i film del weekend

28 del weekend di LIETTA TORNABU0N! Commedia «Lo sbirro, il boss e la bionda» UN bravo poliziotto di Chicago, timido, pavido e frustrato (Bob De Niro) salva per caso la vita a un boss criminale esibizionista (Bill Murray), che in segno di gratitudine gli regala per una settimana una ragazza (Urna Thurman); il poliziotto s'innamora della ragazza e, affrontando il gangster per sottrargliela, trova in sé per la prima volta le risorse del coraggio. Da andare subito a vedere: divertente, ben fatto, efficace, scritto benissimo da Richard Price. In interpretazioni strepitose, Robert De Niro e Bill Murray esprimono al meglio e facendo ridere molto la contraddizione esserevoler essere. LO SBIRRO, IL BOSS E LA BIONDA di John McNaughton con Robert De Niro, Bill Murray, Urna Thurman; Usa, 1992 VENEZIA, Cinema Rite TORINO, Doria MILANO, Metropol, Odeon 1 GENOVA, Augustus BOLOGNA, Manzoni FIRENZE, Principe Atelier ROMA, Academy Hall, Barberini 1 NAPOLI, Plaza, President BARI, Orfeo PALERMO, Jolly Drammatico «Il passo sospeso della cicogna» CON altissimo stile e grande fascino, l'ammirevole Anghelopoulos affronta in questo film molto bello due temi contemporanei essenziali: la migrazione coatta dei popoli e la fine del comunismo, l'esilio geopolitico e l'esilio interiore, il crollo di quanto era cominciato come un sogno sociale e il vuoto politico in attesa d'un nuovo sogno. Questa malinconia di fine secolo è raccontata attraverso due protagonisti. Un protagonista collettivo: la folla multinazionale di profughi accampati in una piccola città detta «sala d'attesa» sul confine della Grecia settentrionale, ammassata in vagoni ferroviari come i deportati d'un tempo. E un individuo, Mastroianni, uomo politico, scrittore, deputato della sinistra, che è di colpo fuggito dalla propria vita e scomparso, che molti credono continuamente di vedere in luoghi diversi: come se lo storico simbolico «fantasma che percorre l'Europa» si fosse incarnato nell'emblema di un'autoeliminazione. Tramite tra i due protagonisti è un telegiornalista che crede di riconoscere tra i profughi il leader sparito, che viene smentito dalla ex moglie di lui Jeanne Moreau, che raggiunge un'unica certezza: anche le frontiere tra i Paesi debbono sparire. IL PASSO SOSPESO DELLA CICOGNA di Theo Anghelopoulos con Marcello Mastroianni, Jeanne Moreau, Gregory Karr; Grecia, 1991 TORINO, Cinema Adua 200 (da domani) ROMA, Sala Umberto Thriller «Max ejeremie devono morire» TANDEM di star francesi per un thriller con sfumatura edipica. Philippe Noiret, anziano criminale intelligente e annoiato, finge di non sapere perché Christopher Lambert, giovane Killer brutale e sottopagato, si insinui nella sua vita di pensionato della delinquenza, nella sua casa mausoleo di ricordi: per ucciderlo. Claire Devers, autrice molto apprezzata, affronta il film di genere, adattando «Les lamentations de Jeremiah», un romanzo di Teri White della Sèrie noire, e dirigendo benissimo gli attori: Noiret si conferma molto più bravo nel recitare i malvagi che nel recitare i bonari affidatigli di solito nei film italiani. MAX E JEREMIE DEVONO MORIRE di Claire Devers con Philippe Noiret, Christopher Lambert, Jean-Pierre Marielle; Francia, 1992 TORINO, Cinema Eliseo Grande MILANO, Ambasciatori GENOVA, Orfeo BOLOGNA, Medica Palace FIRENZE, Excelsior ROMA, Eurcine, Maestoso 3, Metropolitan NAPOLI, Fiamma PALERMO, Rouge et Noir Avventuroso «Fifty/Fifty» Coppia di mercenari IMPRESA politico-esotica girata in Malesia e sull'isola di Penang: una coppia di astuti e coraggiosi mercenari si batte al servizio dell'opposizione locale per rovesciare il governo corrotto di un'ipotetica isola del sud-est asiatico e per rapirne il sanguinario presidente. Piogge di fuoco, acque brulicanti di squali nella Baia dei serpenti, interrogatori crudeli e torture, furti di'aerei privati, fughe, la bellissima Suleta, intrusioni della Cia, immorale politica estera americana opportunista e tutto quanto. Se Robert Hays de «L'aereo più pazzo del mondo», non è granché, Peter Welter di «Robocop» e de «Il pasto nudo» si rivede con piacere. FIFTY/FIFTY di Charles Martin Smith con Peter Weller, Robert Hays, Charles Martin Smith; Usa, 1992 TORINO, Cinema Capitol MILANO, Manzoni BOLOGNA, Jolly ROMA, Europa NAPOLI, Empire Thriller «Abissinia» dalle parti di Riccione PRIMO film di Francesco Martinotti, romano, 34 anni, scelto dalla Settimana della critica del festival di Cannes, è un piccolo «noir» a basso costo interessante e originale, ambientato alla periferia di Riccione in una zona tanto desolata da meritare il soprannome di Abissinia, in un ristorante quasi sempre vuoto battezzato «Titano». Il ragazzo Antonio, assunto come cameriere, si trova coinvolto nel gioco passionale rischioso e bugiardo tra il proprietario del ristorante, una bella cantante matura e infelice, l'amante di lei, il tempo lento, il caldo d'estate, l'ambiguità dei gesti, una vittima perfetta. ABISSINIA di Francesco Martinotti con Enrico Salimbeni, Mario Adorf, Grazyna Szapolowska; Italia, 1992 TORINO, Cinema Lilliput MILANO, Vip BOLOGNA, Rialto Studio 2 FIRENZE, Alfieri Atelier ROMA, Greenwich 2 Drammatico «Il cattivo tenente» di New York IN un periodo come questo, in cui il cinema americano sembra procedere col pilota automatico, «Il cattivo tenente» di Abel Ferrara, protagonista un bravissimo Harvey Keitel, può risultare straordinario per eccesso, violenza, perdizione. E' il racconto dell'ultimo tempo di vita, nella lurida notte di New York, di un poliziotto corrotto, cattolico d'origini ispaniche: uno che tira cocaina, beve compulsivamente, lavora con gli scommettitori clandestini, tenta di rubare droga durante le operazioni di polizia, pratica il sesso in modi degradanti, geme, piange, si tormenta i foruncoli, si esprime con perenne turpiloquio, tossisce, sputa, grugnisce, sta male, vacilla, è capace di fermare due ragazze sole in automobile e di costringerle a esibirsi mentre lui si masturba guardando dal finestrino. L'orrore della metropoli e del vivere non sono di maniera, hanno anzi la forza d'una discesa all'inferno, di un'unica notte buia, confusa e nebbiosa, dell'eccesso e del malessere fisico. Nel suicidio prolungato del tenente, lo stupro compiuto da due ragazzi teppisti su una giovane suora, sverginata con un crocefisso, diventa un'ossessione: lo conduce a una sorta di redenzione, non lo salva. IL CATTIVO TENENTE di Abel Ferrara con Harvey Keitel, Victor Argo, Paul Calderone, Léonard Thomas; Usa, 1992 ROMA, Cinema Quirinale Romantico «Lezioni di piano» e d'amore UN bellissimo film, covincitore della Palma d'oro a Cannes: Jane Campion, 38 anni, nata in Nuova Zelanda e cresciuta in Australia, già autrice di «Sweetie» e di «Un angelo alla mia tavola», sa unire estremismo romantico e alto stile in una grande storia d'amore-passione ambientata a metà dell'Ottocento in Nuova Zelanda. Tra una giovane pianista rimasta muta per un trauma infantile, la sua figlia bambina, suo marito colono sposato per procura, il suo amante mezzo bianco e mezzo maori, si sfrenano sentimenti profondi e sensualità ardente, sino a un lieto fine diverso da tutti. LEZIONI DI PIANO di Jane Campion con Holly Hunter, Harvey Keitel, Sam Neill; Francia/Australia, 1993 TRIESTE, Cinema Sala Azzurra VENEZIA, Olimpia, Palazzo 1 (Mestre) TORINO, Massimo 1 MILANO, Colosseo Sala Visconti, President GENOVA, Corallo 1; BOLOGNA, Capitol 2, Odeon A; FIRENZE, Astra; ROMA, Alcazar, Majestic, Mi gnon; NAPOLI, Academy Astra; BARI, Royal; PALERMO, Aurora Commedia «Lavedova americana» di Mastroianni BEEBAN Kidron, la trentaduenne regista inglese trasferita negli Stati Uniti, ex militante femminista e pacifista, autrice di ((Antonia e Jane», colpisce ancora con la sua arma più forte: la melensaggine, esercitata questa volta, anziché su un personaggio femminile ebreo, su un personaggio maschile italoamericano. Mastroianni è un elegantone latino vestito di seta splendente e con le scarpe lucenti, garbato e seducente, silenziosamente innamorato da anni della moglie d'un suo amico, Shirley MacLaine. Quando l'amico muore, il giorno stesso del funerale Mastroianni comincia a corteggiare la vedova provocando vivaci reazioni nella famiglia ormai composta da sole donne: la suocera di MacLaine, petulante, battutista agra, impicciona, e le due figlie adulte di MacLaine, una incantata dal cinema, l'altra obesa sofferente e frustrata. Si possono immaginare tutte le implicazioni del confronto, nel 1969, tra un quartetto di nevrotiche newyorkesi del Queens e un pacioso italiano edonista: Mastroianni non fa sforzi particolari e risulta come sempre molto simpatico, distratto, amabile; Shirley MacLaine è, come sempre, un castigo di Dio. VEDOVA AMERICANA di Beeban Kidron con Shirley MacLaine, Marcello Mastroianni, Jessica Tandy, Kathy Bates, Marcia Gay Harden; Usa, 1992 TORINO, Cinema Ambrosio 1 FIRENZE, Astra 2 ROMA, Excelsior, Gregory, Rivoli NAPOLI, Filangieri Drammatico «Madadayo Il compleanno» di Kurosawa Aottantatré anni il maestro giapponese rende omaggio a uno scrittore e professore universitario che aveva molto amato da giovane, analizzando il rapporto tra docente e discepoli, la trasmissione della cultura e dell'etica attraverso le generazioni. Nel 1943, nel pieno della seconda guerra mondiale, Hyakken Uchida si ritirò a vivere in una casetta isolata, insieme con la moglie e con un gatto amatissimo. Lì visse in solitudine e meditazione sino alla morte, avvenuta a ottantadue anni nel 1971, ricevendo a ogni compleanno la visita degli allievi prediletti. Il film è stato presentato al Festival di Cannes. MADADAYO - IL COMPLEANNO di Akira Kurosawa con Tatsuo Matsumura, Kyoko Kagawa, Hisashi Igakawa, George Tokoro; Giappone, 1993 TORINO, Cinema Romano MILANO, Odeon 8 GENOVA, Palazzo ROMA, Barberini 3 NAPOLI, Ambasciatori PALERMO, Arlecchino Drammatico «Un giorno di ordinaria follia» urbana ANCORA un film che (come «Grand Canyon» di Kasdan, come molti altri) tenta invano di esprimere un sentimento molto comune e forte: quel misto di furore e scoraggiamento che assale gli abitanti delle grandi città ogni giorno di fronte alle perenni violenze, disfunzioni, regole dementi, atrocità e inciviltà della neobarbarie metropolitana. Ancora una volta il protagonista è un paranoico: il licenziato Michael Douglas, senza lavoro e senza più famiglia dopo il divorzio, con un buco nella suola della scarpa e con un immenso rancore, nel suo viaggio attraverso Los Angeles fa e patisce di tutto. Reagisce alla Ugly Town (città brutta) come tanti hanno spesso sognato di reagire: devasta, spacca teste, urla e comanda, spara e uccide («Già, sono il matto. Ma se vuoi vedere i matti fatti un giro per la città»). Il poliziotto che gli dà la caccia e lo vedrà morire, Robert Duvall, reagisce invece con razionale generosità, pazienza, intelligenza. Ma il film medio presentato al festival di Cannes resta il racconto d'un caso di paranoia più che l'analisi d'un problema sociale. Michael Douglas (camicia bianca e cravatta, capelli a spazzola e portamento militare) è efficacemente odioso. UN GIORNO DI ORDINARIA FOLLIA di Joel Schumacher con Michael Douglas, Robert Duvall, Barbara Hershey; Usa, 1992 TRIESTE, Cinema Excelsior; VENEZIA, Centrale; Corsino, San Marco (Mestre); TORINO, Lux; MILANO, Excelsior, Odeon 9; GENOVA, Verdi; BOLOGNA, Embassy, Metropolitan; FIRENZE, Gambrinus, Manzoni; ROMA, Adriano, Barberini 2, Ciak, New York, Ritz; NAPOLI, Acacia, Santa Lucia; BARI, Ambasciatori; PALERMO, Fiamma, Metropolitan Sentimentale «Proposta indecente» un milione LE cose notevoli non sono sessuali, e sono due: la gran bellezza di Demi Moore e gli artifici messi in opera per cercar di ringiovanire Robert Redford. Per il resto, anche se la pubblicità ne vanta il torrido erotismo, in realtà è un film sentimentale sul genere di «Love Story» (ha avuto infatti negli Stati Uniti molto successo), basato su un falso problema. Il miliardario Redford offre a una giovane coppia coniugale amorosissima e squattrinata un milione di dollari, se la moglie consentirà a passare la notte con lui; la coppia accetta, ne è quasi dissolta sino al divorzio, poi si ricompone nel lieto fine. PROPOSTA INDECENTE di Adrian Lyne con Demi Moore, Robert Redford, Woody Harrelson; Usa, 1993 TRIESTE, Cinema Grattacielo VENEZIA, Corso (Mestre) TORINO, Fiamma, Reposi MILANO, Apollo, Orfeo, Splendor GENOVA, Grattacielo BOLOGNA, Fulgor, Smeraldo FIRENZE, Vittoria; ROMA, Ambassade, Atlantic, Capitol, Empire, Etoile, Paris, Reale; NAPOLI, Alcione, Arcobaleno; BARI, Armenise; PALERMO, Igieia Lido, King Drammatico «La scorta» del giudice scomodo ANCORA accompagnata da polemiche giornalistiche e dal caldo consenso del pubblico, è la storia degli agenti di scorta addetti alla protezione d'un sostituto procuratore arrivato a Trapani da Varese, presto considerato scomodo, isolato e poi trasferito per la colpa di voler fare il suo lavoro senza riguardi per i potentati locali. L'evolversi dei rapporti tra i quattro e del loro legame ammirato e solidale con il giudice permette di riconoscere alcuni perenni problemi italiani, di conoscere i caratteri dei personaggi, di riflettere sui dettagli meno noti d'un mestiere che unisce inerzia e incombere della morte, vuoto ozioso e pericolo letale, estremo rischio (almeno in Sicilia, meno altrove) e inattività coatta. Ci sono magari certi eccessi di retorica, ci sono situazioni che non corrispondono alla realtà, si può discutere questo tipo di film ma Ricky Tognazzi ha un modo di girare all'americana, veloce, nervoso, inquietante; tra gli interpreti, Carlo Cecchi (il magistrato) è grande, Claudio Amendola ad ogni film appare più maturo, Enrico Lo Verso è efficace, Tony Sperandeo è un eccellente attore di carattere e Ricky Memphis, già visto in «Ultra», è una vera sorpresa. LA SCORTA di Ricky Tognazzi con Carlo Cecchi, Claudio Amendola, Enrico Lo Verso, Tony Sperandeo, Ricky Memphis; Italia, 1993 TRIESTE, Cinema Mignon VENEZIA, Excelsior (Mestre) TORINO, Vittoria MILANO, Corso GENOVA, Odeon BOLOGNA, Arlecchino FIRENZE, Flora Atelier B ROMA, America, Ariston, Royal, Universa!; NAPOLI, Adriano, La Perla PALERMO, Nazionalino Fiabesco «Toys Giocattoli» buoni e cattivi TORINO, Cinema Charlie Chaplin 1 MILANO, Mediolanum GENOVA, Instabile BOLOGNA, Nuovo Splendor PALERMO, Gaudium UNA fiaba pacifista, scritta quattordici anni fa dal regista Barry Levinson e dalla sua ex moglie Valerle Curtin, talmente strana e sgangherata, così ricca di splendore figurativo, da diventare ammaliante. Merito del design di Ferdinando Scarfiotti: la sua stilizzazione d'una fabbrica di giocattoli che pare anch'essa un giocattolo, la sua ideazione di molte specie di giocattoli all'antica, la sua capacità di creare la dimensione del sogno, è molto brillante, fantasiosa, nutrita di evocazioni sapienti delle avanguardie storiche europee, elegante, divertente e incantevole. TOYS - GIOCATTOLI di Barry Levinson con Robin Williams, Michael Gambon, John Cusack, Robin Wright, Donald O'Connor; Usa, 1992 Grottesco «Libera» Carosello napoletano UN cadavere sta schiacciato sull'asfalto, ancora con il telefono cellulare in mano. Un prete canta in stretto dialetto napoletano «Angelitos negros» agli operai giovani e belli che restaurano la sua chiesa. Due parlano d'amore sullo sfondo di manifesti cinematografici che annunciano film come «Mamma, ho perso l'uccello» oppure «Unioni sessuali americane» (regista: P. Prick). Un'agenzia di investigazioni chiamata «Raimondo Chandler» (pronuncia: Candlérr). Una moglie trascurata si consola con lo shopping compulsivo; la madre d'un ragazzo uscito di prigione è in realtà suo padre Carmelo; una moglie tradita commercializza l'adulterio filmando in video gli amori del marito e vendendoli come cassette porno nella propria edicola. Ricco di trovate e di stravaganze, il film di Pappi Corsicato, 32 anni, napoletano, ambienta tre ritratti di donna in una Napoli non soltanto di bassi ma anche di grattacieli e di gelida modernità kitsch, mescola melodramma e comicità, usa i brillanti colori piatti e primari di Almodóvar, persegue un'immagine della degradazione patetica e grottesca insieme. Ci si diverte, si scopre oltre a un nuovo autore anche un'attrice, Iaia Forte. LIBERA di Pappi Corsicato con Iaia Forte, Cristina Donadio, Ninni Bruschettà, Ciro Piscopo! Manrico Gammarota; Italia, 1992 TORINO, Cinema Adua 400 MILANO, Arcobaleno GENOVA, Olimpia BOLOGNA, Rialto Studio 1 FIRENZE, Goldoni ROMA, Eden, Maestoso 4 NAPOLI, Amedeo Demi Moore Urna Thurman con Robert De Niro Tatsuo Matsumura Demi Moore Robin Williams Harvey Keitel