Michelangelo mai più nudo di Giorgio Calcagno

Michelangelo mai più nudo Restauro impossibile, ai giganti della Sistina restano le mutande Michelangelo mai più nudo LE mutande più famose della storia non verranno cancellate dai restauri. Resteranno lassù, nel cielo della Cappella Sistina, dove occultano, da oltre quattro secoli, i nudi dipinti da Michelangelo, nella più conturbante delle sue creazioni. La lunga battaglia che ha opposto i difensori della integrità artistica a quelli della tradizione storica si conclude con un verdetto richiesto dalla necessità tecnica. I panni con cui il povero Daniele da Volterra coprì le pudenda disegnate dal suo maestro, meritandosi il titolo infamante di Braghettone, non si possono togliere. Sotto non si vedrebbero le membra dei giganti, ma il vuoto, perché la pittu¬ ra sarebbe abrasa. Lo ha comunicato Gianluigi Colalucci, responsabile dei restauri. ((Abbiamo deciso di rispettare le istanze del Concilio di Trento». Michelangelo cominciò ad affrescare la Sistina nel 1508, sotto papa Della Rovere, il terribile Giulio II. Ma nemmeno lui aveva l'autorità per controllare il pittore fiorentino, che si era chiuso a chiave e avrebbe passato quattro anni sulle impalcature. Aprì soltanto il 31 ottobre 1512. Non pensavano, né lui né il Papa, che cinque anni dopo un monaco agostiniano avrebbe affisso 95 tesi sulla porta della cattedrale di Wittenberg, provocando la Riforma, la Controriforma, e, per una carambola di conseguenze, una revisione di tutta l'arte sacra. Quei nudi, lassù, non potevano stare. E l'allievo del Buonarroti venne chiamato a coprire lo scandalo. Quanti hanno visto le figure come Michelangelo le aveva dipinte? Non erano tempi di viaggi, mentre i lanzichenecchi correvano l'Italia. Quanti hanno visto quei personaggi ricoperti? Decine di milioni. I giganti della volta non sono forse più gli stessi che aveva pensato l'artista, ma sono certamente quelli che ha registrato la storia. Roma è piena di scritte che vietano di fare il mondezzaio e che ricordano i Pontefici Ottimi Massimi sulle fontane. Roma è stata, per quattro secoli, città controriformista. Perché non dovrebbe esserlo proprio nel suo cuore? Violenza sì, come Michelangelo ha dipinto, nessuno dei suoi allievi può mutare le espressioni dei suoi personaggi. Ma con le braghe, perché rimanga sempre qualcosa che non si sappia. Giorgio Calcagno

Persone citate: Buonarroti, Della Rovere, Gianluigi Colalucci

Luoghi citati: Italia, Roma, Volterra, Wittenberg