«Il Duce come Indiana Jones » di Antonio Spinosa

«Il Duce come Indiana Jones «Il Duce come Indiana Jones » Lo storico Spinosa: è diventato un personaggio d'avventura ROMA. Sbatti Mussolini in prima pagina. E la storia più tragica diventa non solo cronaca, ma addirittura fumetto, sceneggiatura di un film d'avventura. I misteri del Duce quasi come la storia di Indiana Jones, un romanzo macchiato di tragedia che si colora di fascino, da consumare come un feuilleton. Lo storico Antonio Spinosa non è per nulla sorpreso del clamore suscitato dalla caccia ai misteri del Duce, della nuova voglia di scoprire i segreti di un personaggio che ha segnato di tragedia la storia dell'Italia. E dei giornali che del Duce fanno un nuovo personaggio da hit parade. Professor Spinosa, perché tutto questo interesse verso i misteri di Mussolini? Perché la storia arriva in prima pagina? «Non è un fenomeno isolato, legato soltanto alle vicende di Mussolini. Questo nuovo interesse riguarda, ad esempio, anche Hitler. Il fatto è che i "geni del male" fanno notizia, suscitano attenzioni maggiori di un tempo. E i giornali riflettono questa tendenza, la amplificano, le danno spazio. Si è verificato un fatto nuovo: dopo il periodo resistenziale i segreti di Mussolini e di Hitler, le loro storia ha cominciato a sedurre, ha un nuovo fascino». Forse perché sono visti sotto una luce nuova, in uno specchio diverso? «Certo, i libri, gli articoli, l'interesse sono la spia di uno stato d'animo diverso. Molti anni fa era ancora vivo negli italiani il ricordo, gli orrori, la sconfitta di quel periodo che è passato nel segno di Mussolini. Un tempo erano argomenti tabù. Poi il tempo, Lo storico Ant io Spinosa che è un grande rullo compressore, ha cancellato tutto, riproponendo quelli che sono i "geni del male" dentro una cornice diversa». Una cornice magari avventurosa? La storia più drammatica che cede quasi il passo al fumetto? «Proprio così. La storia ha dovuto cambiare pelle, trasformando il personaggio storico di Mussolini in un personaggio di avventura, quasi un novello Indiana Jones. Un personaggio che affascina, di cui si vuole sapere tutto. Dimenticando il giudizio che se ne può dare, grattando tutto quel colore di sangue che c'è attorno. Quel colore in questi ultimi anni, non possiamo nascondercelo, è cambiato. E il nuovo ha contribuito a creare un medito Mussolini. Inedito anche per me...». Perché professor Spinosa? «Nel '43 avevo venti anni. Mi dissi allora: di Mussolini non sentirò più parlare, quest'uomo sarà sepolto da se stesso, dalla sua storia. Invece eccolo di nuovo qui, eccolo sempre più qui. Il Mussolini tragico che fa galoppare la fantasia dei lettori, che li seduce con un diverso "appeal": quello dell'avventura». Ma seduce chi? «I giovani. Sono soprattutto loro che vogliono leggere le avventure del Duce, che lo vivono in un modo diverso. La mia casa editrice ha fatto una ricerca, dalla quale è emerso che i lettori dei libri di storia, di questo tipo di storia sono soprattutto i giovani, i ragazzini. Quelli che non hanno mai visto il colore del sangue». Luigi Sugliano Lo storico Antonio Spinosa

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