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Ivrea, l'immobile era stato venduto nell'88 a 185, è stato riacquistato a 847 Nel Canavese per detenzione di armi Caccia di frodo sette condanne Hanno tutti scelto la formula del patteggiamento i sette imputati altocanavesani finiti nei guai un paio di mesi fa per detenzione illegale di armi e munizioni. Erano stati ammanettati dai carabinieri della stazione di Locana nell'ambito di una vasta operazione contro il bracconaggip nel territorio del Parco nazionale del Gran Paradiso. Nelle loro abitazioni i militari del brigadiere Munitolo avevano scoperto fucili e pistole oltre a numerosi trofei di stambecchi e camosci di dubbia provenienza. Ieri mattina il giudice Antonio De Marchi ha condannato a 16 mesi di reclusione Alberto Grisolano, 43 anni, un albergatore di Ribordone e Sergio Magnino, 49 anni di Locana. Il primo era stato arrestato il 5 aprile; l'altro venti giorni prima. A casa di Magnino era stato rinvenuto un vero e proprio arsenale: i carabinieri sospettarono che fosse lui l'armiere dei cacciatori di frodo. Una tesi confermata anche da micidiali fucili artigianali dotati di meccanismo di sparo azionabile tramite una cordicella. " Gli altri cinque imputati, soltanto denunciati a piede libero, hanno patteggiato sanzioni più lievi. Sei mesi sono stati inflitti ad Aldo Grisolano, 53 anni di Sparone; 4 mesi a Domenico Ricciardi, 37 anni di Locana; 3 mesi a Cosimo Barletta, 35 anni, un guardiaparco di Chieri. Dovranno, invece, pagare soltato una multa di 450 mila lire Battista Contratto, 58 anni, e Luciano Bianchetti, 34 anni, entrambi di Locana. Deve ancora essere processato Livio Ozzello, 49 anni, il guardiadiga dell'Aem: apparirà in giudizio la prossima settimana. Nel suo alloggio i militari scoprirono anche teste di animali protetti imbalsamate.