«Un 110 e lode solo per amore» di Foto Adriani

Finisce in Parlamento la vicenda del responsabile di Scienze Politiche che ha sposato l'allieva Finisce in Parlamento la vicenda del responsabile di Scienze Politiche che ha sposato l'allieva «Un 110 e lode solo per amore» Teramo, accuse al preside universitario SCANDALO IN FACOLTÀ' APESCARA NESSUNO è piaciuto, quel matrimonio. Indignati i parenti di lei per la differenza d'età: «Un fiore, la nostra Carmen: bella, e vergine. Se l'è presa 'sto tracagnotto, trent'anni più vecchio. Da noi non si usa». Indignati i colleghi di lui all'Università D'Annunzio di Teramo: poco serio che il preside di Scienze politiche s'innamori di un'allieva, ancora meno serio che alla discussione della tesi le assegni 14 punti più della media e la laurea con 110 e lode. Indignati, quei colleghi, al punto da avvisare dell'«affaire» quattro amici deputati a Roma. Così l'amore tra il maestro e la discepola finisce in Parlamento sotto forma di interrogazione. Anzi, due interrogazioni: la prima del 20 aprile a firma Russo Spena (Rifondazione) e la seconda del 6 maggio, presentata da Crucianelli (Rifondazione) insieme con Di Pietro (pds) e Cicciomessere (radicale). Dal ministro della Pubblica istruzione gli onorevoli vogliono sapere se intenda intervenire «per tutelare la trasparenza delle procedure all'Università D'Annunzio» e se «non sia il caso di porre fine a questo scandalo» perché «gli interessi di un'istituzione pubblica non possono coincidere con quelli privati». Alle domande, i deputati fanno precedere un riassunto della storia. S'è laureata il 12 dicembre 1992 Carmen Bizzarri, 23 anni, nata e cresciuta a Teramo, brunetta, grandi occhi scuri, timida, quasi introversa: «Mai un fidanzato prima di questo vecchio» giura il cugino Anastasio Bizzarri, rappresentante, quarantenne. La tesi è in contabilità di Stato, relatore il professor Francesco Zaccaria, 53 anni, democristiano, uomo stimato, serio, scapolo: «Nessun precedente di sbandate per le ragazze» giura Andrea, ex allievo che con Zaccaria ha studiato quando il professore era in cattedra a Genova, fino a un paio d'anni fa. Andrea conclude: «Deve essere amore vero». Come no. Persino il cugino Anastasio lo ammette: «Certo che si amano, da almeno un anno e mezzo, ma non è questo il punto». E qual è? «Che quando Carmen era in fasce il tipo aveva già trent'anni. Non è stato contento nessuno in famiglia, di questo matrimonio». E ci siete andati o no? «Certo, mica ha sposato un delinquente. E' stata anche una bella cerimonia». Chiesa dei Cappuccini, a Teramo, cinque del pomeriggio di sabato 8 maggio. Carmen emozionata e bella, il professore commosso e orgoglioso della sua bellezza. Era in bianco, la sposa? «Beh, bianco un po' ingiallito. Si è pensato di non esagerare» racconta Anastasio, e subito aggiunge che «fosse stato solo per la ragazza, il vestito avrebbe dovuto essere immacolato». Dopo il matrimonio, pranzo e festa. Dopo la festa, partenza degli sposi per il viaggio di nozze in Tunisia. Della seconda interrogazione, quella del 6 maggio, forse il professore ancora non sa. Alla prima aveva risposto che «nessuno dall'esterno può giudicare sentimenti personali», e che «i sentimenti personali sono privi di rilevanza giuridica». Per quei 14 punti, che hanno trasformato la media del 96 di Carmen in 110 e lode, aveva invocato la «corresponsabilità di un correlatore». Ora gli onorevoli Crucianelli, Di Pietro e Cicciomessere gli rimproverano che quel «correlatore» fosse una ricercatrice dipendente dalla sua cattedra. Scusi, Crucianelli, non è esagerato tutto questo interrogare? I pettegoli dicono che dietro c'è una ripicca «politica» contro la «gestione feudale del sistema accademico», che un altro ricercatore dell'Università di Teramo, ex militante di sinistra, non ha avuto una supplenza dal preside democristiano e ha voluto fargliela pagare. Crucianelli è tassativo: «Vero è che conosco quel ricercatore. Ma non è stato lui l'unica fonte. Poi la storia di Teramo è emblematica: temo che se indagassimo sulle università italiane scopriremmo ovunque favoritismi e raccomandazioni. L'interrogazione parlamentare è uno strumento di controllo, come tale l'abbiamo usato». Eva Ferrerò Le diede 14 punti discutendo la tesi Due interrogazioni «E' un favoritismo inaccettabile» Carmen Bizzarri e il prof. Zaccaria [FOTO ADRIANI]

Luoghi citati: Genova, Roma, Teramo, Tunisia