Mercedes torna al classico di Eugenio Ferraris

Mercedes torna al classico La nuova compatta della Casa di Stoccarda a giugno in Europa Mercedes torna al classico Con la Oche manda in pensione la «190» STOCCARDA DAL NOSTRO INVIATO Debutterà a giugno, in contemporanea su tutti i mercati d'Europa, la Mercedes classe C, la nuova «compatta» con la quale la Casa di Stoccarda manda in pensione la «190» dopo undici anni (e quasi due milioni di unità vendute) di onorato servizio. Un passaggio del testimone1 che rappresenta, per molti versi, una tappa storica nella lunga attività del costruttore tedesco. In primo luogo perché, forse per la prima volta, abbandona la politica del «prendere o lasciare». Come spiega Jurgen Hubbert, membro del consiglio direttivo della società: «L'auto è stata ideata per diversi gruppi di clientela, in differenti linee di prodotto e con differenti dotazioni sia per gli interni che per gli esterni, sia nel design che nell'equipaggiamento. In questo modo abbiamo voluto assecondare più specificatamente la tendenza ad una maggiore personalizzazione dell'automobile basandoci sui reali desideri ed esigenze dei clienti». Un ritorno al classico, se voghamo, dopo la «E» che nelle tradizioni di Stoccarda aveva rappresentato un autentico choc per i clienti della Casa. «Chi è al- la ricerca di configurazioni stravaganti - dice Bruno Sacco, direttore del design - qui non le troverà. La forma di questa vettura non segue una moda ma è espressione di una modernità autonoma che caratterizza ogni modello Mercedes. Il design della nuova classe C rispecchia la nostra concezione di una evoluzione non eclatante, un metodo che pur permettendo grandi cambiamenti garantisce il mantenimento delle caratteristiche tipiche della Mercedes. Questa volta a monte degli intenti crea¬ tivi non c'è stata una volontà di provocazione ma un atteggiaménto molto sereno». Partendo da queste considerazioni fondamentali, la Mercedes lancia dunque la nuova classe C all'insegna della più ampia flessibilità di offerta. Quattro le versioni (Classica, Esprit, Elegance e Sport, più un allestimento speciale chiamato Amg, fortemente caratterizzato in chiave sportiva) ciascuna delle quali intende rappresentare il carattere del suo acquirente: classico e discreto, giovanile ed anticonvenzionale, elegante e raffinato, dinamico e tecnico. Da sottolineare - per restare nel tema della versatilità dell'offerta - che i quattro modelli sono assolutamente indipendenti dalle sette motorizzazioni previste per ora nella gamma: 1800, 2000, 2200, 2800 a benzina e 2000, 2200, 2500 diesel, tutte a quattro valvole per cilindro, con velocità comprese tra i 160 ed i 230 km/h e consumi tra i 6,7 ed i 10,6 litri per cento chilometri. Ciò significa che il modello Sport può essere abbinato al due litri Diesel e che la Classica, stilisticamente parlando la versione d'attacco, può montare il 2,8 litri benzina. Nella «rivoluzione» Mercedes ha comunque rispettato i suoi soliti parametri: sicurezza innanzitutto, ricercatezza, finizioni accurate, comodità e spazio (per risolvere un evidente «neo» della 190). Ottima, come sempre, la dotazione di serie: air-bag per il conducente, protezione antiurto delle fiancate, Abs, servosterzo, chiusura centralizzata delle portiere, cristalli atermici. A richiesta air-bag anche per il passeggero seduto anteriormente, il climatizzatore automatico, il tetto apribile. Eugenio Ferraris A fianco, la Mercedes C Sopra, il cruscotto.

Persone citate: Bruno Sacco, Europa Mercedes, Jurgen Hubbert

Luoghi citati: Europa, Stoccarda