berlusconi piange? Un po' d'Italia ride

Da chiarire inoltre le posizioni di Evani e Papin Piace molto Fonseca Una figura ingombrante, che suscita invidie: c'è chi ha fatto il tifo per l'Olympique Berlusconi piange? Un po' d'Italia ride Le opinioni di Del Buono, De Luca, Portinari e Serra Ma quanta Italia ha gioito per la sconfitta in finale di Coppa dei Campioni non del nostro calcio, non del Milan, ma di Berlusconi? Offerto poi, il Cavaliere, dalla Rai (sarebbe accaduto anche se la partita fosse stata trasmessa da una rete Fininvest?) con inquadrature pesanti, la faccia visitata dal dolore più che dalla rabbia, la testa ciondolante a dire che le cose non possono andare così. Pensiamo di poter dire che sì, la sensazione è stata questa: una specie di liberazione dal tiranno, di soddisfazione per tante spese vanificate, tanti proclami irrisi, tanti progetti scardinati, tante voglie frustrate. Né i milanisti sembrano avere fatto quadrato intorno al presidente sconfitto. Lo scrittore e giornalista Oreste del Buono, rossonero doc, ad esempio ha detto: «Berlusconi è capitato alla guida della squadra sbagliata. Lo rispetto perché è il presi¬ dente del mio Milan, ma dico che il vero presidente rossonero sarebbe Pellegrini dell'Inter, introverso, schivo. Lui, Berlusconi, è estroverso sino ad apparire tracotante. Le tifoserie sono alterate, stravolte: lui ha portato al Milan un'arroganza che era interista, e l'ha imposta grazie ad una specie di regime, e così gli interisti hanno gioito di Monaco come ai tempi dell'Inter di Herrera noi poveri milanisti gioivamo per le sconfitte nerazzurre, e noi abbiamo patito nei cuori una sconfitta che però è stata soprattutto sua, di Berlusconi». Per Massimo De Luca, responsabile dello sport Fininvest, si tratta invece di «un processo di invidia» tipico degli italiani: «Prima diciamo che siamo buoni a nulla, poi quando qualcuno fa qualcosa di bello diciamo che è antipatico, e il successo diventa una colpa. Mezza Italia aspettava che il bel pugile Benvenuti, il bel centauro Agostini finalmente fossero sconfitti». La questione dunque esiste. Su «l'Unità» Folco Portinari esprime in prima pagina una soddisfazione che vorrebbe essere popolare: con il denaro non si compra tutto, il miliardo di premio è stato vanificato. E Berlusconi fa la fine del Redford riccone di «Proposta indecente», piccolo film di grande successo, neanche un milione di dollari può comprare un minuto vero di una donna. Michele Serra, direttore di «Cuore», ammette il caso, spartisce e accentua, da interista praticante, il sentimento di soddisfazione antiberlusconiana («Posso anche essere contento, per la sua sconfitta e non per quella del Milan, che a Milano è ancora considerato cugino dell'Inter»), ma va al di là, con una considerazione e di giornata e assoluta: «A parte il fatto che ho scarsa voglia di parlare da tifoso, con le bombe che scoppiano e l'Italia che sta male, devo dire che uno stato d'animo che potrebbe anche essere provvisorio è in realtà ormai dentro di me: il calcio, o meglio il tifo calcistico, è diventato un brutto posto, con una morale doppia per cui il giudice che mette dentro Ciarrapico è laziale. Parlo di calcio con pudore, ritegno, stanchezza, anche vergogna». «Sarebbe Pellegrini introverso e schivo il presidente ideale» D iit Da sinistra, Berlusconi, lo scrittore Del Buono e i giornalista De Luca

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