Maserati avventura che dura da 80 anni

r UN MITO Maserati, avventura che dura da 80 anni ULTIMO capitolo di una lunga bellissima ma travagliata storia: la Maserati entra e pieno titolo nell'orbita di Fiat Auto, che già ne era socia di minoranza. Alejandro De Tomaso, che ne deteneva la maggioranza azionaria dai primi Anni 80, in malferme condizioni di salute, ha passato il testimone. La leggenda Maserati, per fortuna, continua. Una leggenda, una storia, nata quasi ottant'anni fa, nel 1914, con la fondazione a Bologna della «Società anonima officine Alfieri Maserati». Alfieri è il terzo di sei fratelli figli di un macchinista delle Ferrovie dello Stato: Carlo, Bindo, Alfieri, Mario, Ettore, Ernesto. Tutti, a eccezione di Mario che si era dedicato alla pittura, trafficanti di meccanica automobilistica, cominciando da Alfieri, che dopo la morte del primogenito, si era fatto le ossa a Milano nelle officine Bianchi. La prima vettura da corsa a recare il nome Maserati, racchiuso in un marchio sotto un tridente stilizzato, nasce alla fine del 1925: è il «Tipo 26», una 8 cilindri di due litri con compressore, che l'anno seguente, guidata da Ernesto, è prima di classe alla Targa Florio. E il marchio Maserati non tarda a diventare famoso sui circuiti. Arrivano i primi clienti: gentlemen come Ajmo Maggi e De Sterlich, piloti professionisti come Umberto Borzacchini, fortissimo corridore nativo dell'Umbria che al volante di una potentissima Maserati 16 cilindri di 4800 ce conquista sul rettilineo Cremona Mantova il record mondiale . dei 10 chilometri, alla media, allora prodigiosa, di 246 orari. Ormai le Maserati da corsa e sport gareggiano in tutte le prove più importanti, dalla Mille Miglia ai grandi premi alle corse in salita, rivaleg giando con Alfa Romeo e Bu gatti. Le guidano tutti i prin cipali assi dell'epoca, da Arcangeli a Fagioli, da Nuvolari a Varzi, Taruffi, Farina, Vii loresi. Anima dell'azienda è Alfie ri, progettista, collaudatore, organizzatore. La sua morte, nel 1932, a soli 44 anni, è un colpo durissimo, ma i fratelli resistono. Tuttavia, geniali costruttori quanto pessimi I amministratori, all'inizio del ' 1937 sono costretti, per evi tare il fallimento, a cedere il pacchetto azionario alla famiglia Orsi, rimanendo però responsabili della parte tecnica. Poco dopo la fabbrica viene trasferita a Modena. E' comunque di quegli anni la gemma più preziosa: la vittoria per due anni consecutivi 1939 e 1940) nella leggendaria 500 Miglia di Indianapolis, con la otto cilindri tre litri tipo 8Ctf pilotata da Wilbur Show: un'impresa mai riuscita alle macchine italiane, né prima né dopo. Alla ripresa postbellica le macchine Maserati sono di nuovo sui circuiti, e proprio una Maserati condotta da Gigi Villoresi vince a Nizza la prima corsa degli anni di pace. L'attività produttiva della fabbrica si estende al campo delle vetture gran turismo, cominciando dal modello «A 6» di 1500 ce su 6 cilindri. Frattanto i fratelli Maserati si staccano dall'azienda e fondano a Bologna la Osca (auto sport e da corsa). Alla direzione tecnica della Casa del tridente arriva il giovane ingegnere Giulio Alfieri, e le vittorie continuano, culminate nella conquista del titolo mondiale di Formula 1, con Fangio, nel 1957. intanto continua la produzione di modelli di serie, vestiti dai più noti carrozzieri. Ma questo non impedisce che nel 1958 l'azienda entri in amministrazione controllata, iniziando un inesorabile declino in campo sportivo, compensato da discreti successi sui mercati delle Maserati granturismo. Nel 1968 l'azienda viene ceduta alle Citroen: una breve parentesi prima di una nuova crisi, scongiurata dall'intervento della Gepi e dell'industriale De Tomaso. Riprendono i successi tecnici e commerciali grazie alla riuscita di modelli come la «Biturbo», la «Quattroporte», lo spider e il coupé «228». Ma i travagli tipici del marchio Maserati non hanno mai fine, la grave flessione dei mercati e la malattia di De Tomaso sono un altro colpo gravissimo. Adesso è arrivata la Fiat con tutto il suo peso e il suo prestigio: una garanzia che il nome Maserati continuerà a risplendere nel firmamento automobilistico. Ferruccio Bernabò

Luoghi citati: Bologna, Cremona, Indianapolis, Mantova, Milano, Modena, Nizza, Umbria, Varzi