Il vecchio libro è la vera realtà virtuale
AL SALONE DI TORINO AL SALONE DI TORINO Il vecchio libro è la vera realtà virtuale Dal mondo simulato al computer una rivoluzione degna di Gutenberg? NON è un caso che anche il Salone del Libro di Torino - la cui apertura è ormai imminente - abbia enfatizzato come «prima macchina virtuale» proprio l'oggetto-libro. Una buona idea, speculativa nel senso buono del termine, ma anche fittizia se consideriamo che intorno al «virtuale» al Lingotto, dal 20 al 25 maggio, non accadrà nulla. Nulla se non qualche incontro autogestito da alcune case editrici come Sonda (nello stand della sua rivista Multimedia) e la Muzzio per presentare «L'impresa virtuale. I nuovi modi di lavorare» di Denis Ettighofer fresco di stampa. Eppure ci sarebbe molto da dire sul rapporto tra libro e virtualità finalmente intesa non solo come tecnologia «immersiva» non con caschi e interfacce ma come approccio diffuso all'immaterialità dell'elettronica. Una condizione in cui le tecnologie dell'informazione posso¬ no creare nuove opportunità di conoscenza e di apprendimento. Il fatto che il «virtuale» si stia sempre più rivelando come una metafora chiave di questo momento culturale è indicativo. Il virtuale ci introduce in un mondo in cui il rapporto tra uomo ed elettronica si fa sempre più caldo, più sensibile, più amichevole. Si sta infatti superando quella cultura della meccanica per cui tra uomo e macchina esiste un rapporto duro e faticoso. Quella che si delinea è una rivoluzione culturale più radicale di quella provocata dalla televisione, o dal telefono, o per altri versi dalla fotografia. Un rivolgimento che nei prossimi decenni si potrà paragonare a quello prodotto nel Quattrocento con l'invenzione di Gutenberg, la stampa. Il virtuale è di fatto inscritto come approccio percettivo, co¬ me consumo culturale, nel fenomeno della multimedialità che in gran parte si viene configurando con l'editoria elettronica. Stanno emergendo dal mercato tecnologico di consumo i nuovi standard a lettura ottica, i compact disc (CD-I, CD ROM, CDTV) che tendenzialmente condivideranno il prossimo mercato editoriale con il libro. L'elettronica è ormai in grado, con la Realtà virtuale, di offrirci un mondo alternativo Ma anche il libro' può portarci in un «altrove» della mente Inutile giocare su banali contrapposizioni; si tratta di «media» diversi che vanno resi bensì compatibili e funzionali tra loro invece che separati secondo una atavica diffidenza tra umanesimo e tecnologia. Ciò che difficilmente viene compreso è che nell'utenza multimediale e virtuale si attivano straordinarie capacità cognitive, come ha dimostrato Francesco Antinucci dell'Istituto di Psicologia del Cnr di Roma al recente workshop sulle Realtà Virtuali al Dipartimento di Scienze dell'informazione dell'Università di Milano. Una di queste nuove potenzialità è data dalla «lettura ipertestuale», che permette di navigare in un campo di informazioni, testi e immagini, raccogliendo continuamente indizi paralleli secondo le procedure per associazioni di idee proprio nel nostro cervello. Uno dei primi prodotti editoriali italiani di narrativa ipertestuale (o «hipertext-fiction), «RA-DIO» della Elettolibri verrà presentato durante il Salone del Libro, il 21 e 22 maggio, allo YoYo Club (Torino, via Burzio 8). Un'occasione per consultare anche altri prodotti dell'editoria elettronica: Cd interattivi e Cd rom come il «Videocittà» della Seat. Cario Infante
Persone citate: Denis Ettighofer, Francesco Antinucci, Gutenberg, Muzzio, Sonda
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