Voyager scopre i confini del Sole di Piero Bianucci

Voyager scopre i confini del Sole Ma sulle «Colonne di Ercole cosmiche» continua il dissidio tra scienziati Voyager scopre i confini del Sole Si trovano a 18 miliardi di chilometri dall'astro Le navicelle spaziali «Voyager» lanciate dalla Nasa nel 1977 hanno individuato il confine estremo del sistema solare inteso come la regione dove l'attività del Sole non si avverte più è si entra nel vero e proprio spazio interstellare. Queste Colonne di Ercole cosmiche si trovano a una distanza tra le 90 e le 120 unità astronomiche. L'unità astronomica equivale alla distanza tra la Terra e il Sole ed equivale a circa 150 milioni di chilometri. Il limite tra lo spazio dominato dal Sole e lo spazio interstellare si trova quindi fra 13,5 e 18 miliardi di chilometri. L'annuncio è stato dato ieri da Don Gurnett, lo scienziato responsabile dello strumento che, a bordo delle sonde «Voyager», è in grado di segnalare la presenza e la densità delle nubi di plasma solare. In realtà attualmente le navicelle «Voyager», dopo averci inviato eccezionali immagini di Giove, Saturno, Urano e Nettu¬ no, si trovano a 7,8 miliardi di chilometri da noi, e quindi sono ancora ben lontane dal confine calcolato. Gli scienziati però sono riusciti a stabilire con metodi indiretti a quale distanza le particelle atomiche «soffiate» tutt'intorno dalla nostra stella perdano la loro energia e si confondano con le particelle della tenuissima materia interstellare (meno di un atomo per centimetro cubo). Dal Sole esce un flusso continuo di elettroni, protoni e nuclei atomici, talvolta accelerati quasi fino alla velocità della luce. Queste particelle formano il «vento solare» e si muovono imprigionate nel campo magnetico della nòstra stella così come la limatura di ferro si dispone lungo le linee di forza di una calamita. La regione dove il flusso di particelle si esaurisce e il campo magnetico è ormai così debole da non essere più avvertibile, è chiamata eliopausa. Lì, in certo senso, incomincia una zona di «bonaccia» nella quale le particelle di origine solare e quelle di origine intestellare hanno la stessa energia. Naturalmente porre qui il confine del sistema solare è una convenzione, e comunque non si tratta di un limite netto ma piuttosto di una interminabile sfumatura. Inoltre sarebbe forse possibile individuare altre Colonne di Ercole. L'astronomo olandese Oort, per esempio, ha ipotizzato che a una distanza ben maggiore di quella che Gurnett ha indicato come quella dell'eliopausa, esista una gigantesca «nube» formata da cento miliardi di comete. La «Nube di Oort» si troverebbe su un altro confine, di tipo gravitazionale, e cioè dove l'attrazione del Sole diventa così debole da essere paragonabile a quella delle stelle circostanti. Piero Bianucci

Persone citate: Oort