Depeche la sexy-redenzione di Marinella Venegoni

Pepeche# la sexy-redenzione Bruxelles, successo a sorpresa per la band inglese simbolo degli Anni 80 Pepeche# la sexy-redenzione Tornano il suono pulito e il technopop gelido BRUXELLES DAL NOSTRO INVIATO Malgrado la crisi economica, centinaia di tour del mondo rock stanno attraversando l'Europa: Fra il successo scontato degli U2 e l'attesa per la riunione, dopo 25 anni, dei Velvet Underground, la sorpresa è quella degli inglesi Depeche Mode, i cui concerti sono dovunque già esauriti. Sorprendente davvero, se si pensa che il quartetto è stato un simbolo degli odiati Anni Ottanta, con il suo technopop futuristico e un po' gelido, tutto imperniato sull'elettronica; ma ora che vanno di moda i «suoni puliti», ora che sono tornati gli strumenti acustici, anche i Depeche si sono rifatti un po' il maquillage. Dopo il successo di «Violator», l'ultimo album «Songs of Faith and Devotion» (in cima alle classifiche di mezzo mondo: ha già venduto quattro milioni di copie) esibisce un minimo di aggiustamento «umano» con il ricorso a cori gospel e a qualche atmosfera soul-blues. Sono pennellate, che però influiscono positivamente sui concerti dal vivo. Alla Forèt National qui a Bruxelles, l'altra sera, sopra un palco piccolo innalzato su quello grande, il gruppo ha abbandonato a tratti le sue gelide tastiere, per cimentarsi al piano di sotto con una vera batteria ed una vera chitarra. Martin Gore, autore del gruppo e Keith Richards elettronico della situazione in clamorosi scarponi d'argento, la suona in verità con poco trasporto. Preferisce cantare, e lo fa in una parentesi con buona impostazione. Il Mick Jagger elettronico è invece Dave Gahan, che con il passare del tempo si è fatto più simpatico, ha migliorato la voce e quando sculetta manda in visibilio il pubblico. Alla Forét National (un bruttissimo cubo di cemento senza alcun impianto di aerazione, con temperature tropicali), gli almeno 12 mila pigiati lo hanno a lungo invocato. E nella prima fila le sue passeggiatine alla Jagger provocavano svenimenti a catena (ma forse era anche il caldo). E' stato Gahan, con le sue vicende di vita vissuta, a determinare il clima misticoesoterico-sexy di gran parte dei brani di «Song of Faith and Devotion». In verità, le tematiche a sfondo religioso e sessuale sono una costante nella storia dei Depeche dai tempi di «Blasphe- mous Rumours», come del resto in quella di Madonna e soprattutto di Prince; ma questa volta è successo che Gahan ha abbandonato la moglie inglese e si è sposato con una americana a Las Vegas, in una cerimonia sottolineata dal canto di un sosia di Elvis. Queste peripezie personali hanno ispirato a Gore brani come «Comdamnation» e «One Caress», in cui il narratore associa il sesso non con il peccato ma con la redenzione e la benedizione: il che, se ci pensate, è già comodo. Gahan le canta con un forte convincimento, imposta con la voce la ricca melodia di base, appena supportata dalle tastiere sorde e arricchita dall'ipnogospel di alcune mirabili coriste. Più spesso, nel corso del concerto, l'atmosfera è onirica: le luci imponenti si spostano sul soffitto come astronavi, il rimbombo delle tastiere richiama un mondo da «2001 Odissea nello Spazio». Un'accorta alternanza evita la noia. E anzi, a Bruxelles, è stato un successo. Marinella Venegoni 4 giugno Milano, 7 Roma, 8 Firenze. 4 m Molto attesa la tournée dei «Depeche Mode» in Italia

Persone citate: Dave Gahan, Depeche, Gahan, Jagger, Martin Gore, Mick Jagger, Velvet

Luoghi citati: Bruxelles, Europa, Firenze, Italia, Las Vegas, Milano, Roma