Fiat Auto chiede lo stato di crisi
Esaurito il «tetto» delle 52 settimane di cassa integrazione ordinaria in due anni Esaurito il «tetto» delle 52 settimane di cassa integrazione ordinaria in due anni Rat Aulo chiede lo stato di crisi Il gruppo sollecita al governo la proroga della legge In assenza farà ricorso alle sospensioni a «zero ore» ROMA. La Fiat Auto ieri ha informato i sindacati dei metalmeccanici (Fiom-Fim-Uilm-Sida) che oggi stesso avvierà la procedura per ottenere lo «stato di crisi» per il settore dell'auto e l'intervento della cassa integrazione straordinaria. E' un provvedimento al quale la Fiat ha già fatto ricorso per l'auto negli anni dal 1980 al 1986 e che è stato usato anche per l'Iveco e per la Trattori. Il responsabile delle relazioni industriali dell'auto Paolo Gasca, ha spiegato che si tratta di un fatto tecnico. «Per legge la cassa ordinaria, alla quale finora la Fiat ha fatto ricorso, è consentita per un massimo di 52 settimane nell'arco di due anni. Avendo raggiunto questo limite e poiché anche nel prossimo luglio si prevedono tagli produttivi non ci sarebbero più stati strumenti idonei per rallentare la produzione». La cassa straordinaria consente di dichiarare «eccedenze di personale» e di collocare lavoratori a zero ore anche per lunghi periodi. Gasca ha assicurato che non è questa l'intenzione della Fiat: «La Fiat - ha detto - cercherà comunque, utilizzando la casa straordinaria, di non collocare lavoratori a "zero ore" ma, con rotazioni settimanali, di ricalcare quanto fatto finora con la cassa ordinaria. Per il mese di luglio - ha aggiunto Gasca - non ci saranno collocamenti a "zero ore" ma si proseguirà con la rotazione settimanale. La sicurezza però che la cassa straordinaria possa sempre essere fatta settimanalmente non esiste perché tutto dipende dall'andamento del mercato». La differenza tra cassa settimanale e cassa a zero ore è che nel primo caso gli impianti rallentano la produzione ma restano attivi pronti a partire per l'auspicata ripresa; nel secondo caso «cassa a zero ore», gli impianti colpiti restano chiusi per periodi più o meno lunghi. «L'esaurimento della cassa ordinaria non riguarda solo la Fiat Auto - hanno fatto rilevare i sinda- calisti - per cui occorre che il governo decida una proroga oltre le 52 settimane». I sindacati ieri stesso hanno inviato un telegramma al ministro del lavoro Giugni per chiedere un incontro. Un passo analogo verso il governo è stato fatto dalla Fiat. Di fronte alla decisione della Fiat di ricorrere allo stato di crisi, i sindacati, pur senza drammatizzare hanno ribadito che il rallentamento della produzione in rapporto alla caduta del mercato (in Italia meno 30 per cento in aprile; in Europa 18,3 per cento in meno rispetto all'aprile dell'anno scorso) non deve trasformarsi in tagli alla capacità produttiva. Nel testo unitario firmato da Fiom-Fim-Uilm-Sida si afferma: «L'utilizzo della cassa straordinaria avverrà con le stesse modalità di utilizzo settimanale adottate nella precedente gestione. La Fiat ha confermato che nonostante l'attuale difficoltà intende realizzare il piano di investimenti previsti» «Le segreterie nazionali di Fiom-Fim-Uilm-Sida - prosegue il testo - ribadiscono l'urgenza di aprire un confronto in sede di governo per ottenere la proroga della cassa ordinaria, anche in relazione all'anda¬ mento generale della congiuntura economica dell'intero comparto metalmeccanico». Il testo sindacale, infine, si chiude con una affermazione «forte» nella quale affiorano preoccupazioni per il futuro: «La soluzione che verrà concordata con la Fiat dovrà escludere il ricorso alla cassa a zero ore ed alla dichiarazione di eccedenza». Sono seguiti commenti dei dirigenti sindacali. Cavalitto del Sida ha chiesto una «robusta pressione sul governo per la proroga della cassa ordinaria, perché sarebbe drammatico dover affrontare il rischio che ci siano disoccupati dopo gli sforzi fatti finora per governare la crisi». Mazzone e Damiano della Fiom hanno affermato che «di fronte alla drammatica crisi della Fiat occorre dar subito corso alle verifiche sulle prospettive del Gruppo e dei singoli stabilimenti». Baretta della Firn ha definito «un buon banco di prova per il governo l'adottare o meno gli strumenti per la tutela dei lavoratori». Angeletti della Uilm è stato drastico: «Escludiamo intese con la Fiat per la cassa a zero ore, per la mobilità o per licenziamenti». Sergio Devecchi Paolo Gasca responsabile delle relazioni industriali della Fiat Auto
Persone citate: Angeletti, Baretta, Cavalitto, Gasca, Giugni, Mazzone, Paolo Gasca, Sergio Devecchi
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