Vìa libera di Giugni e Amato Del Turco verso la segreteria di Flavia Amabile

Il contropiede dei notabili: venerdì l'Assemblea nazionale Il contropiede dei notabili: venerdì l'Assemblea nazionale Vìa libera di Giugni e Amato Del Turco verso la segreteria ROMA. Per Ottaviano, l'aspirante al trono, è stata la giornata delle benedizioni; per Giorgio, il re che ha abdicato è stata la giornata più amara, quella della vera detronizzazione. Nel psi in agonia, nel psi senza testa, nel psi sull'orlo dello schianto, quella di ieri è stata la giornata di Ottaviano Del Turco: con un sapiente dosaggio di incontri l'eterno numero due della Cgil si è assicurato, uno dopo l'altro, i sì che contano e da ieri sera è ad un passo dalla segreteria del psi. La sua mattinata Del Turco l'ha trascorsa per ottenere il via libera degli ultimi «padri nobili» del partito, Giuliano Amato e Gino Giugni; poi all'ora di pranzo, si è assicurato l'appoggio anche nei notabili, quelli che dovrebbero dargli i voti per l'elezione. Tra un piatto di spaghetti e un bicchiere di vino, Del Turco ha strappato il sì di Paolo Babbini, il «sovietico di Bologna», l'uomo che controlla quel che resta dell'apparato craxiano, il via libera di Carmelo Conte, il «viceré di Campania» e del presidente dei deputati Giusi La Ganga. Alle cinque della sera, l'aspirante successore di Benvenuto aveva fatto il pieno della vecchia maggioranza craxiana e si è potuto presentare con lo spirito sollevato ai microfoni del Tg3 : «Se sarò designato al¬ la segreteria del psi e se accetterò, ce la metterò tutta e spero di riuscire dove Benvenuto ha fallito». Di più, ha già tratteggiato il suo programma politico: «Il psi deve riconquistare la sua autonomia, in modo da poter parlare tranquillamente sul tema dell'unità a sinistra e su quello del buon rapporto con la de di Martinazzoli». Un piccolo capolavoro di diplomazia, suggellato da un poco scaramantico «questo è l'impegno che assumo anche davanti ai telespettatori». La giornata dell'aspirante segretario si è chiusa alle otto della sera nello studio di Gino Giugni, il presidente che aveva annunciato «dimissioni irrevocabili», ma che poi aveva congelato il suo addio. Dopo l'ultimo colloquio tra i due, alle nove della sera, l'annuncio alle agenzie: Giugni (pur dimissionario) convocava per venerdì l'assemblea nazionale del psi con all'ordine del giorno «le dimissioni di Benvenuto, di Giugni e le conseguenti decisioni». Il «parlamentino» del psi non eleggerà un segretario con pieni poteri, ma darà corpo a quella che Giugni definisce «una gestione provvisoria» e dunque un coordinatore della segreteria (Ottaviano Del Turco). Per il drappello degli scissionisti, guidati da Giorgio Benvenuto e da Enrico Manca quella di ieri è stata la giornata dello smacco. Avevano puntato tutte le loro carte sulla drammatizzazione dello scontro, sui tempi lunghi, nella speranza di portar via un pezzo di partito e giorni fa, Manca, sotto voce, aveva sintetizzato così la tattica degli scissionisti: «Sarà un mese di casino...». Ma tra sabato e domenica è partito il contropiede della vecchia guardia. «La periferia - racconta Paolo Babbi- ni - non ha reagito, gli appelli che Manca si aspettava non sono arrivati...». E così ieri mattina i notabili craxiani, con l'avallo di Giugni e di Amato (che preferirebbe un comitato di reggenza con Del Turco inter pares), è partito il blitz. Quando, a fine pomeriggio, la candidatura di Del Turco aveva preso quota, è toccata a Manca la replica: «Non abbiamo opinioni su singoli compagni, del resto anche Del Turco aveva criticato l'elezione di Benvenuto perché non era stata messa al primo posto la questione politica. Ora mi sembrerebbe strano che non valesse lo stesso anche per lui». E se Benvenuto resta in silenzio (chi ha parlato con lui ieri sera racconta che era «molto ner voso»), il suo braccio destro Mattina ripete gli argomenti di Manca: «Del Turco ci sta bene come persona, ma vogliamo capire con quale piattaforma politica potrebbe assumere la guida del partito». Dietro la «foglia di fico» della linea politica, l'imbarazzo è evidente: per il gruppo di Benvenuto, Manca, Raffaela' l'assemblea per la «riscossa socialista» del 29 a Roma rischia di tenersi con un nuovo segretario già in sella. Il drappello raccolto attorno a Benvenuto, che aveva puntato tutto sui tempi lunghi, sul logoramento, sulla scissione per consunzione, dovrà dunque cambiare tattica: oggi alle 15 nei sottoscala della sezione Delle Vittorie, sede di tanti comitati centrali degli Anni Sessanta, i leader della minoranza terranno una riunione: «Non è una contro-direzione, non c'è nessuna sala della pallacorda», tiene a dire Manca. Ma in questa riunione sarà decisa la contromossa al blitz di Del Turco, che per essere eletto segretario ha bisogno di qualcosa che nessuno ieri sera a via del Corso era in grado di garantirgli: la presenza, venerdì prossimo, di metà più uno dei componenti dell'assemblea nazionale. Fabio Martini he era «molto ner suo braccio destro pete gli argomenti Del Turco ci sta bersona, ma vogliamo quale piattaforma trebbe assumere la artito». «foglia di fico» delitica, l'imbarazzo è er il gruppo di Benanca, Raffaela' l'asr la «riscossa socia9 a Roma rischia di un nuovo segretaella. llo raccolto attorno o, che aveva puntai tempi lunghi, sul to, sulla scissione nzione, dovrà dunare tattica: oggi alle oscala della sezione rie, sede di tanti corali degli Anni Sesder della minoranza na riunione: «Non è -direzione, non c'è ala della pallacora dire Manca. Ma in nione sarà decisa la sa al blitz di Del per essere eletto se bisogno di qualcosuno ieri sera a via era in grado di gaa presenza, venerdì di metà più uno dei i dell'assemblea Fabio Martini i tu» pinge tito del quale denun lo yuppismo, la prea di persone «nei cui brilla la luce della pasica». E, soprattutto, possibile per non perola domenica allo sta la Lazio gioca in casolo sabato nella sua a cuocere carne alla cutere di tasse e guaa sorella Elvira, stilipose nota in tutto il rante i giorni lavora, fa i salti mortali per re una sola mattina li e tele a coltivare lla pittura. «Solo a ni ho scoperto che dia diventato un modo le angosce che mi aral lavóro...», spiega a iede spiegazioni. In dipinge soltanto, ma mpone musica, occupa definisce «i terribili e insonnie mattuti fra qualche giorno o nuovo segretario del o non saranno i gratancargli per riempire oti». Flavia Amabile CON CRAXI Da sinistra: De Michelis, Intini e Andò Sotto: La Ganga

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