L'incubo degli anni bui

I/incubo degli anni bui I/incubo degli anni bui Non c'è solo la pista mafiosa SCENARI INQUIETANTI E M una strage terribilmente ™ simile a quelle che hanno scandito, durante la notte della Repubblica, gli anni bui del terrorismo. A Firenze, oggi come allora, è cominciato l'inutile rito della caccia alle ipotesi sugli strateghi della tensione. Mafia? Servizi deviati? Agenzia del crimine intesa come patto scellerato tra bassifondi della politica e delinquenza organizzata? Nessuno può indicare ancora la matrice certa di una bomba che ha fatto ripiombare la gente nella paura e ha deturpato nel mondo l'immagine di un Paese che sta cambiando. Gli uomini dei servizi di sicurezza vecchi e nuovi si limitano a formulare vaghe ipotesi di lavoro. Ammettono di non sapere nulla di quello che si sta muovendo nelle galassie della criminalità mafiosa. Sono impegnati in una profonda ristrutturazione dei reparti operativi. Hanno fonti che giudicano ancora inaffidabili. Sono preoccupati per i nuovi sospetti di devianza dalle istituzioni che ricadono su di loro. Accennano a fantomatici gruppi che agiscono collegati a centrali estere. Qualcuno aveva previsto bombe destabilizzanti, addirittura le aveva sinistramente evocate. Altri, per dovere di ufficio al vertice delle istituzioni, le avevano ipo- tizzate come un pericolo strisciante. Ma non sono state rese note le misure prese, né quali cautele avrebbero potuto essere adottate per evitare il peggio. Chiaroveggenti per altro verso erano apparsi alcuni pentiti, i quali hanno ora motivo di rivendicare altre benemerenze dallo Stato. Avevano detto che Cosa Nostra avrebbe dimostrato di essere ancora forte, ancora capace di colpire dove, come e quando vuole. Perché Firenze? Perché la città simbolo della cultura, così lontana dal territorio sul quale la mafia esercita il suo incontrastato dominio? Una risposta bruciante è arrivata ai giudici prima ancora che ci fosse la certezza dell'attentato: Firenze è la città di Piero Luigi Vigna, un magistrato che, come Falcone e Borsellino, ha combattuto e combatte la mafia in prima linea. E Vigna è anche il pubblico ministero che, prima di Borsellino, convinse Gaspare Mutolo a pentirsi. A Firenze Mutolo aveva alcune pendenze giudiziarie e durante un interrogatorio, alla fine di giugno dell'anno scorso, il magistrato convinse il detenuto a collaborare con la giustizia. Era un particolare conosciuto solo agli addetti ai lavori. La matrice mafiosa resta una ipotesi, formulata da chi conosce il difficile equilibrio che regola i rapporti tra lo Stato e i pentiti. Nulla di più. Se risultasse vera, suonerebbe come la riprova della capacità operativa che Cosa Nostra mantiene nonostante le sconfitte subite. Dall'arresto di Nitto Santapaola è passata solo una settimana. Il boss venne preso subito dopo l'attentato di via Ruggero Fauro e la sua cattura era apparsa come un forte segnale di rivincita dello Stato. La strage di Firenze ha rimesso tutto in discussione. C'è tuttavia chi non crede che dietro la bomba di Firenze ci sia solo mafia. Viene avanti con sempre maggiore insistenza il sospetto di un progetto stragistico messo a punto per bloccare il cambiamento che il potere giudiziario sta portando avanti sul doppio fronte della corruzione politica e della criminalità organizzata. Alcuni personaggi legati ai vecchi servizi, i nostalgici più irriducibili del piduismo, gli uomini che fanno ancora parte del sistema di corruzione ambientale che ha infettato l'Italia, i colletti bianchi di tutte le mafie non hanno certo interesse a cancellare il passato. Molti sono gli stessi che hanno convissuto in simbiosi con quell'agenzia del crimine che si è affacciata in molti episodi oscuri della nostra storia recente. L'anello che unisce insieme realtà tanto composite potrebbe essere la chiave di lettura più utile di questa e forse di altre stragi. La giustizia, opportunamente sorretta dalle istituzioni non contaminate, riuscirà a compiere anche questo miracolo. Roberto Martinelli Avanza il sospetto di un progetto eversivo per fermare il cambiamento Qui accanto il giudice Giovanni Falcone morto nella strage di Capaci un anno fa

Persone citate: Borsellino, Falcone, Gaspare Mutolo, Giovanni Falcone, Mutolo, Piero Luigi Vigna, Roberto Martinelli, Santapaola, Vigna

Luoghi citati: Firenze, Italia