Est pioggia di marchi Ovest lacrime e sangue di Emanuele Novazio

Kohl lancia la solidarietà nazionale Kohl lancia la solidarietà nazionale Est, pioggia di marchi Ovest, lacrime e sangue L'Spd vota la stangata del governo Già pronta una nuova ondata di tasse BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Diventa legge la «solidarietà nazionale», un insieme di disposizioni che dovrebbero garantire attraverso il trasferimento di altre decine di miliardi dallo Stato ai Comuni e alle regioni dell'Est - la ricostruzione dell'ex Ddr. Ma mentre il Bundestag approva (con il voto favorevole dei socialdemocratici) il «patto» che dovrà ripartire un onere immenso, il governo corregge il deficit federale per il '93 (che dalle previsioni iniziali di 38 miliardi, già salite a 43, raggiunge ora i 67,8 miliardi), e annuncia una nuova stangata: nel '94 saranno necessari risparmi per altri venti miliardi di marchi, quasi ventimila miliardi di lire. Si annunciano decisioni e misure che costeranno care al cittadino medio, e che rischiano di incrinare - da un punto di vista psicologico, anche - il mito del grande benessere avviato col balzo del dopoguerra. Come ha ricordato il ministro delle Finanze Theo Waigel nel suo discorso in Parlamento, prima del voto, i tedeschi dovranno prima di tutto rinunciare alla concezione dello Stato sociale garantito per tutti. Dovranno «limitare drasticamente, nei prossimi anni, le loro aspettative». A causa della «peggior congiuntura dalla nascita della Repubblica Federale», nel '49, e per via dei «problemi strutturali dell'economia tedesca», sarà necessario rivedere «tutti i piani e le attese di benessere crescente». In questa corsa al risparmio inoltre, insiste Waigel, «non ci dovranno essere tabù», tutti dovranno abituarsi a fare sacrifici. Tutti dovranno pagare, in qualche modo, qualcosa di più, ci si dovrà abituare a una crescita zero dei bilanci familiari. Andranno infatti rivisti i conti in ogni settore, e anche i progetti per trasferire la capitale da Bonn a Berlino andranno corretti (se ne parlerà, probabilmente, soltanto dopo il Duemila). Ma saranno soprattutto le spese so¬ ciali - dai contributi di disoccupazione a quelli per le casse malattia - a risentirne: il loro costo complessivo, del resto, è pari a un terzo del bilancio federale. Insomma bisognerà rinegoziare il «Patto sociale» appena approvato, pensare a nuove concrete misure di risparmio: un'operazione a rischio per il governo, alla vigilia delle elezioni generali del prossimo anno che allenteranno anche, di certo, la relativa disposizione dei socialdemocratici al compromesso dimostrata finora. Ma la situazione lo impone, insiste Waigel, secondo il quale scelte impopolari dovrebbero garantire ai cittadini che «i politici non sono poi così disprezzabili». Il deficit di bilancio per il '93 annunciato ieri al «Bundestag» non dà infatti l'esatta fotografia dei problemi: nel bilancio federale non sono compresi i deficit delle Ferrovie, delle Poste, della Treuhand (l'Ente responsabile delle privatizzazioni all'Est), delle Regioni, dei Comuni. Il vero deficit dello Stato, secondo recenti stime della «Bundesbank», sarà quest'anno di duecento miliardi di marchi: un balzo enorme, rispetto ai 28 miliardi dell'89, l'anno della riunifìcazione. Nel frattempo, il voto del «Bundestag» garantisce soltanto l'avvio della prima fase della «solidarietà nazionale», che prevede nuovi trasferimenti di risorse dallo Stato federale alle regioni, ma nessun taglio alle spese sociali (per questo è stata votata anche dall'Spd). La cosiddetta «imposta complementare di solidarietà» inoltre - pari al 7,5 per cento dell'imposta personale sul reddito - scatterà soltanto nel '95. Tutti i problemi illustrati da Waigel restano dunque senza risposta: le accresciute necessità per quest'anno e per il '94 non sono ancora risolte, la voragine rischia di approfondirsi. I tagli promessi da Waigel allo Stato sociale basteranno, o Helmut Kohl dovrà intervenire anche con nuove tasse? Emanuele Novazio

Persone citate: Helmut Kohl, Kohl, Theo Waigel, Waigel

Luoghi citati: Berlino, Bonn, Ddr