Psi un voto avvelenato di Fabio Martini

12 Guerra di dossier all'assemblea che oggi sceglie il segretario Psi, un voto avvelenato «Del Turco prese soldi da Bettino» LA SUCCESSIONE A BENVENUTO CROMA HE vigilia per Ottaviano Del Turco: oggi l'assemblea nazionale del psi dovrebbe eleggerlo segretario, ma tra i socialisti nelle ultime ore spira un'aria greve di vendetta. Di ricatti. Di dossier e contro-dossier. Del Turco se ne è accorto ieri mattina, quando nella sua casa nel centro di Roma, ha dato uno sguardo alla «mazzetta» dei giornali. Il manifesto e i quotidiani della agenzia Agi sparano la notizia: tra il 1991 e il 1992 Bettino Craxi ha firmato di suo pugno assegni intestati a Del Turco e alla corrente socialista della Cgil sarebbero arrivati da via del Corso quasi quattrocento milioni in due anni. Lui, il candidato alla segreteria, ferito nel giorno della vigilia, se la cava così: «I soldi - dice De! Turco - li abbiamo avuti e li abbiamo usati per iniziative e dibattiti. Questo non è certo illecito». Tutto vero dunque, ma per Del Turco quelle notizie apparse su alcuni giornali sono frutto di una regia: «E' un tentativo di sporcare l'immagine dei socialisti e mia personale. Ma sono certo che non sortirà effetto». I sospetti, a via del Corso, sono puntati tutti sulla coppia Benvenuto-Mattina, che nei cento giorni trascorsi al psi, hanno avuto libero accesso ai conti dal partito. Nel suo ufficio a via del Corso, Maria Magnani Noya, la «cassiera» del psi, è piena di rabbia: «Per ora non ho trovato traccia dei finanziamenti di cui parla il manifesto». E allora da dove sono venute fuori le fotocopie degli assegni di cui si parla? «Quelle fotocopie - dice la Magnani Noya - forse le ha viste Benvenuto...». La segretaria amministrativa del garofano va oltre e annuncia: «In ogni caso ho fatto fare una ricerca per verificare se ci siano stati assegni a favore della Uil...». E a dichiarazioni più soft della Magnani Noya, rilanciate dalle agenzie di stampa, Benvenuto replica a muso durissimo: «La Magnani Noya fa affermazioni gravissime e prive di fondamento. Via del Corso è oramai un nido di vipere. I miei legali valuteranno queste dichia- razioni per avviare un'azione legale». E' guerra dei veleni nel garofano che sta per appassire. Ma per il psi agonizzante del dopo-Craxi non è una novità: l'ascesa di Claudio Martelli alla segreteria socialista venne stroncata, con la storia del conto Protezione, tre giorni prima dell'assemblea nazionale che doveva incoronare il successore di Craxi. E la guerra potrebbe proseguire. Giuliano Cazzola, uno dei pochi sindacalisti amico sia di Del Turco che di Benvenuto, aveva preannunciato l'imbarbarimento dello scontro: «Sì, ma non pensavo che iniziasse così presto... Le guerre dei dossier si fanno soltanto nei regimi in agonia, ma non servono a nessuno anche perché ognuno ha una piccola Stasi maleodorante alle porte di casa...». E il vicepresidente della Camera Silvano Labriola sintetizza così: «Siamo ai materassi...». Le ultime cartucce, prima di mollare la presa, Giorgio Benvenuto le ha sparate con i suoi amici della Uil, convincendoli ad uno strappo senza precedenti: ieri, 41 dirigenti socialisti della Uil, guidati dal segretario Pietro Larizza si sono autosospesi dal psi, sottoscrivendo un documento molto polemico, che prende di mira «il modo frettoloso, elitario e burocratico con il quale si è passati dalle dimissioni di Benvenuto alla designazione di Del Turco». E nelle stesse ore in Cgil scoppiava il caso-Dei Turco: una commissione d'inchiesta dovrà accertare come sia stato possibile che a correnti sciolte, una componente del sindacato abbia ricevuto soldi da un partito. E' in questo clima avvelenato che oggi, a mezzogiorno, si apre l'assemblea nazionale socialista chiamata ad eleggere segretario Ottaviano Del Turco. Soltanto ieri sera si è conclusa la sfibrante trattativa sulle procedure: all'inizio parlerà Giorgio Benvenuto, poi si aprirà il dibattito. Del Turco interverrà quando lo riterrà più opportuno e alla fine verranno messi ai voti due documenti: quello di «Rinascita socialista» (Benvenuto, Manca, Raffaelli, Del Bue) che chiederà un comitato di reggenza (e dunque non un segretario) e quello della maggioranza craxiana, legato alla candidatura di Ottaviano Del Turco. Ma sono molte le incognite che gravano sull'assemblea del Beisito: ci sarà a no Gino Giugni? Il presidente del psi è infuriato perché la direzione ha cambiato l'ordine del giorno dell'assemblea da lui fissato e ieri ha ripetuto che non sarà presente ai lavori. Chi sicuramente non sarà presente al momento della votazione per il nuovo segretario è Giorgio Benvenuto che lascerà il Belsito dopo la sua relazione. Ma l'incognita più seria riguarda il numero legale: da due giorni il «motore» della corrente craxiana, il deputato bolognese Paolo Babbini sta mobilitando le truppe perché al momento clou ci siano quelle 340 persone necessarie perché la votazione sia valida. Nella notte potrebbe essere maturato il colpo di scena dell'ultima ora: nella sua casa di via Piave Del Turno ha ricevuto per due ore Manca, Del Bue e Raffaelli. Tra gli oppositori mancava soltanto Benvenuto. Fabio Martini L'ex numero 2 della Cgil «Fondi leciti per convegni» Ottaviano Del Turco (foto grande) Qui accanto l'ex segretario del psi Giorgio Benvenuto

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