«Graziate il marito assassino» di Amedeo Lugaro

Pavia, petizione a Scalfaro per l'uomo che strangolò la moglie thailandese Pavia, petizione a Scalfaro per l'uomo che strangolò la moglie thailandese «Graziate il marito assassino» Gli agenti penitenziari: è un detenuto modello PAVIA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE E' forse un caso unico nella storia carceraria del nostro Paese: sicuramente un'iniziativa destinata a suscitare polemichea. Una sessantina di agenti di custodia del carcere di Torre del Gallo a Pavia hanno chiesto la grazia al presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, per un detenuto, Tommaso Passarella, 43 anni, originario di Pisticci (Matera), residente da anni a San Martino Siccomario (Pavia), condannato con sentenza definitiva a 10 anni e 8 mesi di reclusione per l'omicidio della moglie, Varunee Sawanget, una thailandese di 39 anni. «Passarella ha commesso sicuramente un grave reato - dice uno degli agenti di custodia firmatari della richiesta di grazia - ma il suo è un caso particolare. Dal giorno del suo ingresso in carcere non ha fatto altro che pensare alle conseguenze che il suo gesto ha provocato nella vita dei suoi bambini, una femmina di 10 anni e un maschietto di 5. Il suo unico pensiero è dedicato a loro. E' un detenuto modello, ma soprattutto un uomo nuovo, un padre che pensa solo e sempre a quei suoi due figli. Quando li incontra non fa che piangere. E' stato condannato per uxoricidio - aggiunge - ma tutti noi siamo convinti che Passarella meriti di rifarsi al più presto una vita». Tommaso Passarella venne arrestato il pomeriggio del 16 marzo dello scorso anno dai carabinieri di Pavia subito dopo avere strangolato la moglie in camera da letto con un filo di ferro: confessando subito, fra le lacrime, il delitto. «Un delitto passionale - dichiara il difensore, l'avv. Antonio Aronica - un delitto d'impeto commesso da un uomo fondamentalmente buono. Passarella è stato travolto da sentimenti umani che in ognuno di noi a volte possono im¬ provvisamente sconvolgere la mente. Dedito al lavoro senza riserve, tanto da meritarsi i più ampi riconoscimenti dei superiori e dei colleghi, quest'uomo si è sentito tradito proprio in quello in cui credeva di più e a cui dedicava la vita: l'amore per la moglie e il futuro della famiglia». Processato il 18 settembre del '92, Tommaso Passarella è stato condannato a 10 anni e 8 mesi per omicidio volontario. In aula, durante il dibattimento, l'imputato ha ammesso i fatti senza reticenza alcuna, preoccupandosi solo della sorte dei suoi bambini. Tommaso Passarella gode di grande stima da parte del personale penitenziario e degli stessi detenuti. E' benvoluto da tutti per la disponibilità che ha per tutti. La direzione gli ha affidato la gestione del materiale degli agenti penitenziari e l'amministrazione del magazzino. All'interno del carcere gode della massima fiducia e di una certa libertà. Che quello di Tommaso Passarella sia un caso speciale lo dimostrano le numerose lettere e le rinnovate promesse di lavoro che continua a ricevere per quando tornerà in libertà. Tecnico di grande valore, stimatissimo dai colleghi e dai dirigenti dell'Ansaldo, dove prestava la sua opera come specialista, Passarella ha ricevuto molte lettere della stessa azienda che si è detta pronta a offrirgli il vecchio impiego. «Abbiamo firmato tutti precisa un agente di custodia Ci siamo impegnati con la richiesta di grazia perché crediamo, sì, nelle leggi, ma soprattutto nella giustizia umana. Tommaso Passarella ha pagato con una grandissima sofferenza intima la sua colpa. Speriamo che il presidente Scalfaro lo possa restituire presto ai suoi figli». A Passarella non resta che sperare. In base alla legge Gozzini, essendo un detenuto modello potrà godere delle riduzioni previste per buona condotta; essendo stato incensurato, giudiziariamente, fra cinque anni, potrebbe godere della libertà condizionale anticipata, seppure con le ristrettezze che le norme prevedono. Intanto la domanda di grazia seguirà l'inevitabile iter burocratico e quindi ci vorrà del tempo. La risposta del Presidente della Repubblica, comunque, arriverà. In carcere ne sono certi tutti. Ad attendere e sperare non c'è solo Tommaso Passarella, ma l'intera umanità carceraria: agenti di custodia e detenuti. Amedeo Lugaro Condannato a 10 anni dopo l'omicidio per gelosia «Ma è pentito e noi capiamo il suo gesto» Un corridoio del carcere di Pavia

Luoghi citati: Matera, Pavia, Pisticci, San Martino Siccomario