MISTERI D'ATLANTA

MISTERI D'ATLANTA MISTERI D'ATLANTA Lo scandalo Bnl tra servizi e ragion di Stato Un libro inchiesfc^Jie non risolve il giallo Massimo Riva e Giuseppe Mennella (in bassa) sono gli autori di «Atlanta Connection» edito da Laterza tali. Ma le argomentazioni di Mennella e Riva, per quanto serrate e seducenti, non riescono a saldare i tre elementi sino a formare un triangolo. Questo libro merita d'essere letto, ma appartiene a un genere in cui la storiografia confina con il pamphlet, il giornalismo inquisitivo scivola nel giornalismo politico, il teorema prevale talora sull'analisi. Manca ancora a questa storia, per essere del tutto convincente, un capitolo conclusivo. Speriamo che venga scritto ad Atlanta, dove è ancora in corso il processo Drogoul, e a Roma, dove si è nuovamente costituita, dopo le elezioni dello scorso aprile, una commissione senatoriale che dovrà terminare i suoi lavori entro il dicembre di quest'anno. italiano si costituisce una commissione d'inchiesta di cui è vicepresidente uno degli autori di questo libro, Massimo Riva, allora senatore della sinistra indipendente. Comincia a farsi strada tra Roma e Washington il sospetto che la banca di Atlanta fosse il braccio finanziario di una segreta strategia politica, diretta a finanziare l'Iraq e rafforzarne la potenza militare. E' l'occupazione del Kuwait «l'incidente» che rivela l'imprudenza di tale politica e scoperchia un maleodorante vaso di Pandora. «Tiriamo le somme - scrivono Mennella e Riva -. La Casa Bianca progetta e organizza un vasto piano di aiuti economici al regime di Saddam Hussein. Il clan del rais costituisce, con il favore di questi finanziamenti, una fitta rete di società ombra per sfruttare al massimo le aperture dell'Occidente. (...) La grande banca del Tesoro italiano (la Bnl) mette generosamente a disposizione i suoi servizi». Non basta. Secondo gli autori di Atlanta Conne¬ ction è possibile intravedere dietro la trama le ombre di alcuni grandi personaggi: Kissinger, membro dell'Advisory Board della Bnl sino al febbraio 1991, Eagleburger, socio della Kissinger Associates sino agli ultimi mesi della presidenza Bush, Carli, presidente dell'Advisory Board della Bnl dopo l'insuccesso elettorale dell'aprile 1992. In questa ricostruzione vi sono, in parti eguali, i fatti, le probabilità e i sospetti. Sappiamo che il governo degli Stati Uniti ha sostenuto l'Iraq fino all'occupazione del Kuwait e ne conosciamo le ragioni: contrapporre un regime laico alla furia integralista di Teheran. Sappiamo che Drogoul ha fornito agli iracheni i mezzi finanziari di cui avevano bisogno per la loro economia e le loro forze armate. Sappiamo che la Bnl ha dato prova, nella migliore delle ipotesi, di una colossale negligenza, e che l'Italia considerava allora l'Iraq come uno dei più promettenti mercati mediorien- Sergio Romano Giuseppe F. Mennella Massimo Riva Atlanta Connection Laterza, pp. 226. L. 22.000