Scatta il divieto di fumare per cinquantamila cittadini

Cronache Decisione del Comune di Paterno, in Sicilia: sarà consentito farlo soltanto in casa o nelle strade Scatta il divieto di fumare per cinquantamila cittadini CATANIA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Divieto assoluto e senza deroghe. Da ieri c'è un Comune di 50 mila abitanti nel quale non sarà possibile accendere una sigaretta, se non in casa propria o per strada. 11 sindaco di Paterno, un importante centro agricolo del Catanese, ha emesso un'ordinanza nella quale si impone il «divieto assoluto e senza deroghe di fumare» in tutti i locali pubblici e in quelli privati aperti al pubblico. Ieri il provvedimento è entrato in vigore. Il sindaco, Alfredo Corsaro, ha fatto tesoro di una diffida inviata nei mesi scòrsi a tutti i Comuni siciliani dal Codacons, il coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori. L'associazione sostiene che fino ad ora i Comuni italiani non hanno voluto recepire integralmente le norme delle leggi antifumo esistenti e che il provvedimento adottato dair amministrazione di Paterno serve a «sanare» quella mancanza. Non è il primo caso in assoluto, sebbene lo sia per importanza della città. Nello scorso dicembre, il sindaco di Motta Sant'Anastasia, altro Comune del Catanese, aveva firmato un'ordinanza simile. Ma questa, dicono gli uomini del Codacons, è molto più importante «per l'estensione anche ai locali privati aperti al pubblico». Ancora prima, nel novembre dell'anno scorso, anche l'ex commissario di Catania, Alessandro Migliaccio, aveva emesso un provvedimento che istituiva il divieto di fumo ma soltanto nei locali della pubblica amministrazione. Non se ne è fatto, in pratica, nulla. Sono in pochi a rispettare quell'ordinanza, «dimenticata» perfino dai vigili urbani che avrebbero dovuto farla rispettare. Ma a Paterno sarà diverso: non solo non si potrà più fumare nei locali del Comune, dall'anagrafe alla stanza del segretario generale, ma perfino nei grandi magazzini, nell'ufficio del notaio, al ristorante, in ospedale e anche nei bar e nei circoli. «Da qualche anno conduciamo a livello nazionale una durissima lotta contro il fumo passivo - spiega il presidente regionale del Codacons, Francesco Tanasi - perché non riteniamo più tollerabile che i non fumatori siano costretti a subire l'avvelenamento ovunque si trovino». Insomma, guerra su tutti i fronti. Paterno come le città degli Stati Uniti, dove i fumatori sono ogni giorno più «ghettizzati». Il sindaco della prima grande città antifumo dice che era «doveroso adottare provvedimenti per la protezione della salute dei cittadini non fumatori», e ha firmato senza tentennamenti. A Paterno poche, al momento, le rea¬ zioni; anche perché in molti ancora non si sono resi bene conto di cosa significhi quel «divieto assoluto e senza deroghe». Il sindaco confida nella correttezza e buona volontà dei fumatori paternesi, citando ad esempio prò-, prio il primo caso nazionale, quello del vicino Comune di Motta: 11 il divieto è stato preso bene anche dai molti militari americani della vicina base di Sigonella, che vi abitano o vi passano le ore libere. «Adesso l'auspicio è che tutti i sindaci dei Comuni italiani - dice Tanasi - adottino simili provvedimenti, per i quali basta far applicare le leggi vigenti». Fabio Albanese Si diffondono i divieti antifumo: da ieri la sigaretta è proibita in tutti i locali pubblici di Paterno, il Comune più grande ad avere adottato questa misura

Persone citate: Alessandro Migliaccio, Alfredo Corsaro, Fabio Albanese, Francesco Tanasi, Tanasi

Luoghi citati: Catania, Comune Di Paterno, Motta Sant'anastasia, Paterno, Sicilia, Stati Uniti