Pescosolido che sorpresa

Anche al Roland Garros la terra rossa è fatale a Becker Anche al Roland Garros la terra rossa è fatale a Becker Pescosolido, che sorpresa Elimina Carlsen dopo quattro ore PARIGI DAL NOSTRO INVIATO Dal campo numero 3, assalito secondo tradizione dai ragazzini delle scuole che hanno trasformato gli spalti del Roland Garros in un immenso picnic, si udivano le urla dei tifosi francesi che sul campo centrale, il cuore del tempio, accompagnavano la dolente caduta di Boris Becker, il gigante d'argilla, davanti a Rodolphe Gilbert, un sottile mancino di 25 anni, che la Francia del tennis, assetata di gloria, ha subito portato in trionfo come l'ultimo dei suoi eroi. Sul campo numero 3, che sembrava una fiera, Stefano Pescosolido giocava lottava correva e vinceva. Oltre quattro ore di battaglia e sudore contro il danese Kenneth Carlsen, anche se lo spettacolo, si capisce, non era tale da rendere appagati e felici gli esigentissimi esteti della racchetta. Un pezzo d'azzurro è rimasto appeso nel cielo di Parigi. Oltre a Pescosolido detto Pesco, uscito finalmente dall'inferno in cui era entrato a Maceiò, ha raggiunto il terzo turno anche Natalia Baudone, trascinata al grande e forse insperato successo, fra l'altro, dagli incitamenti di mamma e papà, piombati a Parigi per applaudire le gesta della loro graziosa figliola: Natalia ha battuto l'americana Harvey-Wild dopo aver perso il primo set ed essere stata in svantaggio per 5-1 nel secondo e per 5-3 nel tie break, dunque era comprensibile la sua gioia dopo la sudata e meritata vittoria. «Però non mi accontento: darò del filo da torcere a chiunque» ha promesso. Peccato che nel terzo turno dovrà incrociare la racchetta con Conchita Martinez, la regi- netta di Roma. La bella gita sembra proprio finita. Così come è finita l'avventura di Linda Ferrando, eliminata in due set dalla tedesca Sabine Hack. Pesco invece giocherà con il ceco Karel Novacek, numero 14 delle classifiche mondiali. «Non l'ho mai incontrato. Lui scambia bene dal fondo e ha un sacco di esperienza: però...». Il piccolo ciociaro è cresciuto, maturato. E' migliorato e non solo nel gioco. Adesso si arrabbia, protesta, come ha fatto ieri con il giudice di sedia colpevole di aver dato per buona una palla giudicata fuori dal giudice di linea in un momento assai delicato dell'incontro. Dimostra insomma, il ragazzo, di aver abbandonato quell'aria un po' umile e sperduta che lo lasciava spesso in balia del mare in tempesta. Il difetto principale di Stefano, finora, almeno così dicono tutti, era la ca¬ renza di personalità e di fiducia in se stesso: oggi sembra un uomo diverso, sicuro e deciso, speriamo che duri. Il nuovo corso di Pesco, diciamo così, non si è limitato alle quattro e più ore passate sul campo in compagnia di Carlsen, un giraffone biondo di 20 anni che a suon di risultati (soprattutto sul veloce) ha raggiunto in breve tempo il numero 43 nella classifica del computer. Pesco si è mostrato all'altezza anche in conferenza stampa, dove non ha perso l'occasione, fino a qualche tempo fa perfino impensabile, di tirare un dritto di rara precisione e potenza all'mdirizzo di Adriano Panatta. Argomento la Coppa Davis, Pesco ha sputato il rospaccio: «Camporese e Furlan meritano di giocare il singolare di Coppa Davis con l'Australia. Però Panatta sbaglia a voler schierare Omar anche in doppio. Evidentemente il disastro di Maceiò non gli ha insegnato nulla. Giocando sulla terra, dove le partite durano anche 4 ore, è necessario dividere i singolaristi dai doppisti: voglio dire che in coppia con Nargiso dovrei giocare io. Oppure Cane o Gaudenzi». Il passante di Pesco, per uscire di metafora, assomigliava molto a quelli che Rodolphe Gilbert, uno che non ha mai vinto nulla nella vita, ha lasciato in ricordo a Boris Becker, un fantasma, meglio un colosso appesantito e senza forze. Qualcuno, giustamente, ha detto che Boris sembra anche senza anima. Non i francesi, è chiaro, che hanno sparso l'incenso al passaggio di Gilbert, come era capitato peraltro martedì quando Stephane Huet, 22 anni, un signor nessuno, ha cancellato dal tabellone il nome di Ivan Lendl. Becker ha perso in tre set. Sta¬ va indietro e perdeva lo scambio, andava avanti e veniva infilato. Vecchia storia. Il pallido Boris, che dice sempre quel che pensa, ha in pratica dato la colpa di tutto, di quel che è adesso, un'ombra, all'ex allenatore Gunther Bresnik, il quale dopo essere stato licenziato una settimana fa aveva accusato il campione di essere soltanto un maledetto testone. «Per fortuna la stagione sulla terra è finita» ha detto Becker. «Io mi sono allenato male e questa è la ragione per cui Gunther non è più con me. Voleva fare di me un giocatore diverso, specie sulla terra: ma io conosco bene i miei pregi e difetti: non ho bisogno di un coach che cambi il mio gioco, ma di un amico che mi dia una spinta quando mi sveglio male al mattino». Cario Coscia FERRANDO FUORI, BENE LA BAUDONE Singolare maschile, 1° turno: Kuhnen-Fleurian 3-6, 6-0, 6-3, 3-6, 6-3; 2° turno: Pescosolido-Carlsen 6-3, 1-6, 6-4, 6-7 (4-7), 6- 2; R. Gilbert-Becker 7-5, 6-3, 7-5; Stich-Holm 6-4, 6-2, 7-5; Muster-Pioline 7-5, 2-6, 6-4, 6-2; Costa-Cesnokov 6-3, 6-2, 6-4; Krajicek-Rosset 6-3, 6-2, 6-1; Arrese-Woodbridge 4-6, 6-4, 3-6, 7- 5, 6-0; Novacek-Clavet 6-4, 6-2, 4-6, 6-0; Tarango-Delaitre 6-4, 6-2, 6-4; Courier-Carbonell 6-4, 6-1, 6-0; Ivanisevic-Perasategui 6-3, 6-3, 6-2; Dosedel-Kafelnikov 6-3, 6-1, 6-0. Femminile, 2° turno: Baudone-Harvey Wild 4-6, 7-6 (7-5), 6-4; Hack-Ferrando 6-1, 6-4; M. Maleeva-Gorrochategui 6-4, 6-1; Majoli-Allen 6-0, 6-1; Labat-Reinach 6-2, 6-3; Capriati-Fusai 61, 7-5; Pierce-McQuillan 6-4, 6-0; Martinez-Helgeson 7-5, 6-2; Huber-McNeil 6-1, 3-6, 7-5; Graf-Strnadova 6-1, 6-1; Gildemeister-Wasserman 6-2, 6-3; Hy-Foldenyi 7-6 (11-9), 6-1; Po-Stafford6-4, 6-7(4-7),6-l. Gli italiani in campo oggi: Furlan-Medvedev; Visconti-Steeb; Cecchini-Kroupova. I Vip oggi: Sampras-Ondruska; Edberg-Krickstein; FerreiraHaarhuis; Bruguera-Champion; Korda-Goellner. li tedesco Boris Becker, visibilmente provato, è stato costretto alla resa dal giovane francese Gilbert; Boris ha dato la colpa della sconfitta al suo ex allenatore Bresnik'

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