Fiat si tratta sulla cassa
Sindacati e responsabili aziendali dal ministro del Lavoro Sindacati e responsabili aziendali dal ministro del Lavoro Fiat, si trutta sulla cassa I rappresentanti dei lavoratori chiedono la proroga della «ordinaria» Corso Marconi: non intendiamo ricorrere alle «zero ore» o a chiusure ROMA. Il ministro del Lavoro Giugni ha incontrato ieri i dirigenti della Fiom-Fim-Uilm e Sida e la delegazione della Fiat per discutere il problema della cassa integrazione per l'auto. I segretari generali dei quattro sindacati (Vigevani della Fiom, Gianni Italia della Firn, Angeletti della Uilm e Cavalitto del Sida) hanno insistito a lungo sulla necessità che il ministro proroghi la cassa integrazione ordinaria (che non può più essere utilizzata se si superano le 52 settimane in due anni), Per questo motivo la Fiat è stata costretta a ricorrere alla cassa straordinaria che però comporta la dichiarazione di «stato di crisi». Cavalitto del Sida, ai giornalisti, ha spiegato che il sindacato ha esposto al ministro tutte le ragioni a favore della proroga della cassa ordinaria: cadrebbe immediatamente, con effetti anche psicologici non trascurabili, lo «stato di crisi»; si estenderebbe la protezione anche alle medie e piccole aziende meccaniche che presto supereranno a loro volta il tetto delle 52 settima- ne; si eviterebbe un danno economico più rilevante ai lavoratori collocati in cassa. Infatti, con la cassa ordinaria un operaio di «terzo livello», cioè la categoria più numerosa, che ruoti sul primo e secondo turno (che abbia cioè anche l'indennità turno) percepisce il 75 per cento della paga, pari a 1.533.000 lire mensili al lordo delle tasse; lo stesso operaio, con la cassa straordinaria, riceverebbe 1.175.000 lire mensili al lordjjJ delle tasse. Ciò perché la cassa straordinaria ha un massimale valido per tutte le categorie per cui un impiegato di «settimo livello» collocato in cassa straordinaria potrebbe perdere i due terzi della retribuzione. Questi esempi, è ovvio, sono mensili, cioè ipotizzano il caso che la cassa «ordinaria» o «straordinaria» duri un intero mese e non una o due settimane al mese. Dopo i sindacalisti il ministro ha ricevuto la delegazione aziendale guidata dai responsabili delle relazioni industriali Figurati per la Fiat spa e Gasca per la Fiat Auto. E' stato spiegato al ministro che l'auto prevede di avere ancora bisogno di cassa e che ricorre alla straordinaria solo perché non ha più disponibile quella ordinaria avendo raggiunto le 52 settimane. L'azienda ha assicurato che non intende utilizzare le possibilità offerte dallo «stato di crisi» (ricorso alle «zero ore» o chiusure di reparti). E' sembrato che Giugni ritenga difficile la proroga della «ordinaria». Il ministro ha riconvocato le parti per il 7 giugno. Sergio Devecchi li ministro del Lavoro Gino Giugni che ieri ha avviato la trattativa sullo stato di crisi
Persone citate: Angeletti, Cavalitto, Gasca, Gianni Italia, Gino Giugni, Giugni, Sergio Devecchi, Vigevani
Luoghi citati: Roma
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