E l'Iveco viaggia in Europa

E l'Iveco viaggia in Europa E l'Iveco viaggia in Europa Farà autobus urbani di linea con la tedesca Karl Kassbohrer TORINO. L'Iveco produrrà autobus urbani di linea in comune con la società tedesca Karl Kassbohrer di Ulm. L'accordo di cooperazione firmato ieri - precisa una nota - non interferirà in alcun modo nell'autonomia societaria e gestionale delle due aziende. Gli autobus saranno prodotti negli stabilimenti di Valle Ufita dell'Iveco in Italia e in quello di Ligny-en-Barrois della. Kassbohrer in Francia. I prodotti dei due costruttori si differenzieranno per la motorizzazione e l'allestimento e verranno commercializzati separatamente tramite le reti di vendita delle società. La società del gruppo Fiat conferma con questo accordo la sua intenzione di investire, nonostante la crisi, anche nel settore bus. Lo dimostra anche la scelta del partner: Kassbohrer è infatti quarto produttore di àutobus in Europa con un fatturato 1992 di 2 miliardi di marchi tedeschi e una produzione di 2046 autobus completi. Si prevede che i primi autobus prodotti insieme dalle due società possano percorrere le città europee a partire dal 1995. L'Iveco possiede in Europa 21 stabilimenti e 13 centri di ricerca e sviluppo. Fuori dall'Europa è presente con stabilimenti di montaggio o società licenziatarie in oltre 40 Paesi. In particolare, Iveco Bus Division concentra la sua produzione nello stabilimento di Valle Ufita. Nel '92 i ricavi netti conseguiti dalla vendita di autobus sono ammontati 272 miliardi di lire (2411 gli autobus venduti). L'accordo con Kassbohrer potrà avere ricadute positive anche sull'occupazione a Valle Ufita, attualmente penalizzata dal blocco delle commesse nel settore del trasporto urbano (1000 dipendenti su un totale di 1300 sono in cassa integrazione). L'accordo è stato accolto favorevolmente dal sindacato dei metalmeccanici Uil. Per il segretario nazionale Giovanni Contento «va nella direzione dell'internazionalizzazione di una produzione che fino a ora era stata caratterizzata da specificità ed esigenze esclusivamente nazionali. Ora anche in questo specifico settore si aprono per la Fiat le porte dell'Europa». Contento ha anche sottolineato le ricadute occupazionali dell'intesa. «E' da ricordare - ha detto - che mentre lo Stato ha bloccato gli investimenti, nonostante oggettive esigenze legate alla vivibilità ambientale ed urbana consiglierebbero di prestare attenzione a questo settore, la Fiat ha investito oltre 100 miliardi».

Persone citate: Giovanni Contento, Karl Kassbohrer

Luoghi citati: Europa, Francia, Italia, Torino