Nelle casse del Duce solo polvere da sparo

Nessun documento segreto in fondo al lago Nessun documento segreto in fondo al lago Nelle casse del Duce solo polvere da sparo Sul Garda anche Alessandra Mussolini «Macché tesori, io sapevo già tutto» BRESCIA. Polvere da sparo per artiglieria di piccolo calibro: ecco che cosa restituiscono le quattro casse recuperate dai sommozzatori sul fondale del Lago di Garda. Si scioglie così, su una spiaggetta recintata con i cordoni dai carabinieri, il mistero dei cosiddetti «forzieri del Duce». Niente carte di Mussolini, non un pezzo di quello che dovrebbe essere^il tesoro messo insieme dal dittatore nella Repubblica di Salò agonizzante. Balistite, precisa Romano Schiavi, generale a riposo, ex comandante del nucleo antisabotaggio dell'esercito, esperto nel recupero di materiale di questo genere. Residuati bellici che risalgono al 1943, gettati nel lago nel '45, probabilmente dai tedeschi. A scoprire il mistero delle casse è venuta anche Alessandra Mussolini, la nipote del duce. Delusa? «Beh, non direi proprio - ha commentato -. Noi ci aspettavamo questo risultato. Ma ho voluto essere presente, dato che si parlava di carteggi, di elenchi della Repubblica Sociale». Marchesini e Sugliano A PAG. 11

Persone citate: Alessandra Mussolini, Duce, Marchesini, Mussolini, Romano Schiavi, Sugliano

Luoghi citati: Brescia, Salò