«Per me non c'è più posto l'offerta è offensiva»

Il club non ritiene finito il suo ciclo ma volta pagina: dopo Rijkaard, altro divorzio LA STAMPA SPORT Venerdì 28 Maggio 1993 33 Il club non ritiene finito il suo ciclo ma volta pagina: dopo Rijkaard, altro divorzio Fuga dal Milan, va via anche Culli! «Per me non c'è più posto, l'offerta è offensiva» MILANO. La notte ha portato scompiglio. Gli ex Invincibili sono sulla bocca di tutti. Ai tempi di Sacchi, quando le Coppe fioccavano come ciliegie, lo scudetto era l'ultima ruota del carro. Viceversa, adesso che il Marsiglia ha spento un'altra luce, lo staff gonfia il petto pensando a domenica, e alla ratifica di un titolo annunciato. Le mele più belle sono sempre quelle che il contadino porta nella sua cesta: non sarà un proverbio da sballo, ma vista la fonte (Trap), la stessa di non dire gatto se non l'hai nel sacco, tanto vale farci un pensierino. Amarezza. Indifferenza. Tiepidi applausi all'arrivo. Sentinelle nostalgiche a Milanello. E voglia di tagliare la corda. Dopo Rijkaard, Gullit. Il Milan volta pagina: un po' per scelta e un po' per forza. Del lenzuolo olandese non rimane che il lembo più nobile, ma anche più fragile: Marco Van Basten. Abbracciato alla moglie Monique, Rijkaard conferma tutto, anche se la società l'ha imbavagliato, prima il campionato e poi l'annuncio: «Ho deciso venerdì, me ne vado. Troppo stress». Rijkaard si confessa a Monaco, Gullit a Milanello. Non richiesto, si presenta in sala stampa e scuote il bivacco: «Mi sa tanto che seguirò Frank. Da come si è comportata la società nell'ultimo mese, ho capito che per me non c'è più posto. No, Berlusconi non c'entra: con lui, mai avuto problemi (bugia, ndr). Sono altre le persone che mi fanno la guerra (Galliani, Capello). Quello che mi hanno offerto, è un'offesa. E non hanno avuto neppure il coraggio di dire: ti cediamo. Hanno preferito che fossi io a dire: me ne vado. Italia, estero: a questo punto non escludo nulla. Non ho parlato il giorno della partita perché non volevo turbare un'atmosfera già turbata. Una cosa però tengo a precisarla: potevo tranquillamente giocare, mercoledì. Non servo più Anche questo ha influito». Come Rijkaard, Gullit è a fine contratto; come Frank, compirà 31 anni a settembre. Il Milan intendeva (intende) decurtargli drasticamente l'onorario. Fiu tando il vento, Ruud aveva spacciato per ufficiale l'idea di poter diventare, con il tempo, testimonial Fininvest: «Non bluffavo», giura, «all'epoca, eravamo proprio vicini». Gli eventi si accavallano. Sensazione di chi scrive: Gullit lascia perché spinto, Rijkaard, perché spinge. Ciclo chiuso? Ma nemmeno per idea, brontolano i grandi capi. D'accordo, si ricomincia: ma non da zero. Da uno scudetto: «E scusate se è poco», declama Galliani. «Non ho nulla da rimproverarmi, e da rimproverare», brontola Capello. Ritornello: abbiamo sbagliato troppe occasioni (non esageriamo: non più di tre). C'era un Milan cui andava tutto bene, c'è un Milan cui molto va storto. Data spartiacque, il 10 marzo: la sera del primo k.o. in Coppa con la Roma. Da allora, è stato tutto un lento deteriorarsi. Infortuni, black-out psicologico, schemi raffazzonati. Tanto che siamo qui a interrogarci: stagione positiva o fallimentare, in relazione alla mega-rosa e al moloch del turn over? Il calcio, a volte, è sport crudele: Vicini ha perso un mondiale senza perdere una partita; Capello, una Coppa perdendone una sola, dopo averne vinte dieci di fila. Vero, il Milan ha quattro punti in meno rispetto all'ultima stagione, ma è anche vero che l'anno scorso non aveva la Coppa dei Campioni, obiettivo che ha giustificato i massicci investimenti. Il primo a essere irritato è il Dottore. La sconfitta non rientra fra i suoi passatempi. Galliani definisce «comunque straordinario» il bottino raccolto - scudetto, record assortiti, finale di Coppa - e non replica ai transfughi olandesi: «Di contratti parleremo a fine stagione». La morale, semmai, è un'altra: sono i campioni a nobilitare gli schemi. Sfioriti Van Basten, Rijkaard, Gullit e Maialini, è sfiorito il Milan. Il turn over, discorso vecchio, ha garantito dignitose alternative dalla cintola in su, ma non in difesa. Il futuro, ora. Largo ai Boban e ai Savicevic. Lo dice Capello, stimolato dal progetto di «dover ridisegnare la squadra». Gullit e Rijkaard? «Bisogna ringraziarli per quello che hanno fatto. Se fosse stato al top, Ruud l'avrei portato in panchina». Dei due annunci, l'ha spiazzato di più quello di Gullit. Resta la rabbia per aver perso contro un Marsiglia per nulla trascendentale: «Troppi regali. E troppa gente a pezzi». Piace molto Fonseca. Da chiarire la posizione di Papin: il «me ne sbatto» di martedì non è stato gradito. Potrebbe finire a Napoli, a parziale conguaglio. Ci sono poi Evani, Donadoni, Simone: sotto contratto, ma perplessi. «Non sono soddisfatto. E in società lo sanno», dice Evani. C'era una volta il Grande Slam. A Monaco è finita un'epoca. Gullit, Rijkaard: la storia batte in ritirata. Niente Coppa Italia, niente Coppa dei Campioni. Si riparte domenica: un punto separa il «nuovo» Milan dallo scudetto. Roberto Beccantini Da chiarire inoltre le posizioni di Evani e Papin Piace molto Fonseca QUALE SARA' IL FUTURO ROSSONERO CHIRESTA CHIVA CHI ARRIVA ROSSI CUDICINI IELP0 [p, Cagliaril TASSOTTI ANTONIOLI TOLDO fp, Ravennal MALDINI GAMBARO TORRISI fd, Ravennal COSTACURTA RIJKAARD CARBONE [c, Napolil BARESI GULLIT LORENZINI fd, Anconal NAVA A. SERENA PANUCCI ? fd, Genoal GALLI PAPIN ? FONSECA ? fa. Napolil ALBERTINI EVANI ? BOBAN DONADONI ? llJI Wk DE NAPOLI ERANIO LENTINI SAVICEVIC SIMONE VAN BASTEN MASSARO Papin (a fianco) potrebbe andar via Arriva Fonseca (sopra)? llJI Wk Capello e i rossoneri (foto grande) sconsolati dopo la sconfitta. Frank Rijkaard (sotto): «Lascio perchè qui c'è troppo stress» Ruud Gullit avrà 31 anni a settembre. «Il Milan non ha avuto neppure il coraggio di dirmi che non servo più. Sono disposto comunque a giocare ancora in Italia» Papin (a fianco) potrebbe andar via Arriva Fonseca (sopra)?

Luoghi citati: Italia, Marsiglia, Milano, Monaco, Napoli